Tempi record e accuratezza del 96 per cento. Queste sono le principali caratteristiche del nuovo complesso sistema basato sul machine learning, sviluppato dalla multinazionale cinese dell’e-commerce Alibaba, per contribuire alla sconfitta del Coronavirus. Abbiamo chiesto a Isabella Castiglioni, professore ordinario di Fisica applicata di Milano-Bicocca ed esperta di intelligenza artificiale applicata alle immagini mediche, di spiegarci perché l’uso di questo sistema può far la differenza.
Professoressa, innanzitutto cos’è e come funziona questo algoritmo?
È un sistema complesso basato sull’utilizzo di reti convoluzionali profonde (reti neurali artificiali). Esse hanno la capacità di potere essere addestrate su immagini radiologiche di soggetti inizialmente diagnosticati dal medico come malati o affetti da una data patologia sulla base di altri test piu’ invasivi, meno immediati o dell’esito clinico a lungo termine della malattia, per diventare poi intelligentemente autonome ed efficienti nell’eseguire questo compito senza piu’ bisogno della supervisione del medico e dell’uso di tali test.
Quali sono i principali punti di forza?
Le immagini mediche hanno il potere di fornire grandi quantità di caratteristiche quantitative. Queste, combinate a tecnologie di intelligenza artificiale, come in questo caso, si stanno rivelando in grado di effettuare la diagnosi, la prognosi e anche, in alcuni casi, prevedere la risposta alla terapia dei pazienti. Tutto in modo automatico e con grande accuratezza.
Secondo lei, è quindi realmente uno strumento efficace?
Direi di sì, anche se occorre fare attenzione. È vero che da un lato, c’è la possibilità di poter effettuare una diagnosi piu' rapida e differenziale della malattia sulla base di una lettura automatica della TAC del torace (ad esempio per caratterizzare meglio la tipologia di polmonite in atto), e questo e’ proprio un esempio del grande potenziale di queste nuove tecnologie messe al servizio della salute. Dall’altro, occorre ricordare che la diagnosi della malattia da COVID-19 puo’ avvenire, per tutti i soggetti, solo attraverso la rivelazione certa del virus quindi attraverso l’uso del tampone. Questo perchè molti soggetti sono asintomatici e con immagini polmonari tali da ingannare anche le tecnologie piu’ intelligenti, in particolare in fase precoce.
Per ora viene utilizzato già in più di cento ospedali in Cina. È verosimile secondo lei pensare che arriverà presto anche in Italia?
Certamente sì, anche se sarebbe corretto testare, se non addirittura ri-addestrare la rete con immagini TAC di pazienti italiani che potrebbero presentare alcune diversità rispetto alla popolazione cinese.