Genitori e minori. Quando l'immagine finisce nella rete - Bnews Genitori e minori. Quando l'immagine finisce nella rete

Genitori e minori. Quando l'immagine finisce nella rete

Genitori e minori. Quando l'immagine finisce nella rete
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Poco tempo fa, ha suscitato molti commenti la decisione di un giudice del tribunale di Roma che ha imposto a una madre la cancellazione dai social network di immagini riguardanti il figlio sedicenne, col rischio di incorrere in una multa da 10.000 € in caso di inadempienza.
I genitori dovranno quindi dire addio alle foto dei figli sui propri profili social? Per capire meglio quali siano in questi casi i diritti dei minori, abbiamo chiesto qualche spiegazione a Andrea Rossetti, docente di Filosofia del Diritto.
Che idea si è fatto di questa vicenda e perché ha fatto tanto clamore?
Questa sentenza è in linea con l'attuale tendenza della giurisprudenza italiana a tutelare per prima cosa l'immagine del minore soprattuto considerando il fatto che su di un'immagine pubblicata su di un social network si perde irrimediabilmente il controllo. Solo qualche mese fa il Tribunale di Mantova aveva proibito la pubblicazione delle immagini (e la rimozione di quelle già pubblicate) dei bambini senza il consenso di entrambi i genitori. Ma l'accordo tra i genitori, benché necessario, può non essere sufficiente: non bisogna dimenticare che anche i minori godono del diritto alla privacy, intesa come riservatezza e non solo come corretto trattamento dei dati. Questo diritto è mitigato dal dovere degli adulti di vigilare sul comportamento dei minori, a patto che gli adulti non mettano in atto comportamenti che possano anche in futuro danneggiare il minore.
Quali paletti sono fissati dalle attuali leggi per la tutela della privacy?
L'uso dell'immagine di una persona è tutelato, prima che dalla legge sul trattamento dei dati personali, dall' articolo 10 del codice civile (Abuso dell'immagine altrui) ed dall'articolo 97 della legge sul diritto d'autore. In particolare l'articolo 10 prevede che non si possono fare uso di foto che in qualche modo ledano la dignità della persona. Gli adulti devono fare attenzione che le foto pubblicate non ledano, in questo momento o anche in futuro, l'immagine dei minori di cui sono responsabili. Quello che la legge sul trattamento dei dati personali aggiunge al diritto già configurato dalle due leggi sopra citate è la necessità dell'approvazione di colui che ha rappresentato per la pubblicazione. Mentre questa approvazione viene spesso evitata in caso di bambini ( ma pensateci: davvero vostra figlia o vostro figlio quando sarà adolescente sarà contento che delle sue foto da bambini siano potenzialmente accessibili ai suoi coetanei? ) nel caso di adolescenti è necessaria la loro preventiva approvazione per la pubblicazione di immagini.
Non è la prima volta che un giudice ordina la rimozione di foto di minori e spesso ci sono cause di separazione sullo sfondo. Vuol dire che le famiglie “felici” sono al riparo da questo tipo di decisioni?
Probabilmente se esistessero famiglie sempre felici non avrebbero di questi problemi; ma anche il "vissero felice e contenti" delle fiabe non è una descrizione, bensì un auspicio. La realtà è che il soggetto che abbia subito una lesione patrimoniale o esistenziale per l'illecita pubblicazione di immagini che lo ritraggono, ha, in virtù dell'articolo 4 della legge sul trattamento attualmente in vigore, la possibilità di richiedere il risarcimento per via giudiziale del danno.