Accrescere il benessere sociale, economico, ambientale della collettività. Consolidare una comunità di persone motivate a cambiare la nostra società. Favorire la sinergia tra pubblico e privato. Sono queste le premesse del primo Festival del valore pubblico ospitato dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca il 26 ottobre 2023. C’è una rinnovata attenzione per l’operato delle amministrazioni pubbliche, i loro servizi, le collaborazioni possibili con il terzo settore e il mondo privato più in generale. Un tema complesso che ha visto l’accordo unanime di relatrici e relatori su un aspetto: ci sono le condizioni per impattare in modo positivo sul contesto sociale, ambientale ed economico del territorio. Ma come?
Cambiare narrazione per attrarre nuove professionalità
Quando si parla di “impiego pubblico” pensiamo ai pregiudizi o agli stereotipi entrati nell’immaginario collettivo a causa di spiacevoli fatti di cronaca, che hanno sempre grande eco sui media, o di certe opere teatrali e cinematografiche che hanno saputo enfatizzare (e ironizzare) sull’agognato posto fisso. Tuttavia lavorare nella pubblica amministrazione non può certo essere ridotto a questo e sempre meno potrà esserlo in futuro. Le domande che aleggiano tra studentesse e studenti, ma anche tra gli altri presenti all’evento, prendono voce alla fine dei vari interventi: come faccio a entrare nella pubblica amministrazione? Se vinco un concorso quali saranno le possibilità di crescita? È possibile fare carriera nella PA? Domande che testimoniano quali siano stati in alcuni casi i punti deboli della pubblica amministrazione: sapersi raccontare con autenticità, ascoltare i giovani, accogliere le loro istanze di cambiamento, demolire i pregiudizi. Del resto se l’obiettivo è rinnovarsi, bisogna attrarre nuove professionalità.
Aiutare i cittadini e le imprese
Un’amministrazione che non sia al servizio dei cittadini e delle imprese è percepita come burocratica e come un freno allo sviluppo. Per cambiare questa percezione, che talvolta corrisponde alla realtà, non è sufficiente cambiare le leggi.
Alfredo Marra, Pro-Rettore per la Semplificazione amministrativa dell’Università Bicocca, sottolinea piuttosto la necessità di sviluppare una cultura nuova e, insieme, di avviare delle comunità di pratica: «è proprio ciò che abbiamo cercato di fare con il Festival del valore pubblico: da una parte una giornata di dibattiti con alcuni autorevoli ospiti sulle condizioni necessarie per la creazione di valore pubblico; dall’altra parte, una grande agorà dove le amministrazioni pubbliche e gli enti del terzo settore hanno potuto farsi conoscere dai giovani e presentare loro delle proposte di lavoro concrete. Cultura e pratica sono due facce della stessa medaglia: discutiamo di valore pubblico mentre lo creiamo.»
Creare valore pubblico: il purpose dell’università
«Una riforma della PA è un cambiamento culturale che ha valore nella quotidianità dei cittadini» rimarca Giovanna Iannantuoni, Rettrice dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Cosa ci aspettiamo dallo Stato? «La salute come cura, come accompagnamento agli anziani; l’educazione che continua per tutta la tua vita, perché non si dovrebbe mai smettere di imparare; la fiscalità, il trasporto pubblico». L’intervento della Rettrice è in dialogo con Ferruccio De Bortoli, giornalista e presidente della Fondazione Corriere della sera, che alla seconda domanda va dritto al punto: una retribuzione adeguata e una progressione di carriera che non dipenda solo dall’anzianità sono due aspetti che segnano un grande gap tra settore pubblico e privato. «Sempre di più accanto alla retribuzione gli studenti valutano le piattaforme di welfare, la trasparenza nella carriera, la possibilità di avere dei giorni di smart working, un accompagnamento in cui il lavoro sia una parte della vita delle persone» commenta la Rettrice.
«La Great resignation (il fenomeno delle grandi dimissioni, per cui le persone hanno deciso di lasciare il proprio lavoro, ndr.) ha sollevato il tema di decidere della propria vita, averne il controllo. Quando conosci, sei in grado di decidere cosa fare della tua vita.»
