Nell’attuale clima di incertezza e di forte crisi economica post-Covid l’educazione finanziaria assume un ruolo determinante: è importante, dunque, parlare di economia sin dai primi anni dell’età scolare, cercando metodologie adeguate per veicolare anche temi complessi. Con questo intento nasce “Genny Topopizza, Trudy la tartaruga: favole e fiabe per educare all’uso responsabile del denaro in un’economia che cambia (Fiabe e denaro 2)”, libro che spiega l’economia attraverso il linguaggio delle fiabe e delle favole. Disponibile in formato e-book e scaricabile gratuitamente (link: https://www.kobo.com/it/it/ebook/fiabe-e-denaro-2), l’antologia di fiabe si rivolge ai bambini delle scuole primarie (6-10 anni), ai loro insegnanti e alle loro famiglie. Abbiamo parlato di questo progetto con le due autrici, Emanuela Rinaldi, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Economico-Aziendiali e Diritto per l’Economia (Di.SEA.DE) e Brunella Fiore, ricercatrice presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca.
Dottoressa Rinaldi, da dove nasce l’idea di realizzare un libro di economia pensato per i bambini?
Da quando il Coronavirus si è diffuso, espressioni come “shock finanziario”, “disoccupazione”, “recessione”, “MES”, “risparmio” sono entrate nella quotidianità non solo degli adulti ma anche dei più piccoli. Ce ne siamo accorte da alcune interviste telefoniche che stavamo svolgendo a febbraio 2020 per una ricerca sull’educazione finanziaria dei bambini: i nostri intervistati, genitori e insegnanti, evidenziavano difficoltà nello spiegare cosa stesse succedendo ai propri alunni e figli anche sotto il profilo economico e occupazionale, come ad esempio la riduzione dei consumi, la precarietà del lavoro o la necessità di sussidi. In questo contesto, ho ripensato a “Fiabe e denaro. Un libro per educare al risparmio e all’economia”, libro di educazione finanziaria che ho pubblicato nel 2013. E allora, insieme ad altre colleghe di Università di Milano-Bicocca, Brunella Fiore, Paola Bongini e Alessandra Decataldo mi sono detta: perché non fare un volume con un’impostazione scientifica simile, ma sul tema del COVID-19, all’interno di un più ampio concetto di educazione alla cittadinanza attiva? Dopo averne parlato con alcuni enti partner che già si occupano di educazione finanziaria, ovvero FEduF, cooperativa sociale PANDORA, e FarEconomia, abbiamo avviato i lavori. Anche la nostra Rettrice Giovanna Iannantuoni ha aderito alla proposta, scrivendo la prefazione del libro, e la prof.ssa Annamaria Lusardi, una delle massime esperte a livello internazionale su questi temi, lo ha commentato positivamente attraverso una sua intervista. Tutto questo ci rende orgogliose. Ora il libro è disponibile gratuitamente sulle principali piattaforme di e-book, a breve sarà pubblicato il cartaceo, e abbiamo anche attivato una pagina sul sito del Dipartimento Di.SEA.DE per descrivere il progetto “Fiabe e denaro” in modo più ampio e invitare i lettori a lasciarci i loro commenti (https://www.diseade.unimib.it/it/ricerca/risorse-della-ricerca/educazione-finanziaria-e-financial-literacy/fiabe-e-denaro)
Il nostro Ateneo ha già attivato in passato altre iniziative di Educazione finanziaria?
Sì, diverse, tra cui il progetto “La torta dell’economia Un progetto per educare al risparmio, al dono, alla progettualità e alla solidarietà”, pensato per le scuole primarie e dedicato all’uso del denaro per sé e per gli altri, che è stato oggetto anche di una valutazione controfattuale e pubblicazioni scientifiche; il progetto ONEEF OSSERVATORIO NAZIONALE DI EDUCAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA, creato insieme al MIUR. Abbiamo realizzato anche conferenze sul tema in collaborazione con I-Bicocca, invitando anche alcuni personaggi famosi tra i giovani, come Marcello Ascani (l’evento del 2019 “Da grande voglio fare lo youtuber. Una ricerca sulla socializzazione economica dei minori”) o i TheShow. Avevamo anche in cantiere il progetto “FITNESS FOR FINANCE. Raggiungi il tuo benessere finanziario”, all’interno del percorso Bbetween per gli studenti universitari, ma il Coronavirus per ora ci ha portato a sospenderlo.
Perchè, secondo lei, i temi legati all’economia risultano così complessi anche per molti adulti?
Le motivazioni sono molteplici: lo scarso interesse per la matematica, una cultura finanziaria che è ancora dominata dall’idea che “essere attratti dal denaro”, per un bambino, è qualcosa di brutto. E anche una certa “inerzia” ad approfondire questi temi (a molti piace spendere il denaro, mentre guadagnarlo o studiare micro o macro economia e finanza è più complesso). Non dimentichiamoci anche che per molto tempo le persone più ricche e potenti hanno volutamente allontanato dalla gestione (e dallo studio) del denaro autonomo le persone che appartenevano a gruppi economicamente o politicamente svantaggiati (si pensi che in alcuni Paesi del mondo arabo le donne non hanno ancora oggi accesso autonomo al conto corrente).
Dottoressa Fiore, quali sono i principali temi di economia trattati attraverso le favole?
Il volume intende avvicinare i più piccoli all’uso responsabile del denaro, permettendo loro di familiarizzare con 15 “parole dell’economia”, che abbiamo scelto con cura: risparmio, solidarietà, disuguaglianza, finanza sostenibile sono solo alcuni esempi. Dalle favole emerge come questi temi siano spesso presenti, molto più di quanto non si pensi, negli ambiti esperienziali quotidianamente più visibili per i bambini, quali l’amicizia, la famiglia, il lavoro degli adulti, le differenze di genere. Il libro abbina fiabe ed esercizi studiati ad hoc, insieme a saggi più teorici degli esperti.
Quali possono essere gli sviluppi futuri del progetto?
Siamo convinte che la riflessione sullo studio dell’economia e l’incremento delle competenze finanziarie saranno fondamentali dopo l’emergenza COVID-19 per i bambini e i giovani. Le favole e i numerosi esercizi contenuti nel volume rappresentano una base di sviluppo di future attività che potremo progettare anche con altri enti o con le scuole che già collaborano con l’Ateneo. Pensiamo di adoperare il libro nei laboratori previsti durante il “Meet me tonight” dell’Università o per rappresentazioni teatrali e video. Abbiamo anche in cantiere una traduzione in altre lingue.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti gratuitamente alla newsletter Bnews per rimanere aggiornato su tutte le ultime news dal Campus.