Ricreare le condizioni ambientali necessarie per garantire la sopravvivenza di specie animali a rischio estinzione a causa della frammentazione degli habitat. L’impegno per la tutela della biodiversità che Olivia Dondina sta portando avanti ha ricevuto un importante riconoscimento e, al tempo stesso, un sostegno concreto. La sua tesi del dottorato in Scienze Chimiche, Geologiche e Ambientali presso il nostro Ateneo ha ottenuto, infatti, il Premio Daikin per la conservazione della biodiversità. La testi dal titolo “How to design an ecological network for forest-dwelling species in a highly fragmented agro-ecosystem” (tutor professor Luciano Bani, co-tutor professor Alberto Meriggi) è stata premiata il 6 novembre scorso durante una cerimonia che, per via delle restrizioni legate alla pandemia, si è svolta on-line.
«Lo scopo della mia ricerca – ha affermato Olivia Dondina – è stato quello di fornire suggerimenti pratici per progettare una rete ecologica efficace per la tutela di specie animali forestali in un agro-ecosistema nel nord Italia». In pratica, laddove l’habitat è frammentato – ad esempio a seguito di interventi infrastrutturali – molte specie animali hanno difficoltà a sopravvivere nel ridotto spazio idoneo che è rimasto a loro disposizione. Ecco perché occorre ipotizzare interventi capaci di “ricollegare” tra loro i frammenti dell’ambiente originario. «Nello specifico – ha proseguito Dondina – lo studio si soffermava su tre aspetti: la definizione di una corretta gestione dei nodi di habitat forestale residuo in modo che questi sostengano elevati livelli di biodiversità; l’identificazione di quali altri elementi del paesaggio tipici degli agro-ecosistemi (come riforestazioni, impianti arborei per la produzione di biomassa, pioppeti e filari alberati) possano svolgere il ruolo di nodi secondari o elementi connettivi in una rete ecologica disegnata per specie animali forestali; l’individuazione di aree prioritarie dove i nodi secondari e gli elementi connettivi dovrebbero essere posizionati per massimizzare la connettività del paesaggio».
Il Premio Daikin per la conservazione della biodiversità è organizzato dalla multinazionale nel settore del condizionamento e della refrigerazione in collaborazione con il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università Sapienza Roma, che coordina la commissione di valutazione. Il riconoscimento, giunto quest’anno alla sesta edizione, è assegnato ai ricercatori impegnati nell’ambito della tutela della biodiversità attraverso un meccanismo che tiene conto sia della rilevanza della tesi che della produzione scientifica dei candidati e del loro profilo scientifico.
Olivia Dondina, che oggi ha un assegno di ricerca presso l’Unità per la Conservazione della Biodiversità del DISAT dell’Università di Milano-Bicocca, ha annunciato l’intenzione di investire la somma ottenuta per acquistare una parte delle attrezzature che occorrono per portare avanti il progetto di cui si occupa da due anni: «È un lavoro – ha spiegato agli organizzatori del premio – che mira allo studio della ricolonizzazione del lupo nell’area del Parco del Ticino, documentata per la prima volta nel maggio 2017 dopo 150 anni di assenza dalle aree del Parco».
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