Quasi 100 candidature, sette aree disciplinari coinvolte, 26 assegnisti premiati. Sono i numeri della terza edizione Premio Giovani Talenti, istituito dall'Università di Milano-Bicocca con il Patrocinio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Gianfranco Pacchioni, prorettore alla Ricerca, ci racconta come nasce e quali sono gli obiettivi del Premio.
Perché un premio riservato agli assegnisti di ricerca under 36 dell’Ateneo?
I giovani titolari di assegno di ricerca dovrebbero sfruttare questo momento della loro vita professionale per crescere scientificamente e dedicarsi il piu' possibile alla ricerca senza altri compiti o distrazioni. Con il passare degli anni, il lavoro di ricercatore si arricchisce di molte altre incombenze e responsabilità, ma allo stesso tempo si complica e vede diminuire il tempo disponibile da dedicare alla ricerca. Gli assegnisti invece possono dedicare tutte le proprie energie a fare ricerca, cosa che va sfruttata al meglio. Il premio vuole essere al tempo stesso un riconoscimento su quanto fatto e sui risultati ottenuti e un incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa fornendo un sostegno economico per sviluppare le proprie idee.
Negli ultimi due anni sono stati premiati 46 assegnisti. Quanti di loro hanno avuto poi accesso a una carriera accademica?
La posizione di assegnista di ricerca equivale a quella che all'estero e' chiamata posizione post-doc, o post-dottorato. Si tratta di posizioni su progetti specifici, volte ad aumentare ed estendere le proprie competenze in un dato settore portando avanti temi di ricerca innovativi e di impatto. Lo sbocco non e' e non puo' essere per tutti una posizione accademica, anche se un certo numero di assegnisti di ricerca riesce poi ad accedere a posizioni di Ricercatore di tipo A. Le esperienze maturate nel corso del progetto di cui l'assegno di ricerca fa parte devono essere utilizzate al meglio per poter essere rivendute nel mercato del lavoro, in cui portare conoscenze e metodologie acquisite durante questa fase della propria carriera.
E dagli assegnisti premiati quest'anno cosa si aspetta?
Ovviamente che continuino sulla strada intrapresa, utilizzando questo riconoscimento come uno stimolo a fare ancora meglio, dandosi degli obiettivi chiari e precisi e credendo in se stessi per poterli raggiungere. Il premio ha proprio lo scopo di rafforzare la cognizione delle proprie capacità e il desiderio di metterle a frutto per il bene proprio e degli altri.
La cerimonia di premiazione dei 26 vincitori si terrà il 5 dicembre alle ore 16.00, presso l’Aula Magna d’Ateneo (ed. U6, p.zza dell’Ateneo Nuovo,1 - Milano)