L'Asperger è una forma di autismo che interessa le persone in diversi aspetti della loro vita. Caratterizzata da difficoltà nella comunicazione sociale e nell'interazione reciproca, non pregiudica la mente e la parola, consentendo di avere un'intelligenza e una capacità di apprendimento normali o addirittura superiori alla media. Tuttavia, nonostante le loro abilità, i ragazzi e le ragazze Asperger spesso devono far fronte a sfide significative, soprattutto quando raggiungono i 18 anni e devono affrontare la transizione verso l'età adulta.
Abbiamo intervistato Paola Ricciardelli, docente di Psicologia generale del Dipartimento di Psicologia, che ha collaborato al progetto “Indipendente…a modo mio” grazie al quale undici ragazzi Asperger hanno partecipato alla vita di bordo su Nave Italia.
Professoressa, cosa succede quando i ragazzi Asperger compiono 18 anni?
Una delle principali difficoltà che i ragazzi e le ragazze Asperger devono affrontare è l'uscita dal welfare pubblico una volta raggiunta l'età adulta. Questo processo può essere particolarmente complesso, poiché le risorse e il supporto a cui potevano accedere in giovane età potrebbero non essere più disponibili. Questi giovani adulti possono trovare difficoltà nel trovare posti di lavoro adatti alle loro qualità e capacità, alloggi indipendenti dalla famiglia e il sostegno di operatori e accompagnatori specializzati. La mancanza di opportunità adeguate può portare a una maggiore dipendenza familiare, isolamento sociale e un senso di frustrazione e disagio.
È in questo contesto che progetti come “Indipendente…a modo mio” assumono un ruolo cruciale. Il progetto si inserisce all’interno delle iniziative della Fondazione Un futuro per l’Asperger Onlus insieme a Scuola Futuro Lavoro, tra le prime scuole post-diploma in Italia incentrata sull’inclusività e caratterizzata sia dall’adozione di accorgimenti strutturali e ambientali congeniali alle fragilità sensoriali degli alunni e delle alunne, sia dall’impiego di strategie didattiche rispondenti ai loro bisogni educativi speciali. La didattica è studiata per dare forza e potenziare le abilità individuali dei ragazzi e delle ragazze Asperger, ed accompagnarli verso un futuro lavorativo che trasformi le loro peculiarità in punti di forza professionali.
Qual è il contesto del progetto “Indipendente…a modo mio” e in quali attività sono stati impegnati i ragazzi su Nave Italia?
Il progetto “Indipendente…a modo mio” ha coinvolto undici ragazzi Asperger nella vita di bordo impegnandoli ogni giorno nelle manovre marinaresche, in cucina e nella pulizia dei ponti di Nave Italia, il brigantino armato a goletta in servizio attivo di navigazione più grande attualmente esistente.
Le attività di bordo previste vanno dalla manovra alle vele e al timone, al laboratorio nodi e alla salita a riva. Durante la manovra alle vele, i marinai collaborano per aprire le vele secondo gli ordini del Comandante e del Nostromo, enfatizzando l'importanza della collaborazione e dello spirito di squadra. Nella manovra al timone, i ragazzi prendono il controllo del veliero sotto la guida di un marinaio esperto, imparando a timonare in prima persona. Nel laboratorio nodi, il gruppo impara l'utilità dei nodi marinareschi e come realizzarli. Infine, la salita a riva implica la scalata dell'albero di trinchetto fino alla prima coffa, offrendo un'opportunità per conoscere sé stessi a fondo e affrontare una sfida impegnativa.
Questa iniziativa offre ai ragazzi Asperger l'opportunità di sperimentare nuove sfide e sviluppare le loro abilità attraverso il coinvolgimento in attività a bordo di un brigantino e dimostrare il loro valore e la loro importanza come membri attivi di un equipaggio. Tuttavia, nonostante le opportunità offerte da progetti come questo, rimane ancora un'urgente necessità di creare supporto e opportunità a lungo termine per i ragazzi Asperger una volta raggiunti i 18 anni.
Da dove proviene Nave Italia e quando è stata varata?
La Nave Italia è stata acquistata dallo Yacht Club italiano, fondato nel 1879 ed è stata varata nei cantieri di Danzica trent'anni fa. Farà 23 viaggi quest'anno con equipaggi ospiti di tutta Italia, ai quali si aggiungono team di persone discriminate razzialmente e persone abbandonate nelle periferie sudafricane di Città del Capo. Vi partecipano anche pazienti che a causa di terapie hanno perso l'opportunità di concepire figli, adolescenti con la leucemia, persone in cura contro il cancro, gruppi di diabetici dipendenti dall'insulina, ragazzi incapaci di parlare o stare con gli altri, bambini in lotta contro malattie genetiche e anziani isolati dalla demenza.
Qual è il ruolo della Fondazione "Tender to Nave Italia" in questo progetto?
La Fondazione mette il vascello al servizio dei più fragili per abbattere il pregiudizio invisibile e l'indifferenza evidente che isola le persone con disabilità o che sono vittime di disagio familiare e sociale.
Quali sono le attività future previste?
Sono previsti diversi incontri post-sbarco con tutti i partecipanti per il montaggio delle riprese fatte su Nave Italia e delle interviste fatte all’Equipaggio dai partecipanti durante il periodo dell’imbarco (dal 30 Maggio al 2 Giugno). La finalità di queste attività mentre si era a bordo è stata sviluppare la socialità e divenire consapevoli delle proprie emozioni. Con questo materiale, i partecipanti all'esperienza di Nave Italia e gli studenti di Scuola Futuro Lavoro creeranno un diario di bordo audiovisivo sotto forma di un filmato, che verrà presentato ai genitori, agli sponsor e agli operatori presso Scuola Futuro Lavoro il 7 ottobre 2023. Si spera, inoltre, di poter ripetere questa bella ed arricchente esperienza anche il prossimo anno.