«Sarei dovuta partire con il programma Exchange EXTRA UE per la Cina. A pochissimi giorni dalla partenza, in via precauzionale, l’Ateneo ha deciso di bloccare tutte le mobilità verso questa meta. Ero decisa a non voler abbandonare l’idea di un’esperienza all’estero: fortunatamente grazie all'aiuto concreto del mio relatore, dottor Gabriele Croci e del professore Giuseppe Gorini, il Centro RAL - Rutherford Appleton Laboratory di Oxford ha accolto in tempi record la mia domanda e già il 23 febbraio son potuta partire per il Regno Unito»
Così Stephanie Cancelli, studentessa di Milano-Bicocca, iscritta al 2 anno della laurea magistrale in Fisica, inizia a raccontare la sua esperienza di studentessa “in fuga”.
Della sua storia ne parla il Corriere della Sera.
«Stephanie in effetti avrebbe dovuto fare un soggiorno in Cina per la preparazione della sua tesi di Laurea Magistrale – spiega il professor Giuseppe Gorini, direttore del Dipartimento di Fisica di Milano-Bicocca, che ha seguito costantemente dall’Italia l’evolversi della situazione –. La sede prescelta era la Chinese Spallation Neutron Source che si trova a Dongguan, non lontano da Hong Kong. Si tratta di un grande laboratorio dell’Accademia delle Scienze cinese per lo studio della fisica della materia con i neutroni. Poiché il progetto di tesi di Stephanie riguardava appunto un nuovo rivelatore di neutroni (sviluppato in collaborazione fra il nostro ateneo e l’Istituto di Scienza e Tecnologia del Plasma-CNR), la CSNS era un luogo ideale per effettuare i test necessari per il suo lavoro di tesi. Purtroppo quando tutta la documentazione per il suo soggiorno era già pronta, è scoppiata l’epidemia di coronavirus, con le immaginabili conseguenze».
L'ateneo ha deciso quindi tutelarla annullando il viaggio in Cina. «L’attività di studio e ricerca di Stephanie non si è però fermata - aggiunge Gorini - . Bicocca è parte di una rete di collaborazioni internazionali e non è stato difficile dirottare Stephanie su un’altra importante “facility” di neutroni: la sorgente di neutroni ISIS, che si trova in Gran Bretagna, vicino ad Oxford. Stephanie ha svolto le misure con il rivelatore di neutroni argomento della sua tesi presso uno degli strumenti di ISIS chiamato VESUVIO. Alla fine, purtroppo anche in Gran Bretagna è arrivata l’epidemia e Stephanie ha dovuto affrontare un lungo e scomodo viaggio per tornare in italia, insieme ad altri colleghi italiani. È riuscita però a portare con sé una buona quantità di risultati che le consentiranno di portare a termine con successo il suo lavoro di tesi.»
Ora l’obiettivo di Stephanie non è cambiato: «Chiusa in casa, passo le giornate a studiare. Voglio laurearmi a settembre, perché a ottobre mi attende l’ammissione al dottorato di ricerca in Fisica. Per quella data, che aspetto da tempo come tutti gli studenti, spero davvero che l’emergenza sia passata e che la discussione e proclamazione si possano fare in aula, con la mia famiglia e gli amici presenti. E che tutti si possa finalmente voltar pagina!»