Sono infinite le storie che si potrebbe immaginare di ambientare negli spazi dell'Università di Milano-Bicocca. Un amore tra le mura dell'U7. Una mappa del tesoro che porta fino all'aula magna. O - perché no? - un giallo da risolvere nel Campus. Ma anche, più prosaicamente, il fascino di una ricerca in laboratorio o di un'ora sui libri di studio. A dare libero sfogo alla creatività sono chiamati ora studenti, alumni, docenti, ricercatori e personale universitario pronti a mettersi in gioco con il concorso letterario “Un giorno in Bicocca”, lanciato dalla Biblioteca di Ateneo per celebrare i venti anni dell’Università. Per tutti l’invito è a scrivere un racconto a tema libero, realistico o di fantasia. Due i requisiti da rispettare: il testo non deve superare gli 8mila caratteri di lunghezza - spazi inclusi - e deve prendere spunto da un’esperienza vissuta o immaginata in Bicocca. Ci si può iscrivere fino al 16 settembre e la partecipazione è gratuita (qui il REGOLAMENTO). Due le categorie: junior (under 25) e senior (over 25). Per i primi 3 classificati di ciascuna categoria, individuati da una giuria di docenti ed esperti, previsti premi in buoni libro. «Vogliamo scoprire una Bicocca oltre i cliché», spiega il senso dell'iniziativa Maurizio di Girolamo, responsabile della Biblioteca.
Com'è nata l’idea del concorso?
L'ha proposta il professore Raffaele Mantegazza, grande appassionato di letteratura, alla commissione del ventennale, che si è messa subito in moto per organizzarla.
Cosa vi aspettate dai partecipanti?
Che facciano emergere una Bicocca oltre i cliché. Vogliamo scoprire nella nostra comunità accademica tanti scrittori appassionati e punti di vista originali sull'università o sul quartiere.
La Bicocca è una comunità letteraria?
Sicuramente è una comunità di lettori accaniti di manuali e libri di studio. Ma anche di testi di letteratura, vista la risposta che c'è stata in occasione delle iniziative di Bookcity ospitate dall'ateneo.
Un appello ai concorrenti?
In linea con il motto dell'università: Audentes fortuna iuvat. Osate quindi sottoporre alla giuria del concorso il frutto del vostro estro.