Anche negli adulti, come nei bambini, il tocco affettivo lenisce le emozioni spiacevoli. A spiegarlo è una ricerca pubblicata su “Emotion”, rivista dell’American Psychological Association, dal titolo “Touch Me or Touch Me Not: Emotion Regulation by Affective Touch in Human Adults”. A illustrarci la ricerca è una delle quattro autrici, la professoressa del dipartimento di Psicologia del nostro Ateneo, Elena Nava.
Professoressa, innanzitutto, che cos’è il tocco affettivo?
Il tocco affettivo è un particolare tipo di tocco - lento e leggero, simile ad una carezza - che attiva particolari fibre amieliniche tattili e che coincide con sensazioni di piacevolezza. In particolare, questo sistema neurofisiologico sembrerebbe veicolare le proprietà affettive del tatto e non quelle discriminative. Anche negli animali è stato trovato questo sistema tattile, che sembrerebbe promuovere sensazioni di affiliazione, attaccamento, benessere emotivo. Ad oggi, sono pochissimi gli studi nell'adulto che mostrano come il tocco affettivo possa avere degli effetti calmanti e rassicuranti quando il contesto è emotivamente spiacevole.
Quale è stato quindi l’obiettivo della vostra ricerca?
Come dicevo, negli esseri umani, il tocco affettivo (AT) è stato studiato in particolare per il suo ruolo nel promuovere il legame e la regolazione emotiva durante lo sviluppo iniziale, nei bambini. Tuttavia, studi più recenti hanno suggerito che l’AT preservi il benessere fisico ed emotivo anche in età adulta. Nella ricerca abbiamo indagato il ruolo del tocco affettivo nella modulazione delle emozioni, studiando in particolare se l'AT sia in grado di tamponare l'esperienza delle emozioni negative degli adulti come traspare nelle loro risposte comportamentali e fisiologiche agli stimoli emotivi ai quali sono stati sottoposti.
Come avete proceduto?
In questo studio, abbiamo mostrato delle scene emotivamente intense e spiacevoli ai partecipanti, in tutto una settantina di donne. I partecipanti venivano stimolati ricevendo sui loro avambracci un tocco affettico (AT) e un tocco non affettivo/di controllo (T). Abbiamo misurato la loro risposta di conduttanza cutanea e la loro valutazione esplicita della spiacevolezza delle immagini.
Quali i risultati?
Abbiamo scoperto che l’AT, ma non la T, riduceva l’eccitazione e la percezione spiacevole degli stimoli emotivi ma non di quelli neutri, rivelando il ruolo calmante del tocco affettivo nei contesti emotivi. Le scene spiacevoli durante la somministrazione del tocco affettivo venivano percepite come meno spiacevoli rispetto a quando erano accompagnate dall’altro tipo di tocco. Inoltre, anche l'arousal, misurato con la conduttanza cutanea, ha mostrato che il corpo "si rilassa" quando è accompagnato dal tocco affettivo.
Avete scoperto qualcos’altro?
Un altro obiettivo dello studio è stato quello di esplorare la possibilità che l’AT potesse apportare benefici ad alcuni individui più di altri, in base alle loro differenze individuali. A questo scopo, abbiamo valutato l'empatia e la sensibilità all'elaborazione sensoriale degli individui, nonché la loro percezione dell'AT stessa. I risultati hanno rivelato che mentre l’empatia non prevedeva cambiamenti nell’elaborazione emotiva indipendentemente dalla stimolazione tattile, gli individui con maggiore sensibilità riferivano l’AT come meno piacevole.