L'importanza dei materiali nell'economia circolare - Bnews L'importanza dei materiali nell'economia circolare

Pint of Science è una iniziativa che si svolge in contemporanea in diversi paesi del mondo portando nei pub e bar alcuni dei più brillanti ricercatori per discutere delle loro ultime ricerche e scoperte.
Sorseggiando un bicchiere di birra, le persone possono fare domande e approfondire curiosità e temi di ricerca, dall’esplorazione dello spazio alle cellule staminali, passando per le neuroscienze e i big data.

Nella tappa milanese, che si terrà dal 22 al 24 maggio 2023, interverrà anche Luca Beverina, professore di Chimica organica presso il dipartimento di Scienza dei materiali dell’Università di Milano Bicocca.

"Non rifiutarli! Gli scarti sono opportunità!” è il titolo del suo intervento al Pint of Science il prossimo 23 maggio. Professor Beverina, quali temi affronterà di preciso?

Essendo laureato in Scienza dei Materiali, sicuramente il focus del mio discorso verterà sul ruolo che i materiali svolgono nella nostra società e sulla differenza tra materie prime e materiali. Il punto è sostanziale, perché i processi che permettono di trasformare le prime nei secondi possono essere o meno reversibili e possono produrre o meno scarti non riciclabili. La nostra società non può più permettersi modelli di sviluppo economico lineari in cui la materia prima diventa materiale, il quale a sua volta viene usato e quindi eliminato come scarto. È necessario invece adeguarsi sempre di più a modelli circolari in cui, a fine uso, il materiale può essere riutilizzato com'era in origine o in altri processi produttivi. Durante l’evento avrò anche modo di fare diversi esempi di materiali e processi virtuosi, e non.

Come la chimica e più in generale la scienza dei materiali possono fare la differenza nel tema del riciclo e della riduzione della produzione di rifiuti?

L’implementazione di modelli economici circolari rappresenta, al livello di materiali, anzitutto un problema di design. Sia i materiali costituenti che gli oggetti più complessi che vanno a costituire devono essere progettati per poter essere facilmente disassemblati e riciclati. In termini chimici questo significa progettare materiali nuovi che siano tenuti insieme da legami che, in condizioni opportune, possano essere facilmente rescissi.
Per fare un esempio, il polietilene è un materiale plastico molto stabile che non può essere ricondotto in modo efficiente alle materie prime di partenza da cui è stato ottenuto. Il polietilenetereftalato (PET) delle bottiglie di acqua al contrario può essere depolimerizzato, ottenendo esattamente i costituenti originari. Dato che i due materiali hanno origini e destini differenti non ha senso progettare oggetti che siano realizzati utilizzando entrambi i materiali a meno che, a fine uso, non sia semplice separarli per poterli riciclare separatamente.

Ultimamente sono sempre più frequenti le occasioni informali dove parlare di ricerca. Perché è importante, secondo lei, affrontare temi scientifici davanti a un bicchiere di birra?

Mai come ora chiunque ha accesso a una mole di informazioni enorme, semplicemente accendendo il proprio smartphone. Questa sovrabbondanza di informazioni è sicuramente una ricchezza ma porta con sé anche il pericolo di disorientare i non addetti ai lavori. La piazza globale di Internet ha sicuramente un problema sempre più serio di credibilità. Dato che le informazioni non sono filtrate, è possibile trovare letteralmente tutto e il contrario di tutto.

I temi del riciclo, dello sviluppo di modelli economici circolari, dell’efficienza energetica, delle materie prime sono sicuramente di cruciale importanza. La ricerca autonoma di informazioni è sicuramente utile per iniziare a farsi un’idea ma la possibilità di confrontarsi in un ambiente informale, con un esperto del campo, migliora significativamente la capacità di gestire le informazioni con un maggior senso critico.


Tutte le informazioni sull'evento sono disponibili sulla pagina dedicata sul sito di Pint of Science