Susanna Bertolini e Giulia Galimberti vincono il premio nazionale “con.Scienze” per le migliori tesi magistrali nelle discipline STEM - Bnews Susanna Bertolini e Giulia Galimberti vincono il premio nazionale “con.Scienze” per le migliori tesi magistrali nelle discipline STEM

Susanna Bertolini e Giulia Galimberti vincono il premio nazionale “con.Scienze” per le migliori tesi magistrali nelle discipline STEM

Susanna Bertolini e Giulia Galimberti vincono il premio nazionale “con.Scienze” per le migliori tesi magistrali nelle discipline STEM
Bertolini e Galimberti (1)

Due studentesse dell’Università di Milano-Bicocca conquistano il premio nazionale promosso dalla Conferenza dei Presidenti e Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie “con.Scienze”.

Susanna Bertolini, laureata in Matematica e Giulia Galimberti, laureata in Marine Sciences, sono state selezionate nell’edizione 2024 del premio con.Scienze per le migliori tesi di laurea magistrale. Un riconoscimento che valorizza la qualità delle ricerche svolte nei nostri dipartimenti e rappresenta un messaggio di fiducia e incoraggiamento per chi intraprende la carriera scientifica.

La cerimonia di premiazione si è tenuta online giovedì 10 luglio. Abbiamo intervistato le due vincitrici per conoscere meglio il loro percorso, il significato di questo premio e le prospettive future.

Come è nata l’idea della tesi e che tipo di impatto vi aspettate che possa avere nel vostro ambito scientifico?

Giulia Galimberti

[Giulia Galimberti] L’idea della tesi è nata nell’ambito della collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca e l’Arctic University of Norway, grazie alla quale ho avuto l’opportunità di trascorrere un periodo di ricerca presso il Centro d’Eccellenza Norvegese CAGE (Centre for Arctic Gas Hydrate, Environment and Climate). In quel contesto ho iniziato ad analizzare i dati raccolti durante la spedizione oceanografica CAGE21-1, parte del progetto internazionale AKMA Advancing Knowledge of Methane in the Arctic.
Il lavoro si è concentrato sullo studio delle emissioni naturali di idrocarburi in ambiente marino e sul loro impatto sulla distribuzione delle comunità faunistiche bentoniche, l'insieme degli organismi animali che vivono a stretto contatto con il fondo di ambienti acquatici. Trattandosi di fenomeni complessi e spesso legati a contesti profondi e difficili da raggiungere, è stato necessario ricorrere a tecnologie oceaniche innovative per acquisire e interpretare i dati.
Poiché tali processi possono essere influenzati e potenzialmente accelerati dal cambiamento climatico, comprenderne gli effetti è fondamentale per interpretare le dinamiche degli ecosistemi profondi e per prevedere come possano evolvere in scenari ambientali futuri.

susanna bertolini

[Susanna Bertolini] L’idea della tesi nasce in seguito alla mia richiesta a Daniele Valtorta, ricercatore del dipartimento di Matematica e Applicazioni in Bicocca e mio primo relatore di tesi, di spostare il focus della mia ricerca verso l’analisi matematica, passando dalla geometria all’analisi geometrica. Cercavo un argomento che si avvicinasse di più all’analisi matematica, ma che fosse possibile studiare mantenendo uno sguardo geometrico. Insieme al Xavier Fernández - Real, ricercatore alla Scuola Politecnica Federale di Losanna EPFL e mio correlatore di tesi, Valtorta ha pensato di propormi il Problema dell’Ostacolo Classico (problema che modellizza la posizione assunta da una membrana elastica tesa sopra a un ostacolo, studiando la forma dell’insieme di contatto tra i due) che viene affrontato, per quanto riguarda i risultati più recenti, con tecniche vicine a quelle comunemente usate nell’ambito delle equazioni differenziali delle derivate parziali PDE (Partial Differential Equations) coniugate ad un approccio più geometrico, sfruttando risultati classici della Teoria Geometrica della Misura.

Quali sono stati i momenti più sfidanti e quelli più entusiasmanti durante il lavoro di ricerca?

[Giulia Galimberti] Sicuramente quelli legati al lungo tempo trascorso al microscopio e all’utilizzo di software nuovi. I risultati sperati non arrivano quasi mai al primo tentativo ed è stato necessario affrontare numerose prove ed errori, che però sono parte integrante del processo di apprendimento e ricerca.

Tra i momenti più entusiasmanti, il periodo trascorso all’estero, che mi ha permesso di conoscere una realtà accademica diversa e di lavorare a stretto contatto con ricercatori provenienti da contesti multidisciplinari. È stato un ambiente stimolante, che mi ha fatto crescere sia dal punto di vista scientifico che personale.

[Susanna Bertolini] La mia tesi si è svolta principalmente alla Scuola Politecnica Federale di Losanna EPFL, nel gruppo di AMCV (Analisi Matematica e Calcolo delle Variazioni) guidato da Maria Colombo. È stata la mia prima esperienza di studio all’estero da sola, ed è stata dunque sfidante ed entusiasmante allo stesso tempo. Tra la fatica e le difficoltà dovute al dovermi approcciare a un argomento totalmente nuovo e in un certo senso lontano da ciò su cui mi ero concentrata durante il mio percorso di studi, ho avuto modo di incontrare ricercatori estremamente preparati, che mi hanno aiutato accademicamente e umanamente durante la tesi e nei miei passi successivi nel mondo della ricerca.

