Crowdfunding Bicocca e interventi del Pnrr, stessi obiettivi - Bnews Crowdfunding Bicocca e interventi del Pnrr, stessi obiettivi

È legata a tematiche di grande attualità la quarta call del programma Bicocca Università del Crowdfunding. Dalla sostenibilità ambientale alla lotta alla marginalità sociale, dalla cura dei beni comuni alle energie rinnovabili, si tratta di ambiti a cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedica particolare attenzione con l’obiettivo di realizzare un futuro che sia più green e inclusivo.

Una delle cinque aree di intervento proposte da questa edizione di #BiUniCrowd è quella della cura e rigenerazione di beni comuni in ambito sociale, culturale e ambientale. Fondamentale per il buon fine del progetto che sarà selezionato è la partnership con la Fondazione di Comunità Milano. «Il tema della rigenerazione e della valorizzazione dei beni comuni è da tempo al centro della nostra azione. L’idea di una società civile che si organizza per prendersi cura di risorse materiali e immateriali è nel Dna della Fondazione – spiega il direttore Filippo Petrolati –. Allo stesso modo sosteniamo imprese e realtà del terzo settore che si impegnano in questo ambito».

Per Petrolati l’impegno verso la cura dei beni comuni ha un effetto positivo sulle stesse persone che se ne fanno carico. «Si valorizza anche il patrimonio umano. Ed è per questo – afferma – che rivolgiamo particolare attenzione al mondo giovanile. In una prospettiva post pandemica, questo tipo di impegno assume un’importanza ancora maggiore. Dare a dei giovani l’opportunità, ad esempio, di gestire dei luoghi di aggregazione è un modo per creare valore. In questo, gli interventi previsti dal Pnrr sono molto importanti perché puntano su un connubio coerente giovani-beni comuni, in un’ottica di riqualificazione urbana».

E lungo questa linea si muove anche l’impegno della Fondazione accanto a Bicocca per il crowdfunding. Per presentare la candidatura c’è tempo fino al 20 dicembre prossimo. «Puntiamo su progetti che provengano dal basso. Chiaramente, in considerazione dell’entità del finanziamento più che a interventi di rigenerazione, pensiamo a proposte finalizzate alla valorizzazione di beni sottoutilizzati, al recupero di spazi da mettere a disposizione della comunità. Ci aspettiamo idee concrete, come quelle realizzate in passato grazie alle precedenti edizioni del crowdfunding di Bicocca. Sarebbe bello – auspica Petrolati – poter sostenere un progetto che valorizzi dei luoghi fisici dando la possibilità ai cittadini di utilizzarli anche in un’ottica di inclusione sociale».

Il presidente della Fondazione di Comunità Milano rimarca, infine, quella che è la vera forza dei programmi di raccolta fondi dal basso. «Il meccanismo di finanziamento è trasparente, ma soprattutto offre un immediato riscontro circa l’interesse che suscita il progetto proposto. I piccoli contributi sono utili per avviare un intervento, poi sarà il successo che il progetto riscuote a decretare la possibilità di avviare un piano che preveda una sostenibilità nel tempo».

Per maggiori informazioni sul programma Bicocca Università del Crowdfunding e per candidare il proprio progetto va sul sito: https://unimib.produzionidalbasso.com