Tra finanza e cultura, ecco come si diventa Art advisor - Bnews Tra finanza e cultura, ecco come si diventa Art advisor

Un professionista in grado di muoversi nel mercato dell’arte ma anche nel mondo finanziario legato al sistema culturale nazionale e internazionale. È l’Art advisor, una delle figure professionali che intende formare il master di I livello in Corporate and art advisory, in partenza il prossimo 5 aprile all’Università Bicocca. C’è un altro fattore in grado di influenzare queste professioni: il web. L’online infatti sta cambiando il modo di comprare l’arte. Ne abbiamo parlato con la professoressa Roberta Provasi, direttore del master

Professoressa Provasi, in che modo il web sta cambiando il mercato dell’arte?

Se da un lato l’aspetto “fisico” delle gallerie è imprescindibile e deve essere curato per attirare il pubblico e non per creare un'esclusività snob che non ha più ragione d’essere, d’altro canto il mercato vive anche dell’ubiquità della rete. Le case d’asta hanno già cominciato a capire l’importanza e la potenza di internet per i propri affari. Negli ultimi dieci anni la quasi totalità delle case d’asta ha aperto un sito e buona parte accetta offerte online. Nel 2005 erano solo il 3%.  Le trattative concluse tramite siti sono cresciute in maniera esponenziale e anche le gallerie dovranno fare i conti con questa realtà che di virtuale, a ben vedere, ha solo l’infrastruttura e che può garantire un’impressionante presenza. Con un’attenzione: credibilità e competenza valgono anche in questo strano mondo che amplifica ogni cosa.

Occorre ripensare, quindi, anche alle strategie di marketing?

Oggi chi opera nel mercato dell’arte gioca in un campo globale; chi lo fa fisicamente partecipando a fiere, chi, strutturalmente, aprendo una propria sede all’estero e chi, come detto sopra, approfitta della visibilità della net economy. Solo così si può pensare ad una reale crescita ma con l'azione combinata di questi diversi fattori, mettendo in atto una strategia ben precisa. In Italia assistiamo alla crisi delle piccole e medie gallerie, che faticano ad assimilare i nuovi paradigmi. Se da un lato stiamo procedendo verso una concentrazione del mercato, una polarizzazione obbligata dai crescenti costi di gestione (si pensi alla necessaria presenza alle fiere così come, solo per fare un esempio, ai costi per l’assolvimento a obblighi normativi come privacy e sicurezza) dall’altro la necessaria presenza online obbliga gli operatori a ripensare radicalmente il marketing mix delle proprie imprese. 

Sulla base di questo scenario, quali sono gli sbocchi lavorativi per gli studenti del master?

Art advisor, economista della cultura, commercialista e avvocato specializzato sono solo alcuni degli sbocchi professionali. I rapporti tra mondo del lavoro e mercato dell’arte sono molteplici. Si pensi anche alla crescente sensibilità delle imprese alla cultura, alle società benefit, al mecenatismo aziendale, ai musei d’impresa.

È previsto uno stage? Quali sono i partner del master? 

L’applicazione pratica dei concetti appresi nel corso delle lezioni in aula è parte strutturale del processo formativo. Tra i partner del master sono presenti studi professionali, gallerie d’arte, società assicurative.
 
Il master è dedicato a laureati e diplomati universitari triennali di qualsiasi disciplina. Le iscrizioni sono aperte fino al 18 febbraio 2019 mentre il periodo di attivazione va da aprile 2019 a luglio 2020. Per maggiori info: roberta.provasi@unimib.it - master.art@unimib.it