Emergenza Coronavirus, facciamo chiarezza con Roberto Burioni - Bnews Emergenza Coronavirus, facciamo chiarezza con Roberto Burioni

Mentre i casi di Coronavirus in Cina continuano a crescere, il virologo Roberto Burioni ci spiega qualcosa che forse non tutti sapevamo: “I coronavirus sono responsabili del 20 per cento dei raffreddori che normalmente si registrano in Italia”.

Professore, cos'è un Coronavirus?

I coronavirus sono dei virus piuttosto comuni che sono responsabili di circa il 20 per cento dei raffreddori invernali che si registrano in Italia. Purtroppo, nella famiglia ci sono anche virus che causano sindromi molto più gravi, come quelli della SARS e della MERS.

Da dove proviene?

L'ipotesi più probabile è che questo virus sia passato da un animale all'uomo verso la fine del 2019 adattandosi, grazie a mutazioni acquisite, alla trasmissione da uomo a uomo. Al momento non ci sono tuttavia informazioni certe riguardo alla sua origine.

Quali sono i sintomi?

I sintomi causati da questo nuovo coronavirus sono di tipo respiratorio, fondamentalmente quelli di un'influenza ma con la differenza che nei casi più gravi l'interessamento dell'apparato respiratorio è molto più grave e talvolta letale. Questo rende più difficile l'identificazione dei casi in quanto sono sintomi molto comuni in questo periodo dell'anno

Come si trasmette?

Anche in questo caso non abbiamo informazioni certe, ma è probabile che la trasmissione avvenga per via respiratoria con modalità simili a quelle dell'influenza. Non sappiamo però esattamente con quanta efficienza. Un elemento importante è che questo virus sembra potere essere trasmesso anche da individui asintomatici.

In Italia, corriamo dei rischi? Quali accorgimenti per proteggersi?

In Italia nel momento in cui scrivo sono stati registrati due casi importati ma non c'è evidenza della circolazione del virus, per cui l'unica precauzione da prendere è evitare tassativamente viaggi nelle zone colpite dall'epidemia.

Come si contiene l'epidemia?

In questo momento solo e solamente con l'isolamento delle persone che possono essere potenzialmente infettive.