Le Olimpiadi invernali del 2026 sarebbero il coronamento di un sogno. Riccardo Lorello, milanese, 19 anni, indossa i pattini a rotelle da quando ne aveva sei. Le ultime due stagioni però le ha dedicate al pattinaggio di velocità su ghiaccio con l’obiettivo di qualificarsi per i prossimi giochi olimpici. E tra una coppa del mondo e un campionato italiano, ha messo in fila uno dietro l’altro gli esami del primo semestre del corso in Scienze dei servizi giuridici con esiti soddisfacenti.
Con Riccardo prosegue il viaggio di Bnews alla scoperta dei campioni del programma Dual career, il percorso di doppia carriera, avviato da quest’anno accademico, che prevede una serie di benefit e servizi per conciliare impegni agonistici e studi universitari.
Riccardo, come è nata la tua passione per il pattinaggio a rotelle?
Mio padre era un atleta, mi sono affacciato a questo mondo grazie a lui che tuttora è l’allenatore della mia squadra. Gareggio da più di 12 anni. Ma negli ultimi due anni, con la prima pandemia, ho deciso di trasferirmi in Trentino dove in inverno posso allenarmi per il pattinaggio di velocità su ghiaccio.
Dalle rotelle al ghiaccio…
Sì, a differenza del pattinaggio a rotelle, quello su ghiaccio è uno sport olimpico. Il pattinaggio a rotelle riscuote meno interesse da parte del pubblico e di conseguenza ci sono anche meno opportunità lavorative: sarebbe difficile vivere solo di questo sport. Puntando sul pattinaggio su ghiaccio posso ambire ad entrare in un corpo militare. Questa strada mi permetterebbe di fare dello sport il mio lavoro e allo stesso tempo di continuare a studiare.
A proposito di studio, quale corso frequenti in Bicocca?
Sono al primo anno della triennale in Scienze dei servizi giuridici. Sono appassionato di giurisprudenza ma mi interessa anche l’economia, perciò questo corso mi è sembrata la scelta ideale considerato che ha anche un’impronta economica. Con il mio impegno nello sport non ho idea di dove sarò tra cinque anni perciò ho preferito puntare sulla laurea breve. Sono molto soddisfatto della strada intrapresa e dei risultati ottenuti con i primi esami. Un giorno mi piacerebbe lavorare in un’azienda e curarne il ramo legale.
Per conciliare studio e sport ti sei avvalso delle opportunità del programma Dual career?
Sì, è stata un’opportunità importantissima per i primi appelli del primo semestre. Ho sostenuto due esami mentre stavo disputando la coppa del mondo e i campionati mondiali: il progetto di Dual career mi ha dato la possibilità di dare gli esami a distanza, consentendomi di chiudere il semestre senza intoppi e rimanendo in pari con i miei compagni di corso.
Il programma prevede anche un supporto di tipo psicologico e motivazionale, è così?
Esatto, con l’aiuto della psicologa-tutor ho organizzato il piano accademico in concomitanza col piano sportivo e abbiamo deciso insieme qual sarebbero stati gli esami sui quali avrei dovuto concentrarmi di più. Ma non solo: abbiamo lavorato sull’emotività e sulla performance sportiva e abbiamo tracciato il mio quadro psicologico, individuando i punti di forza e i punti di debolezza. Il prossimo step sarà lavorare sugli aspetti più carenti.
Come è andata la stagione sportiva?
Nella stagione appena passata sono riuscito a entrare nella Nazionale di pattinaggio sul ghiaccio. Ho disputato la coppa del mondo in cui ho ottenuto il terzo posto in mass start, una specialità di gruppo. Ho vinto i campionati italiani all around e mi sono piazzato secondo in mass start.
Prossimo obiettivo?
Sogno le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 e mi concentrerò su questo obiettivo. È appena iniziato il nuovo quadriennio olimpico, per cui si riapre tutta la stagione che vedrà un cambio generazionale. Per i prossimi tre anni è fondamentale riuscire a fare più esperienza possibile con la nazionale e nel quarto anno, nella stagione 2025-2026, dovrò provare a concretizzare il tutto qualificandomi per i giochi olimpici.