Laureato triennale e studente di informatica in Bicocca, Francesco Stranieri ha coinvolto i suoi amici di Monza in un interessante progetto che soprattutto in questo periodo offre un supporto socialmente utile. Il portale “RipetHub” riunisce infatti giovani studenti e laureati del quartiere Libertà intenzionati a fornire aiuto, in numerose materie, agli alunni di scuole elementari, medie e superiori.
Data la particolarità del momento, dall’inizio di marzo hanno pensato di mettersi gratuitamente a disposizione dei ragazzi in difficoltà, regalando ore di ripetizione via skype o in videocall su whatsapp. Inoltre, il team di RipetHub ha deciso di supportare la raccolta fondi in favore della sezione di Monza della Croce Rossa Italiana. I ragazzi, che afferiscono al centro civico LibertHub, sperano così di contribuire all’acquisto di due ambulanze.
Abbiamo rivolto a Francesco, in qualità di fondatore di RipetHub, qualche domanda per capire meglio come è nato il progetto e quale direzione potrà prendere questa avventura.
Come è nato questo progetto? Quale è il tuo ruolo all’interno? Quanti studenti di Bicocca ci sono tra i tutor?
L’idea del progetto nasce prima dell’emergenza legata al coronavirus, quando pensavamo di offrire il servizio di ripetizioni agli studenti del quartiere Libertà di Monza (il quartiere dove abitiamo). Eravamo alla ricerca di un luogo fisico dove poter offrire il nostro servizio ma gli eventi hanno bloccato i nostri piani originari. Sentivo di dover far qualcosa per aiutare la comunità, così ho avuto l’illuminazione di mettere a disposizione la piattaforma in modo da poter effettuare delle ripetizioni gratuite ed in maniera telematica, per gli studenti e le famiglie in difficoltà. L’ho proposto ai tutor e hanno tutti accettato entusiasti. In meno di 24 ore ho ultimato la piattaforma ed il 10 marzo siamo ufficialmente partiti.
Su 15 tutor che hanno aderito al progetto, ben 7 sono studenti della Bicocca.
Il mio ruolo, essendo uno studente del corso di laurea magistrale in Informatica, consiste soprattutto nel gestire la piattaforma per quanto riguarda la parte legata alla programmazione. Inoltre, sono affiancato da Gaia Borriello (laureanda in Comunicazione Interculturale) e Paolo Parrottino, per quanto riguarda la parte organizzativa.
Quali sono gli utenti-tipo che hanno usufruito del servizio fino ad ora?
Alla fine di ogni lezione presentiamo allo studente un questionario, in modo da capire dove poter migliorare. Ad oggi abbiamo un grado di soddisfazione pari al 97%, con gli studenti che sono per il 60% delle superiori, per il 30% delle medie e per il 10% delle elementari. La materia più richiesta è senza dubbio matematica.
L’idea di offrire gratuitamente il servizio in questo periodo è stata accolta molto positivamente dalle istituzioni cittadine di Monza. Come sta rispondendo l’utenza?
Siamo rimasti tutti molto sorpresi dall’accoglienza che la stampa ci ha riservato. Siamo finiti addirittura sul Corriere della Sera e su L’Espresso e non ce lo saremmo mai aspettati. Proprio oggi abbiamo superato le 300 lezioni prenotate in un mese esatto dal lancio. Stiamo riuscendo a coprire 24 materie e abbiamo “arruolato” 5 tutor volontari, dal professore in pensione allo studente delle superiori, che ci stanno dando una grandissima mano. Speriamo di poter raggiungere un numero di studenti sempre maggiore in modo da poter coinvolgere sempre più tutor all’interno del progetto.
Il servizio di tutoraggio si può tramutare in un lavoro a tempo pieno per qualcuno di voi oppure è destinato a rimanere un affiancamento ad altre attività?
L’idea iniziale era quella di rendere gli studenti universitari economicamente indipendenti, visto che per molti di noi studiare senza avere entrate non è facilissimo. Il vantaggio della piattaforma è che ogni studente aggiorna le proprie disponibilità su base settimanale in base alle proprie esigenze e senza nessun vincolo. Appena l’emergenza sarà finita le lezioni torneranno ad essere a pagamento e vedremo se riusciremo nel nostro intento.
Quali altri progetti avete in cantiere?
Non sarebbe male trasformare questo progetto in una startup, anche se non è per niente facile. Oltre a questo, il mio obiettivo principale rimane ovviamente quello di laurearmi. Mi piacerebbe poi intraprendere un percorso nel campo della ricerca.