La fibrillazione atriale è l'aritmia più comune a livello mondiale, con una prevalenza crescente con l'età. Quando una persona ha la fibrillazione atriale, il sistema elettrico del cuore non funziona correttamente, il cuore batte in modo irregolare e spesso troppo veloce. Questo avviene perché le camere superiori del cuore, chiamate atri, vibrano o "fibrillano" rapidamente e in modo disorganizzato, invece di contrarsi in modo ordinato.
Un recente studio, appena pubblicato su Europace e condotto nell'arco di 15 anni nato dalla collaborazione tra il Karolinska Institutet di Stoccolma e l'Università degli Studi di Milano-Bicocca ha evidenziato come la fibrillazione atriale sia direttamente collegata al movimento e acceleri il declino della funzione fisica negli anziani. Utilizzando i dati dello studio svedese che ha coinvolto oltre 3000 soggetti anziani volontari residenti in comunità, i ricercatori hanno esaminato l'associazione tra la fibrillazione atriale e la velocità del passo. I risultati mostrano che c’è un fattore di rischio per il declino della mobilità, con implicazioni significative per la gestione e la prevenzione di questa condizione.
Tra gli autori dello studio Chukwuma Okoye, ricercatore in Geriatria al Dipartimento di medicina e chirurgia del nostro ateneo e dirigente medico all’IRCCS Fondazione San Gerardo di Monza, assieme al professor Giuseppe Bellelli, docente e primario della Struttura Complessa di Geriatria e al professor Davide Liborio Vetrano dell’Aging Research Center di Stoccolma.
Dott. Okoye, quali sono stati gli obiettivi principali del vostro studio?
L’idea dello studio era verificare se la fibrillazione atriale fosse associata a una diminuzione della velocità del cammino e delle capacità fisiche globali nei partecipanti ultrasessantenni, seguiti per oltre 15 anni. Volevamo comprendere meglio come questa condizione cardiaca potesse influenzare la qualità della vita degli anziani, in particolare osservando il loro livello di autonomia e la capacità di svolgere attività quotidiane. Il nostro obiettivo era fornire dati concreti che potessero guidare interventi preventivi e terapeutici per migliorare la vita di chi è affetto da questa aritmia.
Stiamo parlando di una patologia che riguarda solo gli anziani?
La fibrillazione atriale può colpire anche i giovani, ma è più comune nei soggetti adulti e di età avanzata. Con l'invecchiamento, il rischio di svilupparla aumenta significativamente, e questo può portare a ripercussioni più severe come ictus e ischemie sistemiche. Tuttavia, fattori come lo stile di vita, la predisposizione genetica e la presenza di altre malattie cardiache possono causare questa patologia anche in individui più giovani. La prevenzione e la diagnosi precoce sono cruciali per evitare complicazioni gravi.
Come si riconosce e si previene?
Sebbene la fibrillazione atriale possa presentarsi senza sintomi, spesso il presentarsi di palpitazioni irregolari può rappresentare un campanello d'allarme. Se si sospetta questa condizione, un elettrocardiogramma e una visita cardiologica possono confermarla. È importante prestare attenzione a segnali come affaticamento, mancanza di respiro e vertigini. Per prevenire la fibrillazione atriale, mantenere uno stile di vita sano è fondamentale: una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, evitare il fumo e l'abuso di alcol possono ridurre il rischio. Inoltre, il controllo di condizioni come l'ipertensione e il diabete è essenziale.
Nel praticare sport è necessario prestare un’attenzione maggiore?
Sì, le persone con fibrillazione atriale dovrebbero fare attività fisica, anche e soprattutto in età avanzata, purché non sia troppo stressante per il corpo.
L'attività fisica moderata può contribuire a mantenere il cuore in salute e migliorare la qualità della vita. Tuttavia, è importante un consulto medico per ricevere consigli su quali attività siano più adatte e sicure.
Ad esempio, sport come il nuoto e la camminata veloce sono generalmente consigliati poiché offrono un buon allenamento cardiovascolare senza mettere troppo stress sul cuore. Il nuoto, in particolare, aiuta a migliorare la resistenza e la forza muscolare in un ambiente a basso impatto. La camminata veloce, d'altra parte, può essere facilmente adattata all'intensità desiderata e offre benefici simili alla corsa ma con un minore rischio di sovraccarico per il cuore.
Nel caso del paziente anziano, sono stati anche messi a punto specifici programmi personalizzati da poter eseguire tranquillamente a casa. In particolare, il programma VIVIFRAIL, patrocinato dall’Unione europea, che utilizziamo presso il nostro ambulatorio cardiogeriatrico di Monza, unisce esercizi di forza a equilibrio ed intensità, sulla base della funzionalità globale del paziente.
Attività come lo yoga e il pilates sono altrettanto benefiche, in quanto migliorano la flessibilità, la forza muscolare e la consapevolezza del corpo, aiutando a ridurre lo stress, che è un fattore importante nella gestione della fibrillazione atriale. Questi esercizi, che includono movimenti lenti e controllati, possono essere molto utili per mantenere un equilibrio generale e ridurre l'incidenza di episodi aritmici.
Sport ad alta intensità come il sollevamento pesi, il running ad alta velocità o gli sport competitivi come il calcio e il basket potrebbero non essere indicati senza un'attenta supervisione medica. Questi sport possono mettere un carico significativo sul cuore e aumentare il rischio di episodi di fibrillazione atriale.
L'obiettivo è evitare esercizi che possano mettere eccessivo stress sul cuore e provocare episodi di aritmia, assicurandosi al contempo di rimanere attivi e in buona salute.
Quali sono le implicazioni pratiche dei vostri risultati?
Gli anziani con fibrillazione atriale rischiano di avere maggiori difficoltà a svolgere le attività quotidiane. È importante fare una valutazione cardiologica e geriatrica per identificare la patologia e le capacità residue, in modo da attuare misure preventive che aiutino a mantenere un buon livello di autonomia e qualità della vita, il cosiddetto “invecchiamento di successo”.
I risultati del nostro studio suggeriscono che un monitoraggio regolare e interventi mirati possono ridurre il declino funzionale associato alla fibrillazione atriale. Ad esempio, programmi di esercizio fisico e terapie personalizzate possono essere implementati per aiutare gli anziani a mantenere la loro indipendenza e migliorare la loro mobilità.