Perché i visoni prendono il Covid-19 - Bnews Perché i visoni prendono il Covid-19

La Danimarca, il più grande esportatore al mondo di pellicce, ha deciso di abbattere milioni di visoni d’allevamento, dopo che in alcuni esemplari è stato scoperto un ceppo mutato di SARS-CoV-2, denominato “Cluster 5”, e dopo che questa variante è stata riscontrata anche nell’uomo, se pure in casi sporadici. Ma perché il virus si trasmette da uomo ad animale? Cosa potrebbe succedere in Italia? Lo abbiamo chiesto a Maurizio Casiraghi, prorettore alla Didattica dell’ateneo e professore ordinario di Zoologia.

Professore, perché la variante individuata nei visoni è stata chiamata “Cluster 5”?

Perché presentava cinque mutazioni genetiche rispetto al virus originario.

Cosa ha temuto il governo danese?

Che questa variante rendesse il virus più resistente agli anticorpi e ai futuri vaccini, rendendoli inefficaci. Alcune mutazioni si trovano nelle regioni che gli anticorpi dei vaccini usano per riconoscere il virus. È come il meccanismo di una serratura. Il vaccino è la chiave che serve per agire sul virus, ma se la serratura viene modificata, la chiave non entra più.

Ma perché il Covid-19 viene trasmesso dagli esseri umani agli animali e viceversa?

Se un virus si riproducesse sempre in un’unica specie animale avrebbe breve durata, perché il sistema immunitario degli ospiti comincerebbe a riconoscerlo e poi a tenerlo sotto controllo. I virus sono quindi sempre pronti a entrare in nuovi esseri viventi i cui organismi si sposino con le loro caratteristiche. Grazie allo spillover, il “salto di specie”, può sopravvivere anche all’interno di un’altra specie, dove può anche mutare vari punti del suo, in genere piccolo, genoma. Se poi ritorna nella specie originaria, il virus potrebbe essere in grado di evadere le difese dell’ospite. Non abbiamo un quadro esaustivo di quali specie di animali siano state finora colpite da SARS-CoV-2. Il contagio dei visoni è avvenuto anche perché si è verificato in allevamenti intensivi: migliaia di individui l’uno vicino all’altro. In un habitat naturale, con popolazioni dai numeri meno elevati, il virus avrebbe avuto meno diffusione. Non è escluso che in futuro scopriremo tracce di Covid-19 in altre specie animali.

Per quali vie può essere trasmesso il virus da uomo ad animale?

Per gli stessi canali di diffusione tramite i quali si trasmette tra esseri umani. Per questo anche negli allevamenti è necessario usare la mascherina.

In Italia chi controlla gli allevamenti?

Gli Istituti zooprofilattici, sottoposti alla vigilanza del ministero della Salute e formati essenzialmente da veterinari affiancati da biologi e tecnici di laboratorio per le analisi. A ogni gruppo animale, per esempio ovini o bovini, corrisponde un panel di parassiti e malattie da controllare periodicamente. Inoltre spetta a loro anche una funzione di sorveglianza epidemiologica e di profilassi in caso di malattie trasmissibili e patologie zoonotiche, come in passato la febbre suina, ora il Covid-19.

In Italia gli allevamenti di visoni non hanno gli stessi numeri che in Danimarca. Ma in caso di pandemia, la soluzione adottata nel Paese scandinavo sarebbe inevitabile?

A malincuore devo dire che non ci sarebbe altra soluzione possibile. Si fa fatica a trovare una cura per noi, non ci sarebbe il tempo e il modo di trovarne una per i visoni.

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