Transizione ecologica, la spinta delle rinnovabili - Bnews Transizione ecologica, la spinta delle rinnovabili

Una delle sei missioni individuate del Piano nazionale di ripresa e resilienza è quella dedicata alla transizione ecologica. Per raggiungere gli obiettivi prefissati si punta in maniera decisa sulle energie rinnovabili con uno stanziamento di 23,78 miliardi di euro, la parte più consistente  della dotazione – 59,47 miliardi – dell’intera missione.
In Italia a che punto siamo rispetto al resto d’Europa? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Bigi, Chief Innovation & Development Officer di Sorgenia, società partner della quarta call del programma Bicocca Università del Crowdfunding. «A livello globale - afferma Bigi -, la crescita delle rinnovabili è proseguita inarrestabile anche nell'anno della pandemia. E lo stesso è avvenuto in Europa, dove per la prima volta sono stati superati i 650 gigawatt di potenza installata. Un record reso possibile da quanto avvenuto nell'ultimo decennio, con il fotovoltaico e l'eolico che hanno superato la quota di 160 e 200 gigawatt. In controtendenza si muove l’Italia, dove abbiamo assistito a una frenata iniziata nel 2018 e proseguita negli anni successivi. Un ritardo dovuto alla diffidenza degli operatori: non mancano gli investitori, ma ci si attende maggiore chiarezza nelle procedure e nei tempi con cui vengono rilasciati i permessi. A questa situazione già complessa si aggiungono le consuete opposizioni da parte dei territori che rendono i processi autorizzativi ancora più lunghi e dagli esiti estremamente incerti».

Quali sono stati, negli ultimi anni, i maggiori ostacoli che hanno frenato lo sviluppo del settore della produzione di energie da biomasse?

«Lo sviluppo della produzione di energia elettrica da biomasse solide è stato frenato dalla non corretta, e spesso confusa, definizione sia della tipologia che della provenienza della biomassa legnosa. Le opposizioni che il settore riceve sono legate principalmente a due argomentazioni: in primo luogo, l’utilizzo della biomassa viene associato erroneamente alla deforestazione. In realtà, le biomasse provengono dalla manutenzione boschiva e agricola; pertanto, il taglio e la raccolta di queste biomasse preserva i boschi – anche dal rischio di incendi e dissesti idrogeologici – e contribuisce al sostentamento delle attività agricole e forestali. La seconda argomentazione consiste nel sostenere che l’energia prodotta da biomasse non contribuisca ad abbattere la CO2 presente nell’aria».

Qual è, quindi, l’impatto reale?

«Siamo in presenza del cosiddetto ciclo del carbonio che non ha emissioni aggiuntive di gas serra in atmosfera; in sostanza, la CO2 rilasciata nella combustione della biomassa è pari a quella assorbita dalle piante durante il loro normale ciclo di vita. Solo per citare un dato: secondo l’associazione Bioenergy Europe, l’energia da biomasse pesa sul mix energetico dell’UE per il 10% e nel 2018 ha consentito una riduzione del 7% delle emissioni di CO2 totali prodotte dagli stati dell’Unione Europea.  Inoltre, gli impianti a biomasse di maggiore taglia capacitiva, grazie ai sistemi tecnologici altamente performanti di cui sono dotati, hanno un elevato controllo dei sistemi di combustione ed una consistente riduzione delle emissioni in atmosfera rispetto ai limiti consentiti». 

Rispetto alla partnership con l’Università di Milano-Bicocca per il programma di crowdfunding, Sorgenia punta su un ambito molto specifico. Che tipo di progetto vi aspettate?

«Per incrementare ulteriormente il grado di sostenibilità della filiera di approvvigionamento della biomassa, stiamo sviluppando – anche attraverso l’utilizzo di sistemi d’intelligenza artificiale – una serie di progetti di digitalizzazione dei processi relativi alla tracciabilità, ovvero alla corretta identificazione della tipologia, provenienza e trasporto presso gli impianti della biomassa stessa. In questa fase, riteniamo importante l’elaborazione di un progetto che si integri e/o approfondisca alcuni aspetti di quelli in sviluppo».
 
Per maggiori informazioni sul programma Bicocca Università del Crowdfunding e per candidare il proprio progetto va sul sito: https://unimib.produzionidalbasso.com.