Se la nazionale maggiore di Roberto Mancini non è riuscita a qualificarsi alla Coppa del Mondo 2022 in Qatar, c’è un’altra Italia calcistica che invece si è conquistata il pass per disputare la massima competizione di categoria. E per la prima volta nella sua storia. Si tratta degli azzurri di calcio a 5 non vedenti, che lo scorso giugno, classificandosi quinti agli Europei disputati a Pescara, si sono garantiti l’accesso ai prossimi Mondiali. Nelle loro fila milita Francesco Cavallotto, classe 2000, laureando in Biotecnologie e tra i 25 atleti selezionati dall’Università di Milano-Bicocca per partecipare al programma “Dual Career”, il percorso di doppia carriera, che prevede una serie di benefit e servizi per conciliare impegni agonistici e studi universitari. Con Francesco continua il viaggio del blog Bnews alla scoperta dei campioni “Dual Career” del nostro ateneo.
Francesco, per la prima volta l’Italia di calcio a 5 non vedenti parteciperà ai Mondiali: raccontaci come siete riusciti a qualificarvi.
Lo scorso giugno abbiamo preso parte agli Europei di Pescara. Nel nostro girone siamo arrivati terzi, perdendo di misura con Francia e Turchia, le due squadre che poi si sono contese il torneo nella finalissima, pareggiando con la Grecia e battendo la Repubblica Ceca. La terza piazza nel girone ci ha permesso di accedere agli spareggi per l’ultimo posto riservato alle nazionali europee in vista dei Mondiali dell’anno prossimo. Abbiamo affrontato e battuto prima la Romania e poi la Polonia: la doppia vittoria ci ha garantito il quinto posto agli Europei e la prima storica qualificazione ai Mondiali. Dopo la partita, siamo andati a festeggiare. La nostra è una squadra molto giovane, per molti era la prima esperienza in una competizione internazionale.
Dove si svolgerà la Coppa del Mondo?
In Inghilterra, a Birmingham, il prossimo agosto. Si potrà seguire in streaming.
L’ossatura della nazionale proviene dalla stessa squadra di club: il Crema 1908.
Del Crema ci siamo io, il portiere Riccardo Locatelli e il bomber Paul Lyobo.
A soli 21 anni hai già diversi trofei in bacheca.
Con il Crema ho conquistati tre scudetti di fila, dal 2018 al 2020, più la Coppa Italia e la Supercoppa nel 2019. Nel 2017 invece avevo vinto scudetto e supercoppa con il Marche 2000. Dopo il 2020 c’è stato il Covid, ma quest’anno il campionato dovrebbe ripartire. Nell’attesa giocheremo un torneo ad Amburgo contro le più forti rivali di Europa.
Qual è il tuo ruolo?
Gioco a tutto campo, ma mi sento un numero 10.
Come ti sei avvicinato al calcio?
Ho perso la vista quando avevo 6 anni, ma, fin da piccolo, a scuola come al parco, ho sempre voluto fare sport: calcio, atletica, canottaggio, arti marziali. A 12 anni ho fatto la mia prima esperienza di squadra, con la Liguria Calcio Non Vedenti. Solo che per i miei genitori significava fare la spola tra Milano e Sanremo uno o due week-end al mese, per gli allenamenti e le partite. Poi è nata la squadra del Crema, mi hanno preso e così mi sono avvicinato a casa.
E veniamo all’università: perché ti sei iscritto in Bicocca?
Mi hanno colpito fin da subito l’organizzazione, la disponibilità, gli strumenti e le opportunità offerti dall’ateneo agli studenti con disabilità. Qui ho trovato flessibilità negli orari, strutture accessibili e la certezza di avere un accompagnatore in sede quando vengo per lezioni o esami.
Cosa studi?
Biotecnologie. Sono al terzo anno, ho finito gli studi e mi laureerò il 18 ottobre.
Complimenti. Perché Biotecnologie?
A scuola mi sono diplomato al liceo scientifico e fin da piccolo ho sempre avuto la passione per la scienza, per la biologia in particolare. Il corso che ho scelto mi ha permesso di proseguire la mia passione, approfondendo nuovi aspetti della materia.
Un anno fai hai aderito al progetto “Dual Career”.
Mi ha dato una marcia in più. Mi ha spesso a disposizione supporto psicologico e un tutor, che mi ha aiutato nell’organizzazione dello studio e della vita. Da gennaio ho dato gli ultimi otto esami e nel frattempo ho anche svolto lo stage nel laboratorio di Biologia e biochimica cellulare del dipartimento di Biochimiche e bioscienze. Il mio lavoro consisteva nello studio metabolico e biochimico di linee cellulare tumorali umane.
Prossimi obiettivi?
Continuare gli studi in Bicocca con un corso di laurea magistrale e conquistare con la nazionale l’accesso alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Già qualificate Francia e Turchia, l’ultimo posto riservato alle nazionali europee spetterà a chi farà meglio ai Mondiali. Ce la giocheremo con Inghilterra e Germania.