Ieri ha ricevuto l’Ems prize, il premio della European Mathematical Society, il più importante e prestigioso riconoscimento della matematica europea. Un anno fa è stata eletta tra i trenta membri della EMS Young Academy, la sezione dell’European Mathematical Society che riunisce i talenti della matematica europea tra le giovani generazioni. Due mesi fa l’Unione Matematica Italiana le ha conferito il Premio Bartolozzi (ex aequo con Eleonora Di Nezza), uno dei più prestigiosi riconoscimenti nel suo ambito disciplinare. Infine, la rivista Forbes l’ha inserita nella lista delle 100 donne italiane di successo 2023. Lei è Cristiana De Filippis, classe 1992, nata a Bari, cresciuta a Matera, docente e ricercatrice di Analisi matematica dell’Università di Parma, che nel suo percorso formativo ha avuto anche un’esperienza “formativa e cruciale per la mia carriera” all’Università di Milano-Bicocca. Si è infatti laureata nel corso di laurea magistrale in Matematica presso il nostro ateneo nel 2016.
Cristiana De Filippis, partiamo proprio dalla sua esperienza in Bicocca. Perché scelse il nostro ateneo?
Dopo la laurea triennale, mi ero informata ed ero rimasta colpita dalla possibilità, che offriva il corso di laurea magistrale in Matematica dell’Università Bicocca, di personalizzare il percorso di studi, di seguire insegnamenti molto avanzati, tenuti da matematici di prestigio, e di interagire con altre sedi universitarie nel Nord Italia. Tra gli insegnamenti ho apprezzato molto le lezioni sul calcolo delle variazioni di Arrigo Cellina, spettacolari.
Quali competenze e abilità ha appreso o rafforzato nei due anni da studentessa in Bicocca?
Ho imparato a fare della flessibilità un metodo di approccio al lavoro e ai vari problemi posti dalla matematica, ho migliorato le mie capacità di studio individuale e di approfondire determinati argomenti.
Tesi su?
Espansioni asintotiche di soluzioni del gradiente magnetico, con la professoressa Veronica Felli.
A chi dovesse iscriversi oggi quali suggerimenti darebbe?
L’organizzazione del percorso di studi è molto dettagliata e approfondita. C’è una vasta scelta di insegnamenti. L’unico consiglio che mi sento di dare è di seguire quelli che sono di proprio interesse. E di non spaventarsi alle prime difficoltà. I docenti sono sempre pronti ad aiutarti. Se si sfrutta al massimo quello che il corso ha da offrire, l’outcome è di alto livello.
Dopo Milano-Bicocca, infatti, non si è fermata: dottorato all’Università di Oxford.
Volevo proseguire negli studi e fare ricerca, chiesi consiglio alla mia supervisor in Bicocca, la professoressa Veronica Felli, sempre disponibile nei miei confronti. Oltre a presentarmi l’offerta dottorale in Italia, mi aveva suggerito di considerare un’esperienza all’estero. Mi sono convinta quando ho scoperto l’esistenza a Oxford del Center for Nonlinear PDE (nda: PDE: Partial Differential Equations), una scuola dottorale specifica in linea con gli argomenti che mi interessano. Ho compilato l’application, mi hanno chiamato. La mia prima discussione completamente in inglese. Mi hanno preso.
Qual è la sua materia di ricerca all’Università di Parma?
Mi occupo di teoria della regolarità per equazioni e derivate parziali, per sistemi ellittici e integrali di funzioni razionali.
Riavvolgendo il nastro, come si è appassionata alla matematica?
Tra le elementari e le medie a Matera mi sono accorta che mi interessava e lo studio mi riusciva semplice. Ho subito ammirato il lato creativo di questa disciplina, che si rivela quando si vanno a dimostrare i primi teoremi. Dopo essermi diplomata con il massimo dei voti al liceo scientifico Alighieri di Matera non ho avuto dubbi su quale corso di laurea avrei scelto. Sono venuta al Nord per fare un’esperienza diversa, più dinamica.
Massimo dei voti anche all’Università Statale di Torino e all’Università Bicocca di Milano. E poi i riconoscimenti: l’Ems Prize appena ricevuto, il Bartolozzi, l’inserimento nella EMS Young Academy, il Premio “Gioacchino Iapichino” dell’Accademia dei Lincei e molti altri. Cosa significano per lei?
Fanno piacere e rappresentano un incentivo a lavorare sempre meglio, a superarsi volta per volta. Significano che i risultati raggiunti sono appezzati anche al di fuori della propria cerchia di colleghi.