Milano-Bicocca celebra il Darwin Day 2019 - Bnews Milano-Bicocca celebra il Darwin Day 2019

Milano-Bicocca celebra il Darwin Day 2019

Milano-Bicocca celebra il Darwin Day 2019
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Oggi è il Darwin Day 2019, una celebrazione in onore di Charles Darwin, che si tiene in occasione dell'anniversario della sua nascita, il 12 febbraio 1809. Una tradizione nata inizialmente in Inghilterra e negli Stati Uniti e continua anche oggi in tutto il mondo. Fra le ricorrenze del 2019 c’è anche quella del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, genio poliedrico, attento osservatore e illustratore della natura. Il Darwin Day, diventa dunque un’occasione per celebrare illustri personaggi della storia che hanno cambiato il nostro modo di pensare il mondo naturale, aprendo nuovi orizzonti della conoscenza in campi scientifici particolari.

Anche Milano-Bicocca festeggia il Darwin Day 2019. Maurizio Casiraghi, professore di Zoologia al Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze ci racconta in che modo il nostro Ateneo partecipa alle celebrazioni. “Anche quest’anno siamo coinvolti nel comitato organizzatore del Darwin Day del Museo di Storia Naturale di Milano - spiega Casiraghi - Visto il carattere fortemente improntato sulla comunicazione della scienza, i musei di storia naturale sono protagonisti dell’evento. A Milano il tema è quello della “Natura immaginata. Comprendere il mondo naturale attraverso le immagini.  Nei mesi scorsi abbiamo organizzato in Bicocca un concorso, rivolto agli studenti, sul tema “Arte e Scienza”. Il materiale ricevuto è stato selezionato, ed alcuni dei lavori presentati dai ragazzi saranno esposti nelle giornate del Darwin Day: il 12 e 13 febbraio al Museo di Storia Naturale di Milano. Ma non solo. I nostri ragazzi hanno pensato a un libro illustrato, immaginando un ipotetico diario di viaggio di esploratori delle galassie alla scoperta di nuovi mondi. Il risultato è incredibile, a cavallo tra scienza e fumetto, illustrazione e disegno. In una parola arte o se volete cultura. Nel nostro paese siamo abituati a pensare alla cultura come un percorso separato da quello della scienza, ma la divisione è innaturale e da docente sono molto orgoglioso nel vedere che questo gap sia colmato da ragazzi che abbiamo o stiamo formando qui in Bicocca”.
 

Ma la Teoria di Darwin è ancora attuale dopo 150 anni?

L’impianto teorico concepito da Charles Darwin è ancora oggi il cuore della biologia. Di fatto abbiamo assistito ad almeno due importanti fasi di crescita del modello iniziale. Semplificando, il primo è avvenuto quando la genetica (soprattutto intesa come genetica di popolazione) è entrata nella teoria darwiniana all’incirca nei primi del 1900. Il secondo, più dibattuto dai tecnici, è recente, forse ancora in corso, e ha introdotto innovazioni concettuali come l’evolutionary development (o EvoDevo) e l’epigenetica. Possiamo dire che oltre 150 anni dopo la sua codifica, la teoria darwiniana è più viva e prolifica che mai. Anzi è un caso interessante in tutta la scienza, perché è sicuramente una delle teorie più indagate e meglio supportate che noi conosciamo.
 

Esistono teorie opposte a quella darwiniana. Quali sono? Hanno un senso?

Di fatto non esistono. Per essere considerata tale, una teoria alternativa dovrebbe basarsi su fatti, numeri, e avere un supporto adeguato. Non esiste nulla di tutto questo in quello che ci circonda. Esistono alcune posizioni pseudoscientifiche (per esempio il cosiddetto Intelligent Design, l’idea del "progetto intelligente”) che però non basa i suoi assunti sul metodo scientifico e quindi non può essere considerato.
Darwin, nella sua autobiografia, scrive di aver fatto due cose nella vita: mostrare che i viventi si modificano nel tempo (cioè esiste l’evoluzione) e proporre la teoria principale (non unica) che spiega in che modo i viventi si modificano nel tempo. Quindi Darwin stesso ammette che la sua teoria può non spiegare alcuni singoli casi, ma l’evoluzione è vera a prescindere.
Inoltre Sir Peter Medewar (Premio Nobel per la medicina nel 1960) scrisse che per un biologo l’alternativa a non pensare in senso evolutivo è quella di non pensare. L’illustre genetista di origini russe Theodosius Dobzhansky, che lavorò sempre negli Stati Uniti, dove ottenne la National Medal of Science nel 1964, scrisse che in biologia nulla ha senso se non alla luce dell’evoluzione.
Per chi si occupa di biologia, di biotecnologie e di medicina una cosa è chiara: l’evoluzione è un fatto che non ha nessuna alternativa plausibile. Concludo con un paragone: la teoria della relatività di Einstein ha fornito un migliore modello predittivo della gravità, rispetto alle logiche di Newton. Ma di una cosa siamo certi: le mele cadevano verso il basso sia per Newton che per Einstein. Si deve applicare lo stesso principio anche per l’evoluzione.
 
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