“E i vincitori per la “migliore previsione” sono i componenti della squadra GoldFisher, che ha realizzato il migliore punteggio tra tutti i gruppi”. Una squadra targata Milano-Bicocca. Questo l’annuncio risuonato nell’aula magna dell’Università Cattolica dove si è tenuta la premiazione della quinta edizione di SUS_Stats Under the Stars, l’hackathon per giovani data scientist organizzato annualmente dalla Società Italiana di Statistica in concomitanza col convegno nazionale. L’hackathon si era svolto nella notte tra il 18 e il 19 giugno nell’edificio del Velodromo dell’Università Bocconi: i team si sono sfidati in una gara non-stop dalla sera al mattino successivo, confrontandosi nell’analisi di un vero dataset preso dal campo assicurativo. Tra i circa 200 studenti magistrali, dottorandi e giovani ricercatori provenienti da tutta Italia e divisi in oltre 50 team, il “best predictive power”, il premio più ambito, è stato assegnato ai quattro studenti di GoldFisher, uno dei cinque team provenienti dal Clamses, il corso di laurea magistrale in Scienze statistiche ed economiche della nostra università: Alice Giampino, Federico Melograna, Nicholas Missineo e Beatrice Somaschini.
Alice Giampino, come avete dimostrato di possedere il “best predictive power”?
L’obiettivo della challenge di Sus 5 era prevedere il costo dell’insurance claim basandosi sul tipo di incidente, sui guidatori e sulle caratteristiche di un’auto. I dati e l’obiettivo ci sono stati forniti da una compagnia di assicurazioni italiana che, da due anni a questa parte, in seguito ad un incidente stradale non utilizza più un perito per valutare l’ingenza economica di un incidente bensì un modello statistico predittivo. Ai partecipanti veniva richiesto di avvicinarsi il più possibile a questo modello, nel prevedere l’ammontare dell’indennizzo assicurativo usando le informazioni date.
Voi siete andati più vicini degli altri e avete vinto. Il segreto?
Abbiamo vissuto l’evento con lo spirito giusto, senza prenderci troppo sul serio e con l’idea di fare una nuova esperienza. Sono stati fondamentali lo spirito di squadra e la capacità organizzativa: decidevamo tutto insieme, attraverso piccoli brainstorming. Fondamentale anche la capacità di analisi iniziale dei dati. Un tipo di approccio che abbiamo acquisito negli anni del Clamses.
Come vi siete conosciuti?
Io, Nicholas, Beatrice e Federico siamo tutti studenti all’ultimo anno della laurea magistrale in Scienze Statistiche Economiche, percorso Statistica e data science.
Perché avete deciso di partecipare?
Ci ha consigliato il professore Aldo Solari che durante il suo corso ci ha permesso di esercitarci su competizioni simili. Una mano, per imparare a utilizzare i software, ci è venuta anche da Matteo Borrotti, ricercatore.
È stata dura?
Durissima. Tutto è iniziato intorno alle 18.30. Dopo l’accreditamento ci è stato offerto un super buffet arricchito con racconti delle esperienze passate di SUS e dell’obiettivo reale dell’analisi. Alle 20.30 pronti e via! Ogni gruppo alla sua postazione pronto a discutere sulle strategie e pronto ad iniziare l’analisi del dataset! Una tirata unica fino a mezzanotte, quando è iniziata una spaghettata nell’atrio centrale per smorzare la tensione e lo stress delle prime ore di lavoro. Poi tutti di nuovo alle postazioni a finire il proprio lavoro, un’altra tirata unica fino alle 7 del mattino. Per fortuna ogni 2-3 ore giravano con i thermos di caffè!
Rifareste l’esperienza?
Alla fine, al di là dell’orgoglio per avere vinto, è stato bello confrontarsi e vivere questa esperienza con altri giovani come noi. Per questo consigliamo a tutti di partecipare a questo genere di competizioni. Solo così potrete avere una valutazione oggettiva di voi stessi, conoscere nuove realtà e nuove persone e potrete togliervi delle soddisfazioni portando in alto il nome della nostra magnifica università, la Bicocca.