«Un'attività di questo tipo può avere un impatto significativo sul ritorno ad una vita attiva dei pazienti, aiutandoli a riacquisire consapevolezza e sicurezza dopo un evento acuto che li ha portati in Terapia Intensiva. Il ritorno alla guida rappresenta non solo una riabilitazione fisica, ma anche psicologica, permettendo ai pazienti di riconquistare un senso di autonomia e normalità nella loro vita quotidiana.»
Così Giuseppe Citerio, professore di anestesiologia di Milano-Bicocca e direttore del reparto di Terapia intensiva dell’IRCCS San Gerardo, spiega in sintesi l’utilità dell’iniziativa appena proposta dai Centri Guida Sicura ACI-SARA di Vallelunga e Lainate, rivolta ai pazienti che hanno subito traumatismi.
Professore, qual è stato l’obiettivo primario di quest’iniziativa?
L'obiettivo del progetto, in piena sinergia tra le due parti, è quello di fornire supporto e formazione specifica ai pazienti che hanno subito traumatismi significativi, aiutandoli a riacquisire abilità cruciali in un ambiente sicuro.
A chi è rivolta in particolare?
Il corso è rivolto ai pazienti ricoverati dopo un traumatismo in Terapia Intensiva ad indirizzo neurologico presso l'IRCCS San Gerardo, reparto da me diretto. Inoltre, il programma verrà esteso anche ai pazienti ricoverati dopo aver subito un danno cerebrale acuto anche non traumatico. Questo permetterà di includere una vasta gamma di pazienti che alla fine del loro percorso riabilitativo debbano riprendere la guida in sicurezza.
Quali sono gli scopi "terapeutici" di questo corso?
Il corso ha due principali livelli di intervento. Il primo è reintrodurre i pazienti alla guida in un ambiente sicuro, dove possano riacquisire confidenza e abilità di base senza rischi immediati. Il secondo livello del corso si concentra sulla guida in situazioni di pericolo controllato, permettendo ai pazienti di abituarsi gradualmente a condizioni di guida più complesse e potenzialmente stressanti, sempre sotto la supervisione di istruttori esperti.
Quanti partecipanti in questa prima edizione? E soprattutto, quale riscontro ha avuto?
La prima edizione, denominata "Edizione 0", ha visto la partecipazione di tre pazienti. Questa fase pilota è stata fondamentale per testare il programma e raccogliere feedback utili per eventuali miglioramenti futuri. Il riscontro da parte dei partecipanti, infatti, è stato estremamente positivo. I pazienti hanno espresso grande entusiasmo e gratitudine per l'opportunità offerta.
Si prefigurano nuove edizioni, quindi?
Certamente, già nei prossimi mesi sono previsti nuovi appuntamenti in autodromo.