Le testimonianze di job placement dal “CareerDay – Proud to be good”
Lo scambio proficuo tra università, pubbliche amministrazioni e Terzo settore prosegue all’esterno dell’aula magna. Lo Spazio Agorà ospita gli operatori professionali che hanno risposto alla chiamata del “CareerDay – Proud to be good”. L’evento conclude un ciclo di due workshop organizzati dall’Ateneo Bicocca sull’employer branding per PA e Terzo settore.
Due incontri tenuti da docenti ed esperti dell’Università che hanno ispirato le pubbliche amministrazioni e le organizzazioni a raccontarsi in modo autentico e appassionante, per attrarre i giovani professionisti con cui rinnovare il proprio ruolo nella società. Sono 137 le posizioni aperte tra enti, associazioni e cooperative. Una mano stringe un curriculum, l’altra offre un posto a tempo determinato, indeterminato, uno stage o una borsa di studio per attività di ricerca.
Lavorare nel Terzo settore: cosa fa chi lavora per i servizi di pubblica utilità?
La Fondazione Arché accompagna i bambini e le famiglie vulnerabili nella costruzione dell’autonomia sociale, abitativa e lavorativa attraverso servizi di supporto e cura. Ha dei progetti territoriali nelle città di Milano, Roma e San Benedetto del Tronto. È alla ricerca di laureati in Scienze dell’educazione interessati al ruolo di educatore. La cooperativa sociale La Vecchia Quercia opera nella provincia di Lecco, si occupa di persone adulte e minori con disabilità; giovani, adulti, anziani e famiglie con fragilità. A oggi conta 279 lavoratrici e lavoratori tra educatori, assistenti sociali, ASA, OSS e infermieri. È alla ricerca di laureati in Scienze dell’educazione e Servizi sociali.
Il Consortium Garr è la rete nazionale a banda ultra larga dedicata alla comunità dell’istruzione e della ricerca, lavora nel campo ingegneristico-informatico. È alla ricerca di persone con conoscenze di programmazione informatica e di profili con capacità gestionali di management. Confservizi Cispel Lombardia è l’associazione delle aziende locali che operano nei settori di pubblica utilità. Ha portato con sé Alfa, il gestore del servizio idrico integrato della provincia di Varese, che è alla ricerca di uno stagista da inserire nelle risorse umane.
Lavorare per un ente territoriale: che compiti svolge un comune?
La cura della persona, lo sviluppo del territorio, la gestione del patrimonio, la sicurezza. Sono questi gli ambiti principali in cui un ente territoriale è chiamato a svolgere le proprie funzioni amministrative. Tra gli stand allestiti per il CareerDay c’è anche quello del Comune di Segrate: 175 dipendenti al servizio di una popolazione di 37mila abitanti. Ai laureandi e laureati che chiedono informazioni racconta cosa significhi lavorare per un ente locale e quali siano le posizioni aperte per il proprio fabbisogno di personale: istruttori e funzionari amministrativo-contabili, istruttori e funzionari tecnici, agenti e funzionari di polizia, assistenti sociali iscritti all’albo. Il Comune di Monza, alla sua prima partecipazione a un CareerDay, crede nel connubio con le università per attrarre giovani talenti neolaureati, far capire che il mondo della pubblica amministrazione fa parte della vita di chiunque. Nei prossimi mesi usciranno i bandi di concorso per profili amministrativi, tecnici, educatori per asili nido, per la prima infanzia e assistenti sociali.
Lavorare per un ente pubblico autonomo: l’università
Anche l’Università Bicocca era presente con il suo stand, sia per supportare gli studenti laureati a sfruttare l’iniziativa nel miglior modo possibile, sia per proporre le posizioni lavorative aperte presso l’Ateneo, a tempo determinato o a tempo indeterminato. Inoltre, ogni studente ha potuto presentare il proprio curriculum vitae per farlo revisionare. Tra le proposte della Bicocca, anche il nuovo dottorato nazionale per la PA.
Alla fine della giornata il riscontro dei partecipanti al CareerDay è stato positivo, ogni stand ha raccolto un discreto numero di candidature. Chi supererà le selezioni potrà raccontare in prima persona cosa significhi partecipare al rinnovamento della pubblica amministrazione e, attraverso di essa, della società intera.