Mirko Rizza, un lavoro nel sociale grazie al CareerDay Bicocca - Bnews Mirko Rizza, un lavoro nel sociale grazie al CareerDay Bicocca
Mirko Rizza, un lavoro nel sociale grazie al CareerDay Bicocca
_ppc1446.jpg

Dal 23 al 27 ottobre tornano i Bicocca Job Days. Una settimana in cui studenti, laureati, dottori di ricerca e assegnisti potranno toccare con mano differenti realtà lavorative: dal terzo settore all’imprenditoria, dal mondo economico a quello dell’editoria. Ci sarà la possibilità di partecipare alla simulazione di un colloquio e di revisionare il proprio curriculum in italiano e inglese, grazie al servizio di check cv.
Il 25 e il 26 ottobre è in programma il tradizionale CareerDay: un’occasione per entrare in contatto con aziende, associazioni ed enti che offrono lavoro, stage e tirocini.     
La partecipazione al CareerDay dello scorso anno ha rappresentato un punto di svolta per Mirko Rizza, studente iscritto al terzo anno di Scienze dell’educazione, che ha potuto trasformare il suo interesse per il sociale in un lavoro, nella cooperativa Duepuntiacapo.
Noi lo abbiamo intervistato per conoscere la sua storia e per dare qualche dritta agli studenti che come Mirko vogliono approfittare di questa importante opportunità per trovare lavoro.

Perché hai deciso di partecipare al Careerday?

Ero in cerca di lavoro e, oltre a inviare cv via mail, ho potuto presentarmi di persona e farmi conoscere subito. Ho colto l'occasione per darmi qualche chance in più di trovare lavoro. È stata un'esperienza molto positiva, ho lasciato una decina di cv e sono stato ricontattato dalla cooperativa Duepuntiacapo, che si occupa di servizi domiciliari con minori o portatori d'handicap, e da un'associazione che si occupa di sostegno scolastico. Ho fatto per entrambe alcuni colloqui e alla fine ho accettato il lavoro in cooperativa perché l'offerta era migliore.

Cosa consigli agli studenti che vogliono arrivare preparati a un incontro del genere?

Sono andato a visitare i siti di tutti gli enti e aziende presenti al Careerday. Alcuni li conoscevo e altri erano nuovi, ma in ogni caso ho cercato di capire chi mi sarei trovato di fronte, chi cercavano e cosa interessava me.     
Meglio presentarsi a poche aziendeassociazioni, ma convinti di volerci lavorare che “sparare nel mucchio” tanto per provare.  Per contro, non si può nemmeno aspettare il lavoro perfetto, fare esperienza è importante e può fare la differenza nel proprio percorso lavorativo.

Di cosa ti occupi per la cooperativa Duepuntiacapo?

Assistenza domiciliare per minori portatori di handicap. In pratica, l'educatore va a casa del minore per fargli fare delle attività o semplicemente per passare del tempo insieme a chiacchierare. Ci sono degli obiettivi da raggiungere che vengono stabiliti all'inizio del progetto (socializzazione, autonomia, igiene, gestione delle emozioni) e vengono monitorati insieme ai propri responsabili e ad altre figure professionali come assistenti sociali, psicologi, logopedisti. L’aspetto che ritengo più interessante è che si instaura una conoscenza reciproca che in altri servizi è difficile ottenere.

Perché hai scelto di lavorare nel sociale?  
  
    
L'interesse c'è sempre stato ma un altro percorso universitario mi aveva portato a lavorare in azienda. Sono durato 3 anni, poi mi sono licenziato. Era il 2015 e da lì ho iniziato, prima da volontario e poi da lavoratore, il mio percorso da educatore. Iscrivermi a Scienze dell'Educazione è stato quasi obbligatorio, è un settore in cui la formazione serve molto.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Per ora continuare a lavorare coi ragazzi. In futuro, specializzarmi nella robotica educativa e portare avanti qualche progetto in questo ambito