Questo premio arriva in un momento cruciale per molti giovani ricercatori e ricercatrici: cosa vi sentite di dire a chi sta valutando se intraprendere o proseguire un percorso nella ricerca scientifica?

[Giulia Galimberti] Anche se sono ancora all’inizio del mio percorso, credo valga comunque la pena portare avanti questa strada e dedicarsi a qualcosa che appassioni, anche in un momento complesso come quello attuale per il mondo accademico.

La ricerca sarà sempre più centrale nell’affrontare le grandi sfide ambientali e sociali del futuro. Per questo ritengo importante continuare a sviluppare approcci scientifici e multidisciplinari.

A chi sta valutando se intraprendere o proseguire questo cammino, direi di considerare il potenziale impatto che anche un piccolo contributo possa avere e le grandi soddisfazioni alle quali può portare.

[Susanna Bertolini] La ricerca non è quasi mai una scelta facile: è un percorso spesso incerto, faticoso, e a volte frustrante. Capita spesso di dover correggere, rifare, o di rendersi conto di non avere ancora piena comprensione del problema.

Non ho ancora abbastanza esperienza da poter dare consigli, ma posso riportare ciò che è stato consigliato a me: di essere curiosa, sempre disposta ad imparare, di non avere paura di fare domande, e che quando le difficoltà presentate da un problema sembrano insormontabili, vale la pena guardarsi indietro e pensare a quanto lavoro sia già stato fatto verso l’obiettivo. Spesso, è più di quanto sembri.

La vostra esperienza accademica in Bicocca: in che modo vi ha aiutato a crescere e a costruire la vostra tesi?

[Giulia Galimberti] Durante il mio percorso di studi ho avuto l’opportunità di trascorrere diversi periodi all’estero, ad esempio in Spagna e in Colombia e di mettere in pratica le conoscenze acquisite in aula. Particolarmente rilevante per me è stata la partecipazione alla campagna di ricerca oceanografica CAGE22-1 organizzata dal Centro d’Eccellenza CAGE, nel mare di Norvegia.

Tutte queste esperienze hanno rappresentato la base su cui ho costruito il mio progetto di tesi, contribuendo ciascuna con competenze e conoscenze che ho poi potuto applicare concretamente durante il lavoro di ricerca.

[Susanna Bertolini] La mia esperienza in Bicocca è stata profondamente plasmata dall’esperienza di tesi a Losanna e dalla disponibilità dei professori di dipartimento, in particolare quelli che si occupano di Analisi Geometrica. Sono stati estremamente incoraggianti sia durante l’esperienza di tesi, sia nella scelta successiva di provare a intraprendere un dottorato di ricerca.

Inoltre, sia in Bicocca che a Losanna, ho avuto l’opportunità di ricoprire il ruolo di tutor per diversi corsi di Matematica, esperienza che mi ha profondamente arricchita a livello personale ed è stata determinante nella mia scelta di intraprendere un percorso di ricerca a livello universitario.

La ricerca oggi si nutre di reti e collaborazione: quanto contano per voi gli scambi tra discipline e con la comunità scientifica internazionale?

[Giulia Galimberti] Come si evince dal mio percorso accademico, considero la collaborazione scientifica internazionale fondamentale. Non solo consente di unire le forze per raggiungere obiettivi comuni, ma offre anche l’opportunità di crescere attraverso punti di vista diversi e stimoli continui. Credo inoltre che la multidisciplinarietà sia essenziale per ottenere una comprensione più chiara e completa di ciò che si studia, così da poterne dare una rappresentazione il più possibile vicina alla realtà.

[Susanna Bertolini] Durante il mio percorso di tesi e ancora di più durante l’inizio del mio percorso di dottorato ho avuto modo di fare esperienza in prima persona dell’importanza della multidisciplinarietà: spesso, anche per quanto riguarda una disciplina come la Matematica Pura, si tende a dimenticare il contributo significativo che le nostre conoscenze e competenze possono offrire a scienziati di altri ambiti. Collaborare con ricercatori di altre scuole e discipline è fondamentale per poter fare esperienza di altre modalità di lavoro e acquisire prospettive diverse.

Dopo questo traguardo importante, quali sono i vostri prossimi passi?

[Giulia Galimberti] A novembre ho iniziato un dottorato di ricerca, sempre in Bicocca, nel corso in Scienze Marine, Tecnologie e Gestione. Sono molto felice di poter proseguire il mio percorso nella ricerca, unendo diversi miei interessi scientifici in un unico progetto.

[Susanna Bertolini] Ho iniziato a Settembre un dottorato in Matematica al Politecnico federale di Zurigo ETH. Attualmente, sono orientata a proseguire nel mondo della ricerca, e sono molto felice che il mio dottorato mi consenta di continuare il progetto iniziato durante la tesi.