«Come gli altri muscoli, anche quelli della respirazione richiedono allenamento, per migliorarne sia la mobilità sia la forza». A spiegarlo è Fabrizio Luppi, docente di Malattie dell’apparato respiratorio, che, in vista della CorriBicocca, dà alcuni consigli per migliorare le prestazioni sportive. «Alcune ricerche hanno dimostrato che il più importante muscolo della respirazione, il diaframma, attraverso un adeguato allenamento, può migliorare la forza, attraverso la somministrazione di un appropriato esercizio fisico di resistenza. Inoltre, i muscoli che contribuiscono alla respirazione sono in grado di incrementare il volume toracico, altro elemento di grande importanza nel migliorare la tolleranza allo sforzo fisico».
Quando bisogna fermarsi?
L’esistenza di un “parametro obiettivo”, misurabile in base al quale è possibile stabilire quando sia giunto il momento di fermarsi lo si può identificare solamente in condizioni estreme o patologiche, e ci viene suggerito, ad esempio, da una frequenza cardiaca e/o respiratoria particolarmente elevata. In realtà l’esercizio fisico - nel soggetto sano - coinvolge una serie di sistemi ed apparati, richiede riserve fisiche ma anche mentali tali per cui non è possibile individuare un parametro obiettivo, in grado di suggerirci realisticamente il momento di fermarsi. Credo pertanto che la risposta alla sua difficile domanda sia quella di fermarsi quando si ritiene di aver superato una “soglia di garanzia”, fisica ed emotiva, ricordando che dobbiamo anche contemplare una fase di riposo, che è parte essenziale dei programmi di allenamento.
Esiste un modo corretto di respirare?
Durante la maggior parte del tempo respiriamo in modo del tutto involontario, e questa è la migliore dimostrazione dell’essenzialità di tale funzione nell’economia dell’organismo umano. In condizioni normali l'inspirazione viene garantita dal diaframma, che separa la cavità toracica dalla cavità addominale, e che consideriamo il principale muscolo della respirazione, mentre l'espirazione avviene essenzialmente passivamente. Abbiamo oggigiorno a disposizione tecnologie che ci permettono di valutare la funzionalità del muscolo diaframma – quali l’ecografia del torace - unitamente a metodiche di riabilitazione respiratoria che ci permettono di utilizzare al meglio il diaframma, che rappresenta – come detto – il più importante dei muscoli respiratori.
Indoor o outdoor, dove è meglio allenarsi?
Se escludiamo situazioni estreme, non esistono studi scientifici che ci confermino in modo “definitivo” l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute di chi pratica sport anche nelle grandi città. Tuttavia il buon senso ci aiuta a comprendere che – considerati i benefici derivanti dall’esecuzione di un’attività fisica adeguata – eseguirla in un luogo molto inquinato aumenta il rischio di “reazioni avverse” da parte del nostro organismo, particolarmente se si appartiene a una categoria vulnerabile come pazienti affetti da cardiopatie od asma bronchiale. Quindi il suggerimento è quello di praticare sport privilegiando zone verdi e facendo attenzione alle giornate ed agli orari che presentano i picchi più alti di inquinamento.