Dalla laurea in Giurisprudenza in Bicocca allo Straus Institute di Malibu: l’esperienza di Valentina Racanati nel campo dei metodi alternativi di risoluzione dei conflitti - Bnews Dalla laurea in Giurisprudenza in Bicocca allo Straus Institute di Malibu: l’esperienza di Valentina Racanati nel campo dei metodi alternativi di risoluzione dei conflitti

Dalla laurea in Giurisprudenza in Bicocca allo Straus Institute di Malibu: l’esperienza di Valentina Racanati nel campo dei metodi alternativi di risoluzione dei conflitti

Dalla laurea in Giurisprudenza in Bicocca allo Straus Institute di Malibu: l’esperienza di Valentina Racanati nel campo dei metodi alternativi di risoluzione dei conflitti
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Negoziazione, mediazione e arbitrato: per diventare un’esperta di risoluzione delle controversie, attraverso i metodi alternativi al processo ordinario, Valentina Maria Racanati, ex studentessa di Giurisprudenza di Milano-Bicocca, ha scelto di frequentare un Master of Laws (LL.M.) presso lo Straus Institute for Dispute Resolution, alla Pepperdine University di Malibu in California.

Valentina, in cosa ti sei laureata in Bicocca?

LaureaBicocca

La mia tesi del 2021 si intitola “Mediazione delegata e Court-Annexed Mediation: Prospettive Comparate”. Ho concluso con 110 ma il mio percorso di studi non è stato lineare. Mi sono convinta che avevo finalmente trovato la mia strada solo quando ho iniziato a frequentare il corso di Mediazione Civile e Commerciale, tenuto dal prof. Federico Ferraris, in seguito relatore della mia tesi.

Nell’ambito dell’insegnamento, ho fatto parte del gruppo di studenti che nel 2017 ha partecipato all’International Commercial Mediation Competition che si tiene ogni anno a Parigi. Esperienza entusiasmante, tanto che l’anno successivo ho ricoperto il ruolo di coach della squadra Bicocca: nel team ci si prepara come negoziatori ad affrontare casi complessi, in una settimana di competizione accanto a studenti, docenti e professionisti provenienti da tutto il mondo.

Perché gli Stati Uniti?

Era da sempre un mio sogno, così ho cercato attivamente di trasformare questo desiderio in obiettivo, attraverso un approfondimento specifico in Alternative Dispute Resolution - ADR. Il master presso lo Straus Institute for Dispute Resolution, che afferisce alla School of Law della Pepperdine University, era una delle opzioni più valide. Mi sembrava però impossibile riuscire a prepararmi e superare l’ammissione, senza contare i costi da affrontare.

Un sogno realizzato a caro prezzo?

Effettivamente sì, e non solo dal punto di vista economico. A Malibu, e in California in generale, il costo della vita è alto e, di conseguenza, bisogna saper adattare il proprio stile di vita. Il prezzo più alto, però, è stare lontana dalla famiglia e dagli affetti. Non è facile convivere con la distanza ma so che lo sto facendo per costruire qualcosa di importante, con impegno e passione.

Come hai raggiunto un’adeguata competenza linguistica?

Ai fini dell’application ho dovuto sostenere l’esame di inglese e presentare un personal statement per motivare la mia candidatura e descrivere le esperienze pregresse. Ho sempre avuto una certa propensione per l’inglese ma ci è voluto comunque molto studio; a tutt’oggi mi sembra ancora di avere ampi margini di miglioramento. La lingua parlata qui dalla mia padrona di casa o dai colleghi è ovviamente diversa da quella imparata sui libri. Per abituarmi al nuovo contesto mi è servito del tempo; in un certo senso si vive una sorta di shock culturale che coinvolge tutta la sfera dell’interazione sociale.

Cosa puoi dirci in merito all’esperienza del master, conseguito nel 2023?

Master

Il sistema universitario statunitense presenta un taglio pratico e interattivo, oltre ad un rapporto tra studente e professore decisamente informale. In generale l’ambito ADR è caratterizzato dall’intersezione tra diritto e scienze sociali, quindi si approfondiscono psicologia, comunicazione, anche interculturale, gestione dei conflitti e capacità di negoziazione. I metodi acquisiti sono applicabili alla risoluzione delle controversie in qualsiasi settore: dal commerciale al civile, dall’ambito culturale alla diplomazia internazionale.

In aula allo studente si richiede un ruolo attivo, dal momento che la partecipazione costituisce un elemento di valutazione. Più che lezioni frontali, si affrontano insieme vari casi pratici, anche in modalità role play. Inversamente dall’Italia, si parte prima dall’esame dei casi e poi si ricava la regola. Bisogna presentare i compiti assegnati e scrivere vari paper.

Infine l’esperienza delle clinic, dove si mediano i casi reali: ho passato un semestre estivo girando per vari tribunali di Los Angeles, prima come osservatrice, poi insieme a un mediatore professionista e successivamente in prima persona. Un approccio che mi ha costretto ad uscire dalla mia comfort zone.

Hai quindi cercato lavoro negli Stati Uniti?

In previsione della scadenza del visto, avevo assolutamente bisogno di trovare lavoro. Con un tirocinio non retribuito sono riuscita a prolungare la mia permanenza, lavorando come mediatrice e inviando senza sosta il mio curriculum. Quando iniziavo a rassegnarmi all’idea di tornare a casa, nell'aprile del 2024 ho presentato la mia candidatura, pur senza molta speranza, ad una interessante posizione manageriale che si era nel frattempo aperta proprio presso lo Straus Institute. Dopo il colloquio sono stata assunta come Associate Director, ruolo che attualmente ricopro.

Di cosa ti occupi?

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Sono il primo punto di riferimento per tutti gli studenti ammessi ai programmi dello Straus Institute, americani e internazionali, afferenti alla School of Law oppure ad altre facoltà, che vogliono approfondire le proprie skill nell’ambito ADR. Come Advisor, li accolgo in occasione di ogni nuovo semestre e, per esempio, li aiuto a scegliere le materie del loro percorso. Tengo le relazioni con le organizzazioni esterne dove i ragazzi fanno tirocinio. Invitiamo i professionisti del settore per parlare e interagire con gli studenti. Un altro momento fondamentale è l’organizzazione della graduation, che segna il termine e il culmine della loro formazione. Amo molto questo lavoro, in un contesto accademico e con un team di lavoro internazionale.

Un consiglio, quindi, per chi sogna una carriera all’estero?

Provarci nonostante le difficoltà. Se avessi rinunciato senza tentare, non mi sarei perdonata. Quello che ho fatto è per me motivo di orgoglio ma, sinceramente, non mi sentivo pronta e, se avessi aspettato di esserlo, non sarei qui.

Alcuni studenti possono non conoscere la possibilità di intraprendere carriere meno convenzionali, rispetto ai percorsi tradizionali di chi si laurea in Giurisprudenza. La conoscenza di queste opportunità è importante per poter scegliere consapevolmente. Io stessa, a suo tempo, ho avvertito l’esigenza di avere dei punti di riferimento per una migliore comprensione del panorama internazionale. Per questi motivi, sono sempre contenta di condividere la mia esperienza con chi si indirizza verso un percorso di questo genere e ha bisogno di un confronto per chiarirsi le idee.