Child safeguarding officer, il professionista che tutela i minorenni - Bnews Child safeguarding officer, il professionista che tutela i minorenni

Child safeguarding officer, il professionista che tutela i minorenni

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Tutelare i minorenni dai rischi di abuso, maltrattamento e sfruttamento. Ma anche, non meno importante, saper organizzare procedure specifiche per prevenire il rischio di burnout degli operatori educativi coinvolti. Questi i due compiti principali del Child Safeguarding Officer, una figura fondamentale nei contesti educativi pubblici e privati, con competenze specifiche. Per la sua formazione, nasce il corso di perfezionamento “Strategie e pratiche di advocacy e partecipazione dei minorenni: la figura del Child Safeguarding Officer”, diretto da Elisabetta Biffi, pedagogista di Milano-Bicocca, insieme a Samantha Tedesco, Responsabile dell’Area Programmi e Advocacy di SOS Villaggi dei Bambini.

Professoressa, di cosa si occupa il Child Safeguarding Officer?

Anzittutto, occorre dire che questa è una figura professionale ormai fondamentale per attuare un sistema preventivo e un’efficace risposta nel caso di mancata protezione, in tutti quei contesti - enti e organizzazioni sia pubblici che privati - che abbiano tra i propri destinatari dei minorenni. Il suo compito principale è assicurare l’adozione di una procedura per tutelare i minorenni dai rischi di abuso, maltrattamento, sfruttamento e condotta inappropriata (child safeguarding policy) e insieme, prevedere una procedura interna per prevenire il rischio di stress lavoro-correlato e/o di burn-out degli operatori coinvolti.

In che ambito lavora?

Il Child Safeguarding Officer è una figura chiave all’interno di organizzazioni, enti ed istituzioni che lavorano direttamente o indirettamente con i minorenni, agendo su diversi fronti: dallo sviluppo e promozione di una child safeguarding policy all’interno del servizio, anche attraverso la sensibilizzazione e formazione del personale dell'organizzazione, dei partner e dei principali stakeholder; alla protezione e promozione dei diritti dell’infanzia, attraverso azioni dirette e indirette rivolte ai minorenni; fino allo sviluppo di proposte e gestione di progetti di promozione della partecipazione dei minorenni, anche attraverso la collaborazione con altri enti.

Quali competenze specifiche deve avere?

Occorrono competenze nell’ambito dei diritti, della tutela e dell’advocacy dell’infanzia, nonché conoscenze e capacità necessarie a identificare fattori di criticità - sul piano etico e di rispetto dei principi della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza - così come a costruire procedure di coinvolgimento dei minorenni rispettose di tali principi e adeguate a garantire la piena partecipazione degli stessi.

A chi si rivolge il corso?

Il Corso si rivolge a chi già lavora in ambito socio-educativo (scuole, servizi per l'infanzia, servizi di tutela, ecc.), in ambito di ricerca (Università, centri di ricerca, ecc.). Ma anche a chi lavora in tutti quei contesti ove i minorenni possono essere diversamente coinvolti, quali ad esempio: servizi pubblici, contesti della cultura e dell’editoria, ambiti di cooperazione internazionale, ambito sportivo, centri di ricerca, realtà produttive e commerciali che si rivolgono direttamente o indirettamente al pubblico dei minorenni.

Qual è la situazione italiana in questo ambito?

L’adozione di specifiche policy in materia di child safeguarding da parte di organizzazioni e enti, sono sempre valutate, a livello internazionale, quali prerequisiti o elementi di valore specifico anche per l’accesso a fondi di finanziamento, come ad esempio molti bandi europei tra cui quelli promossi dal Dipartimento della Commissione Europea “DG Justice and Fundamental Rights” e similari.

Tuttavia, se nel panorama internazionale la figura del Child Safeguarding Officer è diffusa soprattutto nell’ambito della cooperazione internazionale, in Italia è ancora poco diffusa, così come per lo più assente una formazione di tali figure professionali, soprattutto a livello universitario. Sono inoltre ancora poche le organizzazioni nazionali che hanno un sistema di Child Safeguarding interno ed è invece fondamentale la formazione di professionisti sul tema del maltrattamento rivolta a docenti, operatori sociali, pediatri, medici, forze dell’ordine, professionisti legali, con l’obiettivo di rafforzarne le competenze di prevenzione, individuazione e reazione, come diversamente segnalato anche a livello europeo (per approfondimenti: Eurochild, Child Protection Policy,https://eurochild.org/uploads/2020/11/Eurochild_Child_Protection_Policy.pdf ).

Quali sono le possibilità di occupazione per chi ottiene questa formazione?

Grazie ad un percorso professionalizzante, che prevede una parte pratica in collaborazione con realtà educative, il Child Safeguarding officer sarà in grado di svolgere funzione di presidio e consulenza sul piano della garanzia del rispetto dei diritti e del benessere psicofisico dei minorenni anche mediante la promozione di strategie partecipative. Inoltre, avrà anche gli strumenti per la costruzione di child safeguarding policies specifiche per le organizzazioni e di strategie di advocacy, laddove necessarie.

Le iscrizioni al Corso sono aperte e proseguiranno fino al 26 settembre: tutte le informazioni sono disponibili alla pagina del sito d’Ateneo dedicata.