La penultima volta dell'ora solare - Bnews La penultima volta dell'ora solare

La penultima volta dell'ora solare

La penultima volta dell'ora solare
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Domenica 27 ottobre si è tornati all'ora solare. Resterà in vigore fino al 29 marzo 2020. Alle 3 di notte, quindi, lancette degli orologi indietro di un'ora. Ma potrebbe essere stata la penultima volta, visto che lo scorso marzo il Parlamento europeo ha approvato l'abolizione dei cambi d'ora semestrali. I negoziati con i singoli Paesi membri porteranno a una formulazione più definita della normativa ma l'invito per tutti al momento è di scegliere – entro il 2021 – un unico regime orario per tutto l'anno: solare o legale. Per capire meglio la posta in gioco, abbiamo chiesto a due docenti dell'ateneo, Massimo Beccarello, professore associato di Economia applicata, e Angelo Maravita, professore associato di Psicobiologia e psicologia fisiologica, di spiegare le possibili conseguenze in due ambiti diversi: energia e salute.

Professor Beccarello, all'origine dell'introduzione dell'ora legale ci furono motivazioni economiche: ottenere un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica. È ancora così?

Secondo i dati resi pubblici da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, nel 2019 si può ipotizzare un minor consumo di energia elettrica, da quando è scattata l’ora legale, per 510 milioni di kilowattora. Considerando che un kilowattora costa in media circa 20 centesimi di euro, otteniamo un risparmio economico di circa 100 milioni di euro. Con un vantaggio anche per l'ambiente: 250mila tonnellate di anidride carbonica emesse in meno”.

Perché questo?

“Perché spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’utilizzo della luce artificiale la sera, in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Soprattutto nei mesi di aprile e ottobre, quando le giornate sono più “corte” in termini di luce”.

Se l'Italia optasse per l'ora per legale tutto l'anno?

“Citando ancora il report di Terna, si risparmierebbero ulteriori 300 milioni di kilowattora nei mesi invernali, per un totale di 800 all'anno. Traducibili in un risparmio di 160 milioni di euro e in 400mila tonnellate di CO2 in meno nell'atmosfera”.

Fronte salute: professor Maravita, come reagisce il corpo umano al ritorno all'ora solare?

“Normalmente il riallineamento dell'orologio biologico al movimento del sole ha effetti salutari: le persone si sentono più rilassate. Il buio notturno che arriva prima e l'ora in più di sonno favoriscono un addormentamento più precoce e un minore stato di ansia. Molti studi indicano che quando invece si passa, a marzo, all'orario legale, può subentrare negli individui un leggero squilibrio dovuto alla difficoltà di riadattarsi. E si registrano, ma questo più tipicamente in persone già affette da altre patologie, sindromi ansiose depressive, un aumento delle malattie cardiache”.

Cosa fare per evitare o prevenire questi disturbi a marzo?

“Abituarsi il più in fretta possibile al nuovo ritmo. Cominciare a coricarsi prima nei giorni precedenti. La sera evitare l'uso dei telefonini e stanze troppo illuminate dalla luce elettrica”.

 Se l'Italia optasse per restare tutto l'anno con l'ora solare?

“Sarebbe un vantaggio per la salute anche se servirebbero studi epidemiologici più approfonditi per valutare quali siano le conseguenze croniche del cambiamento di orario. Le maggiori evidenze sugli effetti dell’ora legali, infatti, documentano effetti acuti, che si esauriscono entro pochi giorni o settimane dall'introduzione dell'ora legale, mentre gli effetti a lungo termine sono più controversi. Le conseguenze sono, comunque, molto variabili da individuo a individuo”.