L’Università di Milano-Bicocca ha scelto di fare la propria parte per il sistema sanitario messo a dura prova dall’emergenza coronavirus. E lo ha fatto con due iniziative.
L’Ateneo punta a raccogliere 30mila euro per la campagna “Stop coronavirus: fermiamolo insieme” avviata dalla Lega Italiana Lotta contro i Tumori (LILT di Milano e Monza) a favore dell’Ospedale San Gerardo di Monza e dell’Istituto dei Tumori di Milano.
CONTRIBUISCI ANCHE TU
Tre gli obiettivi della campagna attiva sulla piattaforma Rete del dono: acquistare tre respiratori per l’Ospedale San Gerardo, in prima linea nell’emergenza coronavirus, potenziare la terapia intensiva dell’Istituto dei Tumori di Milano, sostenendo così anche la battaglia contro il cancro, e garantire continuità ai servizi di assistenza ai malati di tumore, doppiamente esposti in questa emergenza.
La realizzazione dei tre progetti partirà da subito e sarà progressiva: Rete del dono, infatti, ogni settimana devolverà ai beneficiari le donazioni ricevute attraverso il portale.
La seconda iniziativa di solidarietà ha visto l’Ateneo impegnato in prima linea con una campagna tutta interna che si può definire un successo: quasi 40mila euro raccolti in soli quattro giorni a favore dell’Ospedale San Gerardo. La cifra, raggiunta grazie alle quote dello stipendio donate dal personale tecnico-amministrativo, dai docenti e dai ricercatori, è destinata all’acquisto di apparecchiature per le terapie intensive e sub-intensive dell’Ospedale monzese al quale l’Università è legata per attività di ricerca, didattica e assistenziale.
«La comunità di Milano-Bicocca – ha dichiarato la rettrice dell’Ateneo, Giovanna Iannantuoni – ha deciso di partecipare e supportare la raccolta fondi a favore dell'Ospedale San Gerardo di Monza e dell'Istituto dei Tumori di Milano insieme alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e invita quante più persone a sostenere questa campagna. Ogni giorno le strutture sanitarie sono sottoposte ad una sempre più crescente pressione: con questa iniziativa potremo garantire ai poli ospedalieri di salvare più vite e la continuità dei servizi di assistenza ai malati di tumore, in stato di maggiore fragilità. È una sfida importante che vinceremo solo se saremo uniti».