Alice Mado Proverbio, docente di neuroscienze cognitive all'Università Bicocca, ha recentemente pubblicato un libro dal titolo "Neuroscienze e differenze sessuali". Questo saggio scientifico si inserisce nel campo della “Medicina di Genere” e offre un'approfondita esplorazione delle caratteristiche neurobiologiche del cervello maschile e femminile. Proverbio affronta con chiarezza e rigore scientifico temi complessi, abbattendo pregiudizi misogini e riconoscendo le identità di genere non binarie (LGBTQ+).
Il libro propone anche una mappa inedita del cervello con 50 aree e le loro funzioni, arricchendo il lettore con nuove prospettive sulle differenze e somiglianze tra i sessi.
Professoressa Proverbio, qual è l'effetto specifico dei cromosomi sessuali sul cervello umano e come influenzano il nostro comportamento?
I cromosomi sessuali svolgono un ruolo diretto nello stabilire differenze morfologiche sia corporee - come ad esempio la struttura ossea del bacino, la distribuzione dei pannicoli adiposi e della muscolatura, la funzionalità cardiovascolare - sia cerebrali quali il volume, la connettività, la densità neurale, la specializzazione emisferica, la risposta all’ipossia e allo stress, i meccanismi recettoriali di dipendenza da droghe o nicotina, e così via.
Le strutture del cervello che mostrano le maggiori differenze tra maschi e femmine sono quelle che controllano il comportamento sessuale, la riproduzione e i ritmi biologici. Queste includono il ‘nucleo sessualmente dimorfico’ dell'area preottica dell’ipotalamo, il nucleo soprachiasmatico e i nuclei interstiziali dell'ipotalamo anteriore. È interessante notare che queste aree dell'ipotalamo mostrano differenze anche in base all'orientamento sessuale, indipendentemente dal sesso biologico.
In generale, ci sono molte malattie psichiatriche e neurologiche che si manifestano in modo diverso tra uomini e donne, sia per quanto riguarda la frequenza con cui si presentano, sia per le caratteristiche specifiche che assumono nei due sessi. Alcuni esempi riguardano l’autismo, la dislessia, la schizofrenia, la depressione, l’anoressia, la psicopatia, ma anche la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la demenza, i disturbi del movimento e le balbuzie. Anche aspetti psicologici come l’empatia, l’interesse per le informazioni sociali, e l’interesse precoce per i piccoli, mostrano differenze legate al sesso e al genere.
In che modo il microbioma influisce sulle differenze comportamentali tra uomini e donne?
Il microbioma - cioè il materiale genetico del microbiota, la flora intestinale - può avere effetti che si ripercuotono sul cervello e sul comportamento in modo diverso nei due sessi.
Il microbiota differisce infatti nella composizione a seconda del sesso, anche a causa dell’effetto degli ormoni estrogeni e testosterone. Questo può determinare differenze nella risposta immunitaria, nella suscettibilità a malattie, e influenzare stati mentali patologici come l’ansia e la depressione.
È vero che non ci sono differenze di intelligenza o abilità di calcolo tra maschi e femmine?
Assolutamente si. La ricerca scientifica ha smentito i pregiudizi misogini che attribuivano differenze di intelligenza e capacità cognitive tra maschi e femmine ai cromosomi sessuali. Questi pregiudizi sostenevano che le donne fossero meno adatte alle discipline scientifiche, tecnologiche e matematiche STEM, o meno abili nella guida, nel parcheggio o nell'orientamento stradale. Gli studi dimostrano che non vi sono differenze tra i sessi nelle abilità di ragionamento meccanico e matematico, nel pensiero astratto, nella cognizione, nella memoria semantica e procedurale, nell’immaginazione, nella memoria spaziale, nell’abilità musicale, nel riconoscimento di oggetti, nell’analisi sensoriale e così via.
Al contrario appare evidente l’effetto del pregiudizio sessuale nel determinare la prestazione: sapere o credere di appartenere ad un sesso che normalmente fallisce, o fa peggio in un determinato compito, porta ad una prestazione peggiore, è una profezia che si auto-adempie.
Come si manifestano le differenze nella soglia del dolore tra i due sessi?
Il cervello femminile risponde meno alla morfina e agli oppioidi rispetto a quello maschile. La maggior parte degli studi sul dolore, soprattutto fino al 2000, è stata condotta su individui maschi, ritenendo implicitamente che il modo in cui il cervello gestisce il dolore fosse lo stesso per entrambi i sessi. Ma non è così. Ci sono differenze significative nella struttura e nelle proprietà anatomiche e funzionali delle aree cerebrali che sopprimono il dolore (come il circuito discendente inibitorio dell'area grigia periacqueduttale PAG), che rendono necessario sviluppare terapie del dolore specifiche per maschi e femmine. Alcuni studi mostrano come le femmine avrebbero una soglia del dolore più bassa per il dolore neuropatico ed oncologico e per stimoli nocicettivi (cioè sarebbero più sensibili al dolore), mentre i maschi tenderebbero a tollerare meno il dolore, a temerlo maggiormente e ad evitarlo di più.