Overfunding in nove giorni per "Un bene da coltivare" - Bnews Overfunding in nove giorni per "Un bene da coltivare"

Overfunding in nove giorni per "Un bene da coltivare"

Overfunding in nove giorni per "Un bene da coltivare"
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In soli nove giorni ha raggiunto la metà dell'obiettivo prefissato di 5.000 euro, coinvolgendo più di 70 sostenitori che hanno creduto nel suo progetto. In virtù di questo risultato, è scattato il cofinanziamento della restante metà di 2.500 euro da parte di Fondazione di Comunità Milano, previsto proprio qualora la campagna avesse conseguito nell'arco dei due mesi di tempo a disposizione l'importante traguardo. Stiamo parlando del team di “Un bene da coltivare”, il secondo progetto lanciato quest'anno dall'iniziativa Bicocca Università del Crowdfunding, (#Biunicrowd) sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso. La campagna di raccolta fondi per finanziare la realizzazione di un orto didattico e comunitario nel giardino di una villa confiscata a un narcotrafficante della mafia a Rozzano continua. Oltre all'appoggio di Fondazione di Comunità Milano, onlus impegnata nel sostegno allo sviluppo e al rafforzamento di comunità solidali ed integrate e nella promozione di progetti locali sostenibili grazie anche al contributo di istituzioni, terzo settore, imprese e cittadini, il progetto ha il patrocinio del Comune di Rozzano.
Abbiamo chiesto alla project leader, Mara Heidempergher, ex studentessa del corso intensivo per educatori socio-pedagogici dell'Università di Milano-Bicocca, di spiegarci quali possono essere i nuovi obiettivi del progetto grazie alla prosecuzione della campagna di crowdfunding.

Mara Heidempergher, ti aspettavi questo exploit?

Sinceramente no. Siamo un gruppo giovane, costituitosi da poco e, prima di cominciare la campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso non eravamo forti sui social network. Anzi, prima dell'emergenza per il Coronavirus, avevamo pianificato la raccolta fondi principalmente in iniziative offline, cene sociali, aperitivi e pic-nic nel giardino della villa, incontri nelle scuole. Una impostazione che abbiamo dovuto rivedere, spostandoci completamente sul virtuale. Ma siamo riusciti nell'intento. Sapevamo di potere contare su un seguito di sostenitori, ma non così tanti. Abbiamo notato che molte persone a noi sconosciute hanno donato, anche da fuori la regione Lombardia.

Come te lo spieghi?

Il sostegno dell'Ateneo è stato fondamentale nella promozione e divulgazione della campagna di raccolta fondi su tanti canali. E penso che il tema dei beni confiscati così come quello dei beni comuni e dell'agricoltura sociale siano tre temi al quale molte persone sono sensibili. Tre temi in un unico progetto.

Superati i 5.000 euro, come si amplia l'orizzonte di "Un bene da coltivare"?

L'orto didattico è la fase uno di un progetto complessivo di riqualificazione dell'intera villa. Con la continuazione della campagna di crowdfunding punteremo a nuovi obiettivi: tra le idee che abbiamo in mente, la riqualificazione dei muri perimetrali dell'edificio con un murale da realizzare coinvolgendo le famiglie delle scuole di Rozzano e attraverso la creazione di una parete verde. Inoltre estenderemo l'area dell'orto didattico.

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