Si è concluso nel mese di ottobre un progetto che ha intrecciato cinema, immagini e formazione. “EDUC•AZIONE” è stato finanziato dal Ministero per i beni e le attività culturali e diretto da Emanuela Mancino, docente presso il Dipartimento di Scienze umane per la formazione di Milano-Bicocca (unico ateneo coinvolto).
Si è trattato di un percorso complesso e articolato che ha toccato diverse realtà geografiche:
- I docenti delle scuole di Napoli e provincia hanno partecipato a incontri di formazione, strutturati in accordo con i docenti coinvolti secondo un impianto di co-costruzione e co-progettazione didattica. I temi, trattati grazie all’intervento di diversi tutor, hanno spaziato dagli aspetti più generali (arti visive, educazione all’immagine, modi di vedere l’altro, pensiero creativo) ai loro correlati educativi (serie tv e spunti per la scuola, il cinema come strumento di valorizzazione del territorio e come ambiente di formazione) senza tralasciare argomenti più specifici della settima arte (tecnica e linguaggio del cinema).
- A Milano, in Ateneo, si è svolta la giornata “Il cinema necessario”. Laboratori, testimonianze, riflessioni e approfondimenti sull’utilizzo del mezzo cinematografico come strumento di formazione in contesto scolastico.
- Palermo ha ospitato “EDUC•AZIONE” durante le Giornate Nazionali del Cinema per la Scuola.
- L’esperienza del progetto si è conclusa con la partecipazione alla 26° edizione del Marano spot festival (NA).
Per permettere agli studenti di acquisire dimestichezza con il mondo narrativo del cinema attraverso metodologie ludico-interattive, è stato anche realizzato un videogioco (OSCAR) disponibile sia per Android che per iOS.
Alla professoressa Emanuela Mancino abbiamo chiesto come hanno reagito i ragazzi delle scuole coinvolte da questa proposta formativa.
«La formazione è stata inizialmente rivolta ai docenti e, a cascata, ha coinvolto i ragazzi e le ragazze delle loro classi, che sono stati entusiasti. Le loro adesioni a progetti di narrazione cinematografica sono confermate anche dalla grande partecipazione al Festival di Marano.»
Quale contributo può dare il cinema alla scuola italiana oggi?
«Il cinema è sempre più un linguaggio ed un "contesto" di immaginazione e processualità creativa che necessariamente deve dialogare con altre discipline. Ne sono una riprova i numerosi progetti sostenuti a livello nazionale e promossi da enti ed istituti di ricerca o cineteche. Quest'anno ho potuto raccontare queste metodologie di formazione (insieme a proposte realizzate e sperimentate all’interno del Laboratorio di filosofia e pedagogia del cinema) durante le "Giornate nazionali del cinema per la scuola".»
Qual è il “lascito” di questa esperienza?
«Il Festival, che è stato anche l'ambito ed il momento di disseminazione del progetto, ha avuto un enorme successo sia nazionale sia internazionale. I corti in concorso erano tanti e di notevole qualità. L'iniziativa ha avuto il patrocinio ed il riconoscimento della medaglia della Presidenza della Repubblica. Non lo sapevo, è stata una sorpresa per me. Ancor più emozionante perchè nel 2019 un’altra iniziativa di ricerca da me diretta aveva ricevuto la medesima onorificenza. Da quell’esperienza è nata una scuola presso il Convento dei Cappuccini di Monterosso»
Il progetto verrà replicato?
«Sto valutando nuovi bandi a cui partecipare. Voglio dare sostegno alle scuole che in questi anni mi hanno segnalato interesse e che promuovono iniziative di educazione all'immagine cinematografica, spesso grazie all’impulso nato da passioni ed iniziative personali di insegnanti. Sono numerosissime e molto interessanti le attività che prendono vita a partire dal racconto cinematografico e sono un sostegno all'apprendimento, alle dinamiche di gruppo, allo scambio, alle capacità di negoziazione, alla valorizzazione di saperi impliciti che la scuola spesso stenta a vedere o a promuovere.
Il cinema non è solo un'arte, non è certo mero intrattenimento, ma è una forma di pensiero con cui dobbiamo inevitabilmente confrontarci. I ragazzi vivono costantemente connessi ad immagini (che creano e di cui fruiscono) e il supporto del cinema è quanto mai necessario.»