Accompagnare per mano i nonni nel mondo della tecnologia e superare il digital divide generazionale. Così alcuni studenti liceali diventeranno maestri d’eccezione di allievi senior grazie alla “Cyber scuola per nonni”. Si tratta del progetto nato su iniziativa di Elena Rolandi, laureata in Psicologia all’Università di Milano-Bicocca, e selezionato nell’ambito di Biunicrowd, il programma di finanza alternativa dell’Ateneo, promosso per consentire a tutta la comunità accademica di realizzare progetti innovativi e idee imprenditoriali attraverso campagne di raccolta fondi su Produzioni dal basso, prima piattaforma di crowdfunding e social innovation.
La campagna lanciata lo scorso 29 aprile ha raggiunto e superato l’obiettivo di raccolta fissato a 10mila euro, grazie anche al sostegno della dalla Fondazione Comunitaria del Ticino Olona, il cui cofinanaziamento è scattato quando la raccolta ha raggiunto la metà del budget prestabilito.
“Cyber scuola per nonni” è frutto della sinergia tra il mondo della ricerca e quello della scuola. La Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso è il ponte di collegamento tra le due realtà, che si occupa di ricerche su invecchiamento e demenza ed è un punto di osservazione privilegiato sui bisogni delle persone anziane e della comunità.
I fondi raccolti saranno interamente destinati alla formazione degli studenti del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto d’Istruzione Superiore Bachelet di Abbiategrasso affinché possano diventare tutor tecnologici e all’acquisto di tablet da donare agli allievi senior privi di strumenti digitali.
Elena Rolandi, alla guida del team di "Cyber scuola", ci ha raccontato come proseguirà il progetto.
Noi, invece, vi ricordiamo che ci sono ancora 21 giorni per sostenere il team di "Cyber scuola per nonni".
Elena, il vostro progetto è in overfunding. Ve lo aspettavate?
Siamo davvero felici di aver raggiunto questo obiettivo e avere quindi le risorse che ci permetteranno di realizzare il progetto! Speravamo di farcela, ma non era certamente scontato riuscirci. La reazione principale è stata di profonda gratitudine verso tutte le persone e associazioni che hanno voluto scommettere su questa iniziativa.
Vi siete posti ulteriori obiettivi di raccolta?
Certo! Ogni 200 euro in più raccolti nelle prossime settimane si trasformeranno in un aiuto concreto per un nonno: un tablet facile da usare, progettato per over 65.
Questo ci permetterà di coinvolgere un maggior numero di "nonni analogici", ossia quei nonni che non hanno alcuno strumento né competenza digitale e nutrono anche una certa diffidenza verso il mondo digitale. Da una nostra indagine preliminare ben il 40% dei potenziali fruitori del corso ha questo profilo. La nostra sfida è proprio creare una proposta formativa personalizzata e inclusiva, che ci permetta di oltrepassare queste barriere.
Prossimi step per la realizzazione del progetto?
Siamo già al lavoro per progettare il corso per tutor digitali e inserirlo all'interno dell'attività didattica, in modo da farci trovare pronti con l'inizio del prossimo anno scolastico. L'intervento infatti coinvolgerà gli studenti del Liceo delle Scienze Umane nell'ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (PTCO, ex alternanza scuola lavoro). Inoltre, come ente di ricerca, riteniamo utile e importante raccogliere dei dati sugli esiti di questo intervento innovativo, sia per quanto riguarda l'esperienza dei ragazzi che dei loro nonni. L'ultima fase sarà quindi di divulgazione di quanto rilevato, sia in ambito scientifico che alla comunità. Ci auguriamo infatti che questa prima esperienza possa diventare uno stimolo per sviluppare iniziative analoghe anche in altri contesti.