Riflessioni, musiche e immagini per aiutare a rappresentare il fenomeno delle migrazioni. Lunedì 29 gennaio l’Università di Milano-Bicocca ha ospitato l’iniziativa intitolata “Migrazioni – Riflessioni, musica e immagini” nell’auditorium Guido Martinotti dell’edificio universitario U12.
L'evento si inserisce nel programma del Ventennale dell'Università di Milano-Bicocca e ha trattato il delicato tema delle migrazioni non solo da un punto di vista accademico, ma attraverso linguaggi e testimonianze artistiche differenti: l'Orchestra laboratorio di World Music dell’Ateneo con brani musicali scelti dal panorama della musica etnica, gli attori della Scuola civica “Paolo Grassi” con la lettura di testi mirati e la mostra di disegni di Francesco Piobbichi con una testimonianza grafica dalla frontiera. Non è mancata un'esposizione sui flussi migratori nazionali e internazionali a cura del professor Mario Boffi e della dottoressa Sara Zizzari.
Oltre alla presenza dell’assessore Pierfrancesco Majorino, fra gli ospiti c’era il dottor Pietro Bartolo, rappresentante dell'accoglienza a Lampedusa, che ha raccontato la sua esperienza di medico dei migranti che giungono sull'isola, soffermandosi sul suo ruolo in prima fila come soccorritore dei sopravvissuti delle traversate.
Poi è stata la volta di Massimo Gottardi, responsabile della Casa di accoglienza di viale Ortles, una realtà radicata nel sistema di accoglienza milanese. Erano presenti inoltre Carlo Colloca, consulente della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza dei migranti, e Antonietta Mazzette, coordinatrice della Comunità scientifica nazionale dei Sociologi del territorio, che ha tratteggiato un sintetico bilancio della settima edizione dell'Alta scuola di Sociologia del territorio del 2017, “A Lampedusa per progettare un'accoglienza sostenibile”, patrocinata dalla Camera dei Deputati e dal Ministero della Giustizia, e ha annunciato la nuova edizione per il 2018. L'evento, gratuito e aperto al pubblico, era rivolto non solo a docenti e studenti, istituzioni e associazioni, ma a tutto il territorio.
«Sono molto soddisfatta di questo incontro – ha commentato Francesca Zajczyk, professoressa di Sociologia dell'ambiente e del territorio all'Università di Milano-Bicocca – perché dimostra come sia possibile raccontare avvenimenti anche molto seri e drammatici non solo utilizzando la parola nel modo tradizionale, ma attraverso modalità di espressione diverse, ognuna in grado di apportare un valido contributo. Il progetto, inoltre, rappresenta un’occasione importante per ribadire la bontà e l’efficacia di un’iniziativa come quella del settembre scorso, con la summer school a Lampedusa rivolta ad operatori e studenti, un’esperienza in grado di far capire e toccare con mano cosa significhi davvero l’accoglienza anche per gli abitanti dell’isola».