Memoria e autoconsapevolezza. Le visioni futuristiche di Veronica De Simone pubblicate su Urania - Bnews Memoria e autoconsapevolezza. Le visioni futuristiche di Veronica De Simone pubblicate su Urania

Memoria e autoconsapevolezza. Le visioni futuristiche di Veronica De Simone pubblicate su Urania

Memoria e autoconsapevolezza. Le visioni futuristiche di Veronica De Simone pubblicate su Urania
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Capelli colorati, tatuaggi, make up artistico e una citazione di Stephen King: quello di Veronica De Simone è un profilo instagram che non passa inosservato [@cyberf0r3lsk3t]. Da anni scrive romanzi e racconti fantasy per passione sotto lo pseudonimo Hime No Shirotsuki (principessa della luna bianca) ma ora fa sul serio, vuole diventare una scrittrice affermata e a quanto pare la realizzazione del suo sogno non è per nulla lontana.
La nostra studentessa di Biologia è infatti autrice del racconto “Anima neurale”, uscito in appendice a Urania 1696 (“Resurrezione” di Elena Di Fazio) in qualità di finalista del premio Urania Short 2021. I temi trattati sono quelli della memoria, dei sentimenti e della ricerca di se stessi.
L’idea alla base della trama le è venuta in mente durante lo studio per l’esame di Neuroscienze e, convinta dalle sue migliori amiche, si è gettata a capofitto nella stesura del racconto.
Per conoscere tanti aspetti della sua carriera di scrittrice potete leggere il blog della sua editor, Giorgia Scalise; noi abbiamo voluto approfondire con lei alcune tematiche legate alla sua esperienza universitaria e al suo percorso personale. Le abbiamo posto qualche quesito.

La curiosità alla base della scrittura è la stessa che muove i tuoi passi in ambito accademico?

Sono sempre stata una persona molto curiosa, fin da bambina, e la scienza in generale ha sempre esercitato un forte ascendente su di me. Da quando ho imparato a leggere (molto tardi, a dire il vero) questa voglia di conoscere è diventata parte integrante di me. I libri rispondevano ai miei bisogni e mi permettevano di indagare aspetti diversi della realtà. Anche solo la possibilità di interfacciarmi con una cultura lontana e diversa dalla mia, senza muovermi fisicamente dal letto, è sempre stato un buon motivo per stare sveglia a leggere. E dopo la passione per la lettura, è arrivata quella per la scrittura. Non mi reputo una scrittrice onnivora, anzi, ho cominciato a essere curiosa solo pochi anni fa, quando mi sono approcciata per la prima volta alla fantascienza. Prima mi dedicavo per lo più a racconti e romanzi di genere fantasy. Da quel momento in poi, ho capito che per migliorare dovevo uscire dalla mia comfort zone. Allo stato attuale delle cose, la mia curiosità in campo accademico si concentra soprattutto sulla biochimica, in particolare la biochimica degli alimenti, però ho sempre guardato alle altre branche scientifiche con un senso di ammirazione che mi ha spesso spinta a chiedermi "perché non provare questo corso?". Quindi sì, direi che la mia voglia di sperimentare e conoscere, nella scrittura e nell'ambito accademico, è la stessa ma credo che, prima di poter davvero spaziare come vorrei, mi serva una maggiore sicurezza che spero di acquisire terminando il mio corso di studi.

La fantascienza spesso è molto efficace nel metterci di fronte alle nostre paure e speranze. Quali sono le sfide più urgenti che l’umanità deve affrontare, secondo te?

Sicuramente, anche se può risultare una risposta scontata, il surriscaldamento globale (esiste anche una "branca" della fantascienza, la climate fiction, che ha come ambientazione un mondo devastato dalle catastrofi naturali causate proprio dal cambiamento climatico) che allo stato attuale delle cose è la sfida più urgente che ci si prospetta nel prossimo futuro.
Il genere fantastico è molto efficace per parlare delle disuguaglianze e della paura del diverso, dove la parola "diverso" può essere inteso a livello sessuale, etnico o sociale. Alla fine, parlare di una razza aliena che viene segregata è come parlare dell'oppressione che subiscono certe categorie poco tutelate dalla società. Il fatto che possano essere umani o elfi, dragonoidi o androidi, non fa assolutamente differenza.

Ti piacerebbe ambientare un racconto in Bicocca per il prossimo concorso letterario di Ateneo?

Molto, e mi sarebbe tanto piaciuto già partecipare ma lo spazio ridotto mi ha fatto desistere (come dice la mia editor, sono una scrittrice che "sbrodola")

Oltre a portare avanti la tua carriera da scrittrice, quali sono i tuoi prossimi progetti?

Mi piacerebbe sicuramente terminare il mio ciclo di studi. Inoltre vorrei fare un master per diventare nutrizionista.
 
Tifiamo per Veronica e le auguriamo il meglio sia come Biologa che come scrittrice.