Il 24 gennaio 2025 l’Università degli studi di Milano-Bicocca ha ospitato l’evento “Global Health Challenges: focus on the strategic directions for nursing and midwifery to promote inclusion, equity, health and peace”. Un momento di riflessione e confronto sul contributo fondamentale delle professioni infermieristiche e ostetriche nella promozione di equità e inclusione nel contesto della salute globale.
Visioni e strategie per il futuro
L’evento, aperto dalla rettrice Giovanna Iannantuoni, ha visto il contributo di Davide Ausili, professore di Scienze infermieristiche presso il nostro ateneo, che ha delineato le principali sfide per sviluppare il pieno potenziale delle professioni infermieristiche e ostetriche in Italia, con benefici per le persone assistite, le famiglie e le comunità.
Tra le priorità segnalate: il rafforzamento della formazione universitaria, il miglioramento del welfare per i professionisti sanitari e lo sviluppo della leadership, con un’attenzione particolare alla pratica avanzata. Ausili ha richiamato l’essenza delle professioni sanitarie nel concetto di ad sistere - essere accanto, prendersi cura - valore imprescindibile tanto a livello professionale quanto sociale.
Il valore della prevenzione e dei diritti umani
Howard Catton, CEO dell’International Council of Nurses (ICN), ha sottolineato il ruolo cruciale degli infermieri nella prevenzione e nell’assistenza primaria, ponendo l’accento sulla loro integrazione nelle comunità. Al centro del suo discorso c’è il ruolo ampio e cruciale della professione infermieristica nel costruire comunità più eque e inclusive. Gli infermieri rappresentano la spina dorsale dei sistemi sanitari, operando spesso in prima linea nelle aree più vulnerabili e marginalizzate, dove il loro lavoro risponde alle disuguaglianze sistemiche. La loro posizione unica consente di colmare le lacune nell'assistenza, offrendo servizi essenziali alle popolazioni spesso trascurate.
L’invito a investire nella professione infermieristica non riguarda solo il finanziamento degli stipendi o il miglioramento delle infrastrutture, ma implica il riconoscimento del ruolo sociale più ampio di questa professione. Ad esempio, valorizzare gli infermieri attraverso l’istruzione e l’accesso a risorse adeguate crea opportunità per una leadership diversificata nella sanità. Promuove inoltre l’equità di genere, in quanto la professione è prevalentemente femminile, sfidando gli squilibri di potere che storicamente hanno limitato l'influenza delle donne nei processi decisionali a livello globale.
Sally Pairman, CEO dell’International Confederation of Midwives (ICM), ha ribadito l’importanza di valori come rispetto, dignità e compassione, cardini del modello di cura ostetrico. Le sue parole catturano l’essenza dell’ostetricia non solo come professione, ma come un impegno a costruire un mondo in cui ogni nascita - e ogni vita - sia trattata con profonda cura e umanità.
La promozione dei diritti umani nell’assistenza ostetrica è un principio audace ma necessario. In molte parti del mondo, le donne affrontano ancora barriere sistemiche nell’accesso a cure materne sicure e rispettose. Alti tassi di mortalità materna, complicazioni prevenibili e la mancanza di servizi culturalmente adeguati evidenziano disuguaglianze profonde. Le ostetriche svolgono un ruolo fondamentale nel contrastare queste disparità, promuovendo l’accesso universale alle cure e garantendo che ogni donna - indipendentemente dalla condizione socioeconomica, etnia o posizione geografica - abbia il diritto a un parto sicuro e dignitoso.
Infermieri e ostetriche: pilastri della salute pubblica
L’intervento del professor Lorenzo Mantovani, docente di Igiene generale e applicata e direttore della Scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva, ha messo in luce una realtà spesso trascurata ma fondamentale: il ruolo cruciale degli infermieri e delle ostetriche nel contesto della salute pubblica. La sua analisi ha evidenziato non solo l’importanza di queste professioni, ma anche il loro contributo strategico alla costruzione di sistemi sanitari più equi, sostenibili e resilienti.
Infermieri e ostetriche rappresentano il primo punto di contatto per i pazienti in molte comunità, specialmente tra le fasce più vulnerabili. La loro capacità di fornire cure dirette, promuovere comportamenti sani e monitorare le condizioni di salute a livello locale li rende indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi di salute pubblica.
Ricerca, inclusione e testimonianze
La giornata ha offerto uno spazio rilevante anche alla ricerca. Simona Fumagalli, ricercatrice in Scienze ostetriche ha presentato studi qualitativi sull’impatto di un’esperienza positiva di parto e puerperio sulla salute delle donne, mentre Michela Luciani, ricercatrice in Scienze infermieristiche ha illustrato il ruolo storico degli infermieri nella giustizia sociale e nella tutela della salute universale.
Emozionanti testimonianze hanno completato il programma:
- Pinuccia Persico, ostetrica con una lunga carriera, ha raccontato il valore della cura ostetrica in contesti di crisi, condividendo la sua esperienza a Gaza durante una missione umanitaria a bordo della nave ospedale Vulcano nel dicembre 2023, organizzata dalla Fondazione Rava con la Marina Militare Italiana. Durante la missione, mirata a soccorrere la popolazione civile di Gaza, Persico ha assistito il parto di una donna palestinese, episodio che ha dimostrato il valore umano della cura ostetrica anche in contesti drammatici.
- Martina Comolatti, infermiera del reparto Malattie Infettive IRCCS San Gerardo, ha descritto il suo lavoro con sex workers transgender, offrendo assistenza e riducendo lo stigma attraverso l’unità di strada “Via del campo” che entra in servizio nelle ore notturne. Gli interventi, nati inizialmente come screening per il solo HIV, includono anche attività educative e questionari per malattie sessualmente trasmissibili, indirizzando le persone ai centri sanitari per cure e trattamenti specifici in cui ritrovare gli stessi operatori e ridurre lo stigma.
- Morena Terracciano, responsabile dell’Area Ostetrico-Ginecologica del Policlinico di Milano, ha presentato un progetto inclusivo per le donne sorde, garantendo accessibilità e supporto personalizzato. Il progetto prevede la presenza di interpreti della lingua dei segni in ogni fase, dai test genetici ai corsi preparto fino al parto stesso e all’assistenza post parto.
- Stefano Vismara, dirigente della Struttura Formazione di AREU (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza) e laureato in Bicocca, ha descritto l’approccio innovativo della formazione del personale infermieristico impegnato nel soccorso extraospedaliero. Ogni anno, in Lombardia AREU organizza numerosi progetti formativi che coinvolgono centinaia di professionisti, con attenzione anche alla simulazione avanzata. Questa metodologia prevede la ricostruzione di scenari realistici, come emergenze domestiche o interventi complessi, per sviluppare competenze tecniche e capacità decisionali in situazioni di stress. La formazione punta inoltre a migliorare la comunicazione, sia all’interno delle equipe sanitarie sia con i pazienti e i familiari.
Un impegno per il futuro
L’evento ha messo in luce l’importanza strategica di investire nelle professioni infermieristiche e ostetriche, pilastri fondamentali della salute pubblica. Il contributo di questi professionisti, nel promuovere inclusione e sostenibilità nei sistemi sanitari, si rivela essenziale per affrontare le sfide della salute globale e costruire un futuro più equo e giusto.
Servizio a cura di Rossella Guido e Anita Rubini