Con “Rivista” la visita all’oasi diventa un’esperienza immersiva - Bnews Con “Rivista” la visita all’oasi diventa un’esperienza immersiva

Con “Rivista” la visita all’oasi diventa un’esperienza immersiva

Con “Rivista” la visita all’oasi diventa un’esperienza immersiva
Bosco di Vanzago

La visita ad un’oasi naturalistica diventa un’esperienza emozionale e collettiva. Si chiama AmbiTour ed è il progetto sviluppato dalla Fondazione Wwf e dall’Università di Milano-Bicocca insieme al Liceo Artistico Brera. Grazie ad un lavoro sinergico e al sostegno finanziario della Fondazione Cariplo, è stato realizzato un magazine multimediale, ribattezzato “Rivista”, che offrirà la possibilità a quanti si recano nel Bosco di Vanzago di apprezzarne il ricco patrimonio ambientale attraverso percorsi tematici, ma anche di approfondire aspetti legati alla biodiversità e al patrimonio artistico-culturale dell’area milanese. Basterà utilizzare il QR code che si troverà sulle colonnine posizionate all’interno dell’area per accedere ad un’ampia gamma di contenuti: testi, immagini e suoni accompagneranno i visitatori in un’esperienza immersiva che darà la possibilità di comprendere anche le trasformazioni avvenute in un paesaggio fortemente antropizzato.

«Ci siamo occupati degli aspetti tecnici, ma anche della didattica collaborativa che ha permesso a tutti i ragazzi di essere in grado di aggiungere dei contenuti. Questo perché le esperienze acquistano maggiore valore quando sono collettive», spiega Matteo Dominoni, ricercatore del Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione, che ha guidato il team di Bicocca.

Una sfida resa complessa dalle difficoltà legate alla pandemia. «Il lavoro per AmbiTour è cominciato due anni fa – ricorda Dominoni – e rappresenta lo sviluppo di un precedente progetto che Milano-Bicocca aveva portato avanti con il Liceo Brera, dedicato alla storia dell’arte. L’imprevedibile situazione di emergenza ci ha costretti a rivedere i piani, anche per la necessità di portare avanti un lavoro di squadra con strumenti non sempre concepiti per un impiego collaborativo».

Dal punto di vista operativo, il percorso è andato avanti per step fino alla realizzazione del magazine multimediale. «Siamo partiti dagli strumenti che i ragazzi usano nel tempo libero e li abbiamo impiegati per una forma di didattica ribaltata. Con l’aiuto degli esperti, gli studenti hanno acquisito la capacità di attingere a database con informazioni controllate, utili per costruire insieme i contenuti che vengono messi a disposizione tramite la piattaforma Galaxias su cui si trova il magazine multimediale».

I risultati del lavoro condotto da Università, Fondazione Wwf e Liceo Artistico sono stati presentati martedì 17 maggio nel corso di una conferenza stampa (nella foto di Sofia Spreafico, per gentile concessione Wwf Italia Onlus, un momento della presentazione). Sono stati gli stessi studenti ad illustrare il progetto, in linea con le finalità di AmbiTour che si rivolge in particolare ai giovanissimi attraverso i mezzi e il linguaggio dei “Post-Millennial”, ma che finirà per stimolare la curiosità e le riflessioni di persone di tutte le età.