Misurare, misurarsi: in un solo verbo, nella forma attiva e in quella riflessiva, ci sono tutti i molteplici significati del Lab Data Challenges 2020/21. Otto studenti del corso di laurea magistrale in Scienze statistiche ed economiche hanno messo alla prova la loro preparazione, sfidandosi tra di loro e confrontandosi con quelle che sono le esigenze in ambito lavorativo. Dinanzi a loro un caso concreto da affrontare: sviluppare un modello di previsione per il consumo energetico dei clienti di un grande gruppo internazionale, utilizzando i dati sui consumi storici degli ultimi due anni e le informazioni relative alla temperatura. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Repower. L’azienda ha messo a disposizione 330 milioni di osservazioni da cui partire per stabilire il possibile consumo in tre giorni indicati.
Come da regolamento, gli studenti – scelti tra quelli del secondo anno che avevano i requisiti per partecipare – si sono divisi in due squadre. Maschi contro femmine, Boys contro Girls: la meno fantasiosa delle scelte. Eppure questi ragazzi abituati a trattare con cifre, valori ed elementi concreti e misurabili, il guizzo lo hanno avuto quando hanno portato avanti il lavoro andando anche oltre il materiale a loro disposizione, ad esempio acquisendo altri dati utili come quelli di “COVID-19 Google Mobility Trends”. «Nei due gruppi di lavoro erano rappresentati tutti e tre i percorsi del corso di laurea. È sorprendente come, nei venti giorni a loro disposizione, ragazzi che non si conoscevano tra loro abbiamo saputo lavorare in team e siano riusciti sostanzialmente a replicare il modello usato dall’azienda», commenta la professoressa Vittoria Cerasi, tra gli artefici del Lab Data Challenges insieme al professor Matteo Pelagatti, direttore del Dipartimento di Economia, Metodi Quantitativi e Strategie di Impresa.
«Il resoconto finale è un prodotto davvero professionale, certo migliorabile, ma non lontano da quello che si può avere affidandosi ad una società di consulenza. E la cosa sorprendente è stata la capacità di questi ragazzi di farlo in un tempo piuttosto breve e con tutte le difficoltà attuali dal momento che hanno dovuto lavorare in gruppo senza potersi incontrare nello stesso luogo», conferma Fabio Baldi, laurea triennale e specialistica in Bicocca, esperienza di studio all’estero e ora Head of Market Risk & Business Analytics di Repower. Baldi, insieme alla collega Carmelina Tipoldi, ha seguito personalmente il Lab Data Challenges. L’azienda ha accettato di dedicare tempo al progetto e al confronto con gli studenti e, soprattutto, ha messo a disposizione i propri dati. Cosa che ha richiesto una ulteriore attenzione da parte dell’Università.
Fondamentale il contributo del Data Science Lab. I due team hanno potuto lavorare con una macchina virtuale, la cui potenza di calcolo era indispensabile per trattare una mole di dati enorme come quella messa a disposizione; al tempo stesso, l’uso di un cloud ha consentito di tutelare la riservatezza dei dati. Dal punto di vista operativo, gli studenti hanno avuto il supporto del professor Aldo Solari che, insieme al dottor Andrea Gilardi, ha fatto da supervisore curando gli incontri nel corso dei quali veniva fatta una analisi del lavoro svolto e avviato lo step successivo. «È stata un’esperienza differente dalla didattica tradizionale e la risposta dai ragazzi – afferma il professor Solari – è stata più che positiva: non era facile conciliare le attività di studio con la necessità di ricavare tempo da dedicare a questo progetto, ancor più per la difficoltà di lavorare a distanza».
La sfida, alla fine, l’ha vinta la squadra delle ragazze, le cui previsioni dei consumi energetici nei tre giorni indicati si sono maggiormente avvicinate ai dati realmente registrati. «Per tutti noi è stata un’importante opportunità, ci siamo messi alla prova con una sfida concreta, un vero assaggio del mondo del lavoro. Nessuno di noi era esperto del settore energetico, in tre settimane abbiamo dovuto capire cosa fare e come farlo. Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro di squadra. Non conoscendoci e lavorando a distanza, dobbiamo ammettere che all’inizio è stato difficile organizzarci, ma pian piano si è creato un certo affiatamento, con riunioni virtuali quasi tutti i giorni, ad ogni ora possibile, per confrontarci o anche solo per farci compagnia mentre lavoravamo fino a tardi», commenta il gruppo “Boys” composto da Angelo Camera, Nicholas Moro, Nicola Crespi e Simone Frigerio.
Grande soddisfazione anche per le componenti del gruppo “Girls”, Laura Accorto, Irina Gardini, Margherita Parmi e Valentina Zangirolami: «Abbiamo potuto mettere in pratica quanto appreso in questi anni. Non solo: siamo anche riuscite, nonostante non ci conoscessimo, a coordinarci portando a termine il progetto nei tempi richiesti. È stata una bella sfida, ci siamo messe in gioco e abbiamo lavorato sodo. Le difficoltà maggiori le abbiamo incontrate nella fase iniziale, quando dovevamo elaborare la strategia migliore da mettere in atto per giungere alle previsioni ottimali. Grazie ai continui scambi di idee siamo riuscite a trovare la strada giusta. Ringraziamo l’Università e Repower per averci dato la possibilità di trattare un tema così attuale come i Big Data».