Un'app per conoscere in anticipo i ristoranti e le spiagge più affollati, evitare gli assembramenti e prevenire così eventuali rischi di contagio. Scaricabile gratuitamente su Google Play Store. Si chiama “Crowded” (dall'inglese: “affollato”) ed è stata ideata da Stefano Rotondo, studente del nostro Ateneo iscritto al primo anno del corso di laurea magistrale in Global management, e da Marco Caloiaro, laureato in Ingegneria del software al Politecnico di Torino. Entrambi 26enni e amici fin dall'infanzia, nati e cresciuti a San Donato di Lecce, comune a una decina di chilometri dal capoluogo salentino.
Stefano Rotondo, ci spieghi a cosa serve “Crowded”?
Grazie alla nostra app è possibile sapere se un luogo che si vuole raggiungere – bar, ristorante, spiaggia o parco – sia in quel momento poco, mediamente o molto affollato. Ed evitare così di ritrovarsi nel bel mezzo di un assembramento.
Come funziona?
Una volta scaricata l'app sullo smartphone, si può cercare un luogo sulla mappa o utilizzando la “Vista lista”. Il risulato della ricerca permetterà di verificare il grado di affollamento della meta prescelta. A indicarlo sono gli altri utenti che trovandosi nel punto di interesse cercato hanno già effettuato un “check-in”. Non sono richiesti dati personali per registrarsi. Ciò che chiediamo ai nostri utenti è solo di accettare il permesso di accedere alla loro posizione, che ci permetterà di certificare l'affidabilità della segnalazione.
A chi è indirizzata l'app?
Ai giovani che con l'estate vorranno uscire sempre di più e alle famiglie che, nel caso in cui volessero uscire a prendere una pizza o a fare una passeggiata, potranno scegliere il luogo meno affolato e più sicuro.
Come vi è venuta l'idea?
Prima dell'emergenza Covid-19, avevamo ideato un'app per segnalare la presenza di eventi in una determinata area. Con l’arrivo della pandemia ne abbiamo riadattato le finalità basandoci sulla situazione attuale. Abbiamo aperto anche un sito di riferimento e una pagina Instagram.
Quale area abbraccia il suo raggio d'azione?
Sulla carta si può utilizzare dappertutto ma siamo alla fase pilota e abbiamo deciso di promuoverne l'utilizzo in un'area circoscritta, spingendo sui media locali e su contatti che già avevamo per farla conoscere e valutarne la diffusione. La scelta non poteva che ricadere sul Salento. Speriamo che l’utilizzo dell’app si estenderà a tutta la nostra penisola molto presto.
Il tutto, gratuitamente.
Non lo facciamo a scopo di lucro e vogliamo mettere l'app a disposizione del maggior numero di persone. Il nostro sarà un ritorno non tangibile in termini economici ma molto rilevante in termini di esperienza. In vista di progetti futuri.
Quello che hai studiato ti è servito in questo progetto?
In Bicocca mi ero già laureato in Economia e amministrazione delle imprese e gli insegnamenti di marketing e gestione mi sono tornati utili per promuovere l'app, trovare i contatti giusti per far partire il progetto e programmare le campagne social. Inoltre, avendo partecipato all’ottavo ciclo di iBicocca ho potuto sviluppare altre competenze trasversali e conoscere diverse realtà aziendali e casi studio che mi hanno sicuramente aiutato ad inquadrare i diversi problemi che possono sorgere nel momento in cui si decide di lanciare un’app. Altre competenze, infine, mi torneranno utili quando cominceremo a pensare a una realtà societaria. Marco, invece, ha curato tutta la parte tecnica dell'app.
Se dovessi consigliare tre mete turistiche salentine poco affollate?
L'Oasi dei Laghi Alimini: una lunga striscia di sabbia mai sovraffollata, anche nei periodi più caldi dell'anno. E poi il centro storico di Lecce, visto che a essere prese d'assalto sono le città sul mare. Come terza scelta, non saprei, anche perché sono sei mesi che non torno da Milano e non ho la più pallida idea della situazione. Una volta dati gli esami, potrò finalmente riabbracciare la mia famiglia.
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