Uno sguardo intimo sulla vita del campus Bicocca e del suo quartiere, attraverso gli scatti di studenti, lavoratori e residenti: così le fotografie della mostra Vita in Bicocca. Incontro con le scienze raccontano il legame profondo che ci unisce alle scienze.
Franca Zuccoli, presidente della commissione valutatrice e delegata del Rettore per le attività museali, ci parla dell’esposizione. «Abbiamo constatato l’alta qualità delle fotografie presentate che sul tema scientifico dovevano avere un legame con l’Ateneo, con il quartiere. Gli scatti selezionati, che andranno ad arricchire il patrimonio del Museo Diffuso Bicocca, sono interessanti anche sotto il profilo dell’uso della fotografia come strumento di comunicazione e di arte, con tutte le possibili ricadute divulgative e didattiche.
Una visione della scienza da non confinare nei laboratori ma piuttosto come parte viva della nostra realtà. Le opere - spiega la professoressa Zuccoli - espongono una varietà di prospettive del mondo scientifico che nella sua quotidianità non smette di suscitare meraviglia e curiosità.
Le didascalie, che accompagnano le immagini, raccontano al visitatore tanti aspetti della vita in Bicocca, attraverso gli occhi della sua comunità: dalla fatica che richiede la difficoltà della ricerca alle attività di divulgazione scientifica con i più piccoli, per citarne solo alcuni.
Questa seconda edizione prevede tre categorie: i luoghi della ricerca, natura e scienze nella vita quotidiana, il rapporto tra gli esseri umani e le scienze. Ricordo che chiunque può votare le fotografie preferite, determinando così i vincitori dei premi speciali per ciascuna categoria».
Tra i componenti della commissione valutatrice anche Piero Pozzi, fotografo e docente di fotografia presso il Politecnico di Milano: «La prima considerazione - osserva il professore - è sul numero dei partecipanti, a mio avviso molto numerosi, così come la partecipazione all'inaugurazione che ha visto la sala della biblioteca letteralmente invasa di persone. Questo mi fa pensare che il desiderio di mettersi alla prova nel creare fotografie e condividere le immagini ottenute sia sempre vivo, e non è una cosa scontata.
Gli strumenti sempre più sofisticati che questa epoca ci mette a disposizione, spesso, non portano ad una reale condivisione delle ricerche fatte. Inoltre, lavorare su un tema preciso porta ad acquisire una maggiore consapevolezza delle possibilità espressive della fotografia.
L'apertura del concorso al territorio rappresenta una bella iniziativa volta a coinvolgere e integrare le diverse realtà che vivono in Bicocca. Infine - conclude Piero Pozzi - un apprezzamento per l'allestimento della mostra fotografica che valorizza le immagini selezionate. Questo è un aspetto talvolta sottovalutato, viceversa la cura delle stampe e la collocazione all'interno degli spazi permettono una fruizione ottimale».
Anche l’artista Corinne Mazzoli, dottoranda di Milano-Bicocca e membro della commissione, offre la sua riflessione: «Ho trovato di grande valore artistico le foto presentate al concorso, come documenti che segnano il passaggio, la presenza, il vissuto di studentesse e studenti nei luoghi dell'Università Bicocca. Mi rivedo in molti di questi scatti, nelle emozioni che precedono gli esami, nello stare insieme, nell'appropriarsi degli spazi. Chiudo ringraziando tutte le studentesse e gli studenti che hanno partecipato, questa mostra senza di loro non esisterebbe, come non esisterebbe questo ateneo».
La mostra, organizzata dal Museo Diffuso Bicocca e dall'Area Servizi Culturali e Documentali, sarà aperta al pubblico fino all'11 gennaio, presso lo spazio espositivo della Sede Centrale della Biblioteca di Ateneo. Martedì 25 novembre si svolgerà la cerimonia di premiazione del concorso fotografico dove verranno proclamati i vincitori delle tre categorie in gara e saranno assegnati anche i premi "Incontro con il pubblico", sull’esito della votazione popolare.
«Un importante ringraziamento – conclude la professoressa Zuccoli - va all’Area Scudo, in particolare a Elena Gemma Brogi e Linda Salmaso, e a Rita Capurro che lavora in modo appassionato e competente alla costituzione del Museo Diffuso Bicocca, una scommessa da costruire insieme con tutta la nostra comunità».
Foto in copertina: Alice Pavan, Gli occhi di una scienziata