Autostima e rilassamento grazie al disegno. L’arte di insegnare l’arte - Bnews Autostima e rilassamento grazie al disegno. L’arte di insegnare l’arte

Autostima e rilassamento grazie al disegno. L’arte di insegnare l’arte

Autostima e rilassamento grazie al disegno. L’arte di insegnare l’arte
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Quando si ha la fortuna di incontrare qualcuno che ama il proprio lavoro, lo si capisce all’istante. È difficile non farsi contagiare dall’entusiasmo che si legge negli occhi di Maria Grazia Vitiello mentre parla di insegnamento e di arte.

Un percorso tortuoso l’ha portata ad abbandonare (non senza dubbi ed incertezze) il “posto fisso” cui era approdata dopo il liceo artistico. Per inseguire il suo sogno, quello di insegnare, si è iscritta in Bicocca dove ha studiato Scienze dell’Educazione e Scienze della Formazione Primaria.

«Gli anni in Bicocca hanno cambiato la mia vita e il mio modo di pensare - afferma convinta - ho scelto di studiare qui per una questione logistica ma soprattutto perché la strutturazione del corso di laurea veniva incontro alle mie esigenze, corrispondendo a ciò che volevo studiare e a quel che volevo diventare»   

La passione per l’arte non si è mai spenta e, durante un’estate di qualche anno fa, è tornata a vedere la luce «come un fiume sotterraneo, mentre cercavo nuove attività alternative per coinvolgere i miei studenti ho scoperto il metodo Zentangle®. Mi ha colpita perché mi è sempre piaciuta l’arte astratta e ne ho subito compreso i benefici. Sono andata in America per studiarlo e ho deciso di diventare un’insegnante certificata»

«I benefici che si possono trarre da questa attività sono molteplici - spiega – e riguardano diverse fasce d’età. Nasce da un’impostazione zen e naturalmente favorisce il rilassamento, potenzia l’autostima perché chiunque capisce di poter creare qualcosa di bello e migliora la percezione della propria autoefficacia perché in totale autonomia si può portare a compimento una piccola opera d’arte. Si trova soddisfazione nei momenti di stress ed è un’attività piacevole. Tutti abbiamo sperimentato il bisogno di “scarabocchiare” mentre siamo assorti in altri pensieri e trovo geniale l’idea di dare a tutto questo una struttura che può aiutare anche chi non si sente creativo

Quale utenza si rivolge a un insegnante Zentangle®?

«Inizialmente ho fatto corsi negli spazi di coworking perché erano gli adulti che mi chiedevano lezioni, poi da quando ho scritto il primo manuale in italiano la voce si è diffusa grazie a internet anche tra i genitori dei miei studenti e con gran soddisfazione ho portato l’attività nella scuola. Ho scoperto bambini di sette anni realizzare disegni che mai avrei immaginato prima, fino a quando non li ho visti coi miei occhi. Questo esercizio può essere utile per loro perché li aiuta a migliorare la motricità fine e li coinvolge molto.»

Un percorso che restituisce soddisfazioni?

«Certamente, molte persone che hanno acquistato il libro mi scrivono e mi mandano i loro disegni, contenti perché non pensavano di poter creare qualcosa del genere. So che altre insegnanti della primaria e delle medie hanno acquistato il libro a cui si sono ispirate provando a proporre in classe qualcosa di simile. Inoltre è un tipo di contenuto che crea sempre curiosità sui social, soprattutto su Instagram dove noi insegnanti autorizzati stiamo creando un bel network condividendo idee, esperienze e nuovi pattern per arricchire l’elenco di elementi base dei nostri disegni.»

E se i prossimi passi di questo cammino riconducessero a Milano-Bicocca, magari per una testimonianza?

«Sarei contenta di raccontare il mio percorso universitario e formativo alle future matricole, per dimostrare che è possibile realizzarsi in quelle che sono le proprie aspirazioni. Mi piacerebbe anche realizzare qualche disegno insieme a loro perché è nella condivisione dell’esperienza che questo metodo esprime al meglio le sue potenzialità.»