Un lavoro agile e smart? Daniele lo ha trovato in FlixBus Italia - Bnews Un lavoro agile e smart? Daniele lo ha trovato in FlixBus Italia

È un vulcano di idee e progetti. Classe 1993, studente del corso di laurea in Economia e commercio all’Università di Milano-Bicocca, Daniele Guadagnolo ha iniziato da poco un’esperienza curriculare in un’azienda giovane e in crescita: FlixBus Italia s.r.l., la compagnia di viaggi low-cost in autobus. Ma questa è solo l’ultima delle sue numerose esperienze in ordine di tempo. Sebbene sia giovanissimo, Daniele ha fatto parte del gruppo di iStudent della prima edizione del progetto iBicocca, ha un suo spazio sull’Huffington Post U.S. e collabora come volontario con AIESEC Milano.  Noi lo abbiamo intervistato per farci raccontare tutto sul suo tirocinio in FlixBus.

Come hai trovato questa opportunità in FlixBus?     
Negli ultimi mesi ho affinato le mie capacità di ricerca. In questo caso il canale è stato Linkedin e sono stato ricontattato subito.  Avevo trovato la stessa opportunità anche su Indeed (un motore di ricerca per la ricerca di lavoro), ma fare application tramite Linkedin è stato molto più rapido ed intuitivo.

Di cosa ti occupi in FlixBus?
Sono un intern del Marketing and sales team. Mi occupo della ricerca di potenziali partner e rivenditori attraverso l'analisi di dati, infografiche e performance. La mia cassetta degli attrezzi è composta dal classico pacchetto Office e da programmi più specifici come Salesforce e Backend. Gestisco anche la parte più strettamente commerciale: newsletter e contest (Mailchimp), spedizioni e tracking.
 
Quali sono le competenze che ti hanno permesso di entrare nel team?
L'inglese è fondamentale: pur essendo un’azienda tedesca, rimane la lingua di lavoro principale. Ho una discreta padronanza del tedesco, acquisita durante il mio percorso di studi, che mi ha permesso di partire con una marcia in più.
Avere una buona conoscenza del pacchetto Office e, più in generale, essere bravi a cercare e analizzare informazioni in questo campo fa la differenza. Senza contare le abilità statistico-matematiche.
A livello di soft skills: agile thinking, problem solving e leadership, sono tutte caratteristiche che un buon intern deve avere.
 
Ci racconti la tua giornata tipo in azienda?
La nostra sede operativa si trova in Corso Como. Ogni giorno passo per piazza Gae Aulenti, immersa tra i grattacieli e con la vista del Bosco Verticale, è un gran bel modo per iniziare la giornata! Prima delle 9, ci troviamo nella zona relax per fare colazione e scambiare due chiacchiere. Siamo circa sessanta persone e questo è uno dei momenti che preferisco, si conoscono molte persone che si occupano di ambiti diversi: si ha una visione più chiara di chi sono e cosa fanno. Subito dopo si fa un meeting d'area utile a vedere come stiamo lavorando, poi si procede spediti con le altre task fino alle 13. Il pensiero comune è: "Work smart, not hard" e i dati ci danno ragione. Il clima è molto disteso e i miei colleghi sono incredibili! Subito dopo la pausa pranzo, si riprende a lavorare fino alle 18. Il pomeriggio scivola via tra un compito (variano sempre, non abbiamo mai due compiti uguali) e una battuta con il collega di scrivania di turno. È facile uscire dall'ufficio con il sorriso, ripensando a quanto fatto in giornata.
 
Quali sono i vantaggi di lavorare in un'azienda così giovane?
Ho iniziato da poco, ma ho la sensazione di essere qui da sempre. Essendo un'azienda molto giovane (in tutti i sensi, l'età media è 31 anni), si ha un coinvolgimento continuo e una estrema facilità di comunicazione. L'ambiente è un open space molto luminoso; i miei colleghi sono sempre pronti ad aiutarmi, soprattutto durante le mie prime settimane, sono stati fondamentali. Una delle cose che preferisco è che non importa quale sia la tua qualifica, puoi essere l'ultimo arrivato, ma se hai una domanda oppure un consiglio valido, la tua opinione verrà sempre e comunque presa in considerazione. 
L'azienda è in forte crescita, lo si sente dallo sviluppo in termini di performance, dall’assetto manageriale, ma anche più semplicemente dal fatto di avere un collega nuovo quasi ogni settimana, oppure dal recente trasferimento della sede operativa verso un open space più capiente. È un'esperienza che consiglierei a chiunque. Dopo nemmeno un mese, posso dire di sentirmi a casa.