Sofia, la studentessa di psicologia che va dritta alla meta - Bnews Sofia, la studentessa di psicologia che va dritta alla meta

Sofia, la studentessa di psicologia che va dritta alla meta

Sofia Turrisi (Foto E' Rugby)

Sofia Turrisi, 20 anni, di Usmate Velate (Monza Brianza), frequenta il corso di Scienze e tecniche psicologiche del nostro ateneo e milita nel Cus Rugby Milano "Le Erinni". Una passione per la palla ovale che l’ha portata fino alla ribalta nazionale e che le è valsa l’ammissione al programma “Dual Career” di Milano-Bicocca, il percorso che prevede una serie di benefit e servizi per conciliare carriera accademica e agonistica. Con lei continua il viaggio del blog Bnews alla scoperta dei campioni “Dual Career” dell’Università Bicocca.

Sofia Turrisi, come è andata la stagione?

Abbiamo terminato al quinto posto il Girone 1 del campionato di Serie A, ma non ci siamo qualificate per i playoff. Considerando che la squadra si era rinnovata dopo la sosta per la pandemia, si può essere ottimisti per il futuro.

Come è nata la tua vocazione?

In realtà non nasco rugbista. Per tanti anni ho giocato a pallavolo, poi ho deciso di cambiare sport. Il rugby è di famiglia: mio padre allena, i miei due fratelli giocano o hanno giocato, così la scelta è stata naturale. Al mio primo salto in una touche me ne sono innamorata. È uno sport che unisce tanti aspetti: agilità, forza, corsa e contatto fisico. Nel 2019 sono entrata a far parte del Rugby Monza, le Ringhio. Ora sono alle Erinni. Gioco come seconda linea.

Lo scorso autunno la prima chiamata della Nazionale.

Sono stata convocata per un raduno e ne avrei fatti altri se, a dicembre, non mi fossi infortunata: ho subito due sublussazioni alla spalla durante un placcaggio. In questo periodo sto facendo riabilitazione. Se riesco a evitare l’operazione, tra un mese e mezzo torno in campo.

A quale corso di laurea sei iscritta?

Sono al secondo anno di Scienze e tecniche psicologiche, un corso che sento molto nelle mie corde perché approfondisce lo studio della psicologia sia dal punto di vista scientifico che da quello umanistico. Mi hanno sempre interessato i meccanismi che stanno alla base di ogni persona: sono argomenti che ci toccano direttamente e ci portano a porci domande di continuo su noi stessi.

Cosa unisce le due tue carriere, sportiva e universitaria?

In entrambe devi impegnarti al massimo per raggiungere i risultati. Se una cosa va male, non devi farti bloccare dal fallimento, ma riprovare e andare avanti, cercando la tua strada.

Quale potrebbe essere la tua?

In futuro mi piacerebbe lavorare nell’ambito della psicologia sportiva.

Come avevi scoperto il programma “Dual Carer”?

Un anno fa ero stata invitata a parlare della mia esperienza all’evento finale del master in “Sustainable development jobs” e ne aveva parlato la Delegata allo Sport di Milano-Bicocca Lucia Visconti Parisio. Così ho raccolto le informazioni e lo scorso autunno mi sono iscritta al bando.

Finora il programma come ti ha aiutato?

Ho un tutor che mi affianca: ricevo un sostegno psicologico che da atleta non avevo mai avuto. Un sostegno arrivato in un momento cruciale per me, per via dell’infortunio e delle nuove misure di sicurezza dovute all’emergenza Covid. Il tutor mi aiuta anche a dare un ordine alle mie priorità, a organizzare i miei impegni, a individuare gli obiettivi e il percorso per portarli a termine.

Negli ultimi giorni si è svolto l’evento “L’altra meta – Due giornate di rugby al femminile”. Durante una tavola rotonda in Bicocca si è parlato di come il rugby sia ancora percepito come uno sport prettamente maschile. Difficile convivere con questo pregiudizio?

Personalmente sono sempre stata appoggiata nella mia scelta dai miei amici e in famiglia, dove il rugby è di casa. Ma so che questi pregiudizi sono diffusi, a volte anche tra le persone di spicco: ti dicono che le donne non giocano bene come i maschi oppure che non dovrebbero fare sport nei quali si possano fare male. Eppure il rugby è una disciplina improntata al fair play e dalle regole ben delineate. Ed è adatto per tutti, per tutte le età e senza differenze di genere. Per scoprirlo, invito tutti a venire a fare il tifo per noi! E a seguirci sulla pagina Instagram delle Erinni. L’Università non ha ancora una sua squadra, ma nel Cus Rugby siamo in 4-5 di Bicocca e giochiamo nel nostro stadio.