La recente medaglia di bronzo all’International Competition of Figure Skating “Diamond Spin 2024” di Katowice, in Polonia, lo scorso ottobre, in coppia con Riccardo Maglio, suo partner nello sport come nella vita. Il ruolo di ambassador ufficiale delle prossime Universiadi invernali (FISU Games), al via a Torino lunedì 13 gennaio. La partecipazione agli europei di Tallinn, tra meno di un mese, e l’obiettivo di qualificarsi alle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. E, nel frattempo, di laurearsi all’Università di Milano-Bicocca. Irma Caldara, 24enne milanese, è pattinatrice artistica sul ghiaccio di coppia e studentessa del corso triennale di Sociologia del nostro ateneo. Ha vinto quattro medaglie internazionali senior, tra cui l'oro al Bavarian Open 2022 e al Trophée Métropole Nice Côte d'Azur 2022. È di pochi giorni fa il terzo posto ai Campionati assoluti nazionali di Varese.
Con lei continua il viaggio alla scoperta degli studenti entrati nel programma Dual Career, il percorso di doppia carriera che garantisce una serie di benefit e servizi per conciliare impegni agonistici e studi universitari.
Irma, come ti sei avvicinata al pattinaggio artistico su ghiaccio di coppia?
Sul ghiaccio ho iniziato a 6 anni, quando mia mamma mi fece fare i primi passi al Forum di Assago. Da quel momento non ho più smesso, mi sono innamorata di questo sport. Verso i 15 anni sono passata al pattinaggio di coppia grazie a una intuizione della mia allenatrice di allora, Tiziana Pagani.
Cosa ti affascina di questo sport?
La tendenza alla perfezione, a cercare di eseguire una coreografia con la massima precisione e in un tempo predefinito. Mi ha sempre colpito l’estrema varietà e l’alto numero di figure che si possono eseguire. E l’adrenalina che ogni allenamento e competizione ti trasmette.
Come è nata la coppia con Riccardo Maglio?
Da una intuizione di Tiziana e di Cristiana Di Natale, nostra attuale allenatrice. Siamo così affiatati che con il tempo siamo diventati anche una coppia nella vita. Per funzionare nel pattinaggio su ghiaccio, una coppia deve avere caratteristiche fisiche complementari, ci deve essere per esempio una determinata differenza di altezza, e darsi gli stessi obiettivi a medio e lungo termine.
Pregi e difetti del pattinaggio di coppia?
Un pregio: hai sempre un supporto, un’altra persona con la quale condividere gioie e fatiche. Un difetto: non è sempre facile avere lo stesso approccio del partner nell’allenamento o in gara e conciliare due caratteri diversi.
Terzi a Katowice, al Diamond Spin: quali le emozioni e ci racconti come si svolge una gara?
Trattandosi di una gara internazionale, e quindi molto competitiva, ci ha dato tanta fiducia per proseguire il resto della stagione. La gara si svolge su due giornate e comprende un programma corto, che prevede figure fisse e dura di meno, e un programma libero. Nel primo avevamo usato come base musicale “La donna cannone” di De Gregori, nel secondo “In the Arms of the Angels” di Sarah McLAchlan, utilizzata nel film “City of Angels”, e “Iris” dei Goo Goo Dolls.
Quanto tempo occorre per creare una coreografia?
La montiamo solitamente in una decina di ore spalmate su una settimana. Ma per prepararla ci vogliono mesi. Per la coreografia utilizzata al Diamond Spin e che terremo per tutta la stagione fino alla primavera, abbiamo cominciato ad allenarci lo scorso maggio.
Tra meno di un mese inizieranno le Universiadi invernali di Torino: da due anni tu e Riccardo siete stati scelti come ambassador.
Non parteciperemo perché non è prevista la nostra categoria, ma saremo protagonisti di una esibizione durante i FISU Games. Negli ultimi mesi abbiamo avuto modo di partecipare a spettacoli ed eventi per promuovere gli sport su ghiaccio e abbiamo portato la fiaccola a Milano e Torino, dove attualmente ci alleniamo.
Veniamo agli studi. Perché hai scelto di iscriverti all’università?
Non volevo smettere di studiare, dopo essermi diplomata al liceo delle scienze applicate dell’Istituto Torricelli di Milano, mi piaceva andare avanti, tenermi un’altra strada aperta oltre allo sport. Ho cercato una università che mi piacesse, che rispecchiasse la mia personalità, altrimenti sarebbe stato tutto più faticoso. La sociologia e il suo ambito disciplinare mi hanno sempre attratto e mi sono iscritta a Milano-Bicocca sia perché è tra le università migliori per questo corso di laurea, sia perché più vicina a casa mia. Non mi spiacerebbe applicare quello che sto imparando al mondo aziendale o della gestione delle risorse umane.
Come hai scoperto il Dual Career e in quali aspetti ti ha aiutato finora?
Avevo ricevuto una mail dalla università su questa iniziativa e mi sembrava adatto alle mie esigenze. Ho trovato molto utile il fatto di avere una tutor-psicologa dello sport a disposizione, Lucia Aceti nel mio caso, che ti può aiutare in qualsiasi momento.
Tornando allo sport, da milanese, ci pensi alle Olimpiadi 2026?
È uno dei nostri principali obiettivi. Sarà una scelta della federazione a chi assegnare i posti della nazionale, basata sui risultati delle stagioni precedenti i Giochi Olimpici. Incrociamo le dita.