Parità e autonomia: in mostra i manifesti femministi degli anni '70-'90 - Bnews Parità e autonomia: in mostra i manifesti femministi degli anni '70-'90

Fino al 27 aprile, presso la Sede Centrale della Biblioteca di Ateneo di Milano-Bicocca, sono esposte le riproduzioni dei manifesti realizzati dai movimenti femministi e delle donne tra gli anni Settanta e Novanta, conservati negli archivi della Fondazione Elvira Badaracco di Milano.

Manifesti dal forte impatto grafico e visivo. Osservando le immagini, leggendo i contenuti e gli slogan, è possibile ripercorrere la storia delle battaglie per i diritti delle donne che hanno segnato tanti cambiamenti culturali, sociali e giuridici nel nostro Paese.

La mostra "Manifesti femministi '70-'90", organizzata dall’area Servizi culturali e documentali, è stata curata da Paola Zocchi, Ilaria Moroni e Linda Salmaso. Paola Zocchi spiega il lavoro di selezione e organizzazione del materiale: «Grazie alla disponibilità di Fondazione Badaracco, è stato possibile visionare le scansioni di centinaia di manifesti conservati nei preziosi fondi archivistici di via Menabrea e selezionarne una cinquantina per la mostra. Abbiamo privilegiato da un lato l’impatto visivo dei materiali, dall’altro la rilevanza dei contenuti, in modo che fossero rappresentate tutte le grandi battaglie femministe di quegli anni. Considerate l’ubicazione e le dimensioni dello spazio espositivo, l’impatto visivo è fondamentale per attirare l’attenzione dei visitatori, poiché la mostra si trova all’ingresso della biblioteca, in un’area in cui passano ogni giorno molte persone tra studenti, docenti, ricercatori e soggetti esterni all’Ateneo».

I manifesti esposti in grande formato alle pareti toccano i temi principali, poi ripresi nelle singole teche: «Dalle lotte per il riconoscimento anche economico del lavoro domestico - prosegue Paola Zocchi - a quelle per la parità sui luoghi di lavoro, dall’impegno per promuovere l’istruzione e la crescita culturale delle donne a quello per garantire la tutela della maternità, dalle mobilitazioni per rivendicare diritti negati, come quello di divorziare o di interrompere una gravidanza indesiderata, a quelle per gestire il proprio corpo e la propria sessualità in modo consapevole, dalle battaglie per cancellare il delitto d’onore, che assicurava pene ridotte al marito che uccideva la moglie adultera, a quelle per ottenere una legge contro la violenza sessuale».

L’evento di inaugurazione della mostra, Donne al centro. Narrazioni femministe, è fissato per il 6 marzo: appuntamento con la giornalista e scrittrice Tiziana Ferrario in dialogo con studiose e docenti dell’Ateneo e con la Fondazione Elvira Badaracco.

Sull’impegno dell’Università di Milano-Bicocca, la professoressa Maria Grazia Riva, Pro-Rettrice all'Orientamento e alle Politiche di genere e Pari opportunità, specifica «La Bicocca, su forte impulso della nostra Rettrice prof.ssa Giovanna Iannantuoni, continua a mantenere viva l’attenzione sui temi delle pari opportunità e dell’equità di genere attraverso molte attività svolte in raccordo tra l’Osservatorio per le Pari Opportunità, il Comitato Unico di Garanzia, i Centri che studiano il genere e la violenza di genere, e dedicando molte energie all’implementazione del Gender Equality Plan di ateneo. Siamo molto contente di questa mostra che riporta alle grandi battaglie delle donne, a cui dobbiamo tutte e tutti essere grati».

L’area Servizi culturali e documentali propone inoltre un calendario di iniziative correlate alla mostra, dal taglio diversificato, che si articola fino ad aprile.

Si parte il 25 marzo con la presentazione del libro Io sono Marie Curie in cui l’autrice Sara Rattaro ci spinge a riflettere sulle sfide che le donne affrontano per il riconoscimento delle proprie competenze.

Più polvere in casa, meno polvere nel cervello è il titolo dell’evento che il 4 aprile ripercorre l’esperienza dei corsi di formazione e studio 150 ore istituiti nel 1976 ad Affori, quartiere milanese, attraverso le testimonianze delle protagoniste e la proiezione del film Scuola senza fine di Adriana Monti.

La conferenza-concerto dell’11 aprile presenta le canzoni che hanno accompagnato e scandito le rivendicazioni femminili degli anni Settanta, rintracciando la memoria di questa forma cantata di protesta.

L’incontro del 18 aprile chiude il percorso con una riflessione su autonomia e uguaglianza in termini di scelte giuridiche e politiche, relative ai diritti delle donne, che hanno coinvolto le nostre istituzioni negli scorsi decenni.