“Musica Differenziata”: Il riciclo diventa concerto con i Tetraktis Percussioni in scena in Bicocca - Bnews “Musica Differenziata”: Il riciclo diventa concerto con i Tetraktis Percussioni in scena in Bicocca

“Musica Differenziata”: Il riciclo diventa concerto con i Tetraktis Percussioni in scena in Bicocca

“Musica Differenziata”: Il riciclo diventa concerto con i Tetraktis Percussioni in scena in Bicocca
Tetraktis

Il 27 novembre, l’Università di Milano-Bicocca ospiterà “Musica Differenziata”, un concerto gratuito presentato dal gruppo Tetraktis Percussioni.

Lo spettacolo, organizzato dalla Società del Quartetto, è dedicato al tema della raccolta differenziata: plastica, carta, vetro e metallo si trasformano in strumenti musicali che, grazie a composizioni di autori del XX e XXI secolo, raccontano la sostenibilità in chiave artistica.

Il concerto si terrà nell’Aula Magna dell’Ateneo, con i saluti della Rettrice Giovanna Iannantuoni e della Presidente della Società del Quartetto, Ilaria Borletti Buitoni.

"Musica differenziata" è un progetto realizzato grazie al contributo di Regione Lombardia e del Fondo Morosini per la Musica e la Cultura, nato per dare valore a un tema di grande attualità: la raccolta differenziata dei rifiuti per il benessere del pianeta. Il progetto dimostra come materiali di scarto possano produrre suoni unici, trasformando il riciclo in una vera esperienza sonora.

Abbiamo parlato con i musicisti di Tetraktis Percussioni per saperne di più sull’idea alla base di “Musica Differenziata” e sul loro rapporto con il tema della sostenibilità:

Tetraktis

Come è nata l’idea di associare suoni e materiali riciclati a composizioni di autori del XX e XXI secolo?

(Gianni Maestrucci) L’idea è nata proprio dalle composizioni stesse. Nei primi anni del ‘900, c’è stata una vera rivoluzione nella musica: molti compositori hanno iniziato a esplorare suoni non convenzionali e a usare materiali diversi come strumenti musicali.

I percussionisti, per loro natura, hanno questa attitudine a sperimentare con suoni creati da oggetti di ogni tipo, e noi abbiamo voluto unire questa ricerca sonora con un tema attuale come la sostenibilità. Inoltre, divulgare la musica del ‘900, che spesso può sembrare complessa, diventa più accattivante quando utilizziamo materiali di uso quotidiano, coinvolgendo così anche le giovani generazioni in un modo divertente e creativo, senza perdere la profondità del messaggio.

Quali sfide avete incontrato nel trasformare materiali di scarto in strumenti musicali?

(Matteo Flori) In realtà, certe partiture contengono già l’idea di usare materiali alternativi: per esempio, nel brano Third Construction di John Cage, composto nel 1941, è richiesto che il percussionista usi cinque lattine di pomodoro vuote. Cage è stato un pioniere nell’introdurre oggetti comuni nel mondo della musica, trattandoli come strumenti classici.

Abbiamo così costruito un repertorio che unisce pezzi storici con elementi del minimalismo, ispirati dal compositore Steve Reich, e strumenti etnici, come i log drum di origine nigeriana e i legni giapponesi hyōshigi (拍子木) , che abbiamo raccolto durante i nostri viaggi.

Il nostro Gianluca Saveri ha scritto una partitura per cucchiai, che richiama la tradizione popolare, mostrando come la musica possa adattarsi a quello che c’è, in un’economia di risorse scarse che richiama modelli del passato, dove anche un cucchiaio poteva trasformarsi in una nacchera perfetta.

Che reazione sperate di suscitare nel pubblico, specialmente nei più giovani, con questo spettacolo?

(Gianluca Saveri) Ci sono due aspetti che ci stanno particolarmente a cuore. Primo, vorremmo stimolare il pubblico a guardare gli oggetti quotidiani con occhi nuovi. Anche un tavolo, una sedia o un foglio di carta possono diventare strumenti musicali. Ad esempio, in Quartet for Paper Bags di Larry Spivak, si usa proprio una fuga per buste di carta: è un invito a scoprire un mondo sonoro nascosto.

In secondo luogo, desideriamo sensibilizzare i giovani sul tema della raccolta differenziata. Viaggiando spesso da una città all’altra, ci colpisce osservare le differenze nelle regole, persino nei colori utilizzati per la differenziata. Tuttavia, notiamo che, seppur lentamente, si sta andando verso un’uniformità che potrà facilitare il compito a tutti.

C’è un pezzo del programma che vi ha emozionato particolarmente durante la preparazione? Quale e perché?

(Leonardo Ramadori) Direi che il pezzo “dell’indifferenziato,” ovvero Third Construction di John Cage, è uno di quelli che colpisce di più. È uno dei capisaldi della percussione del ‘900, una composizione di 11 minuti dove suoniamo lattine, pentole, conchiglie, persino un ruggito di leone viene prodotto da una pelle bucata. Cage ha creato un mondo sonoro che richiama suoni ancestrali, in un continuo aggiornamento timbrico che emoziona anche il pubblico. È un viaggio musicale che ci riporta alle origini della musica, con un fascino sempre attuale.


Partecipa

Musica Differenziata”, un’occasione per scoprire il potere della musica e riflettere sul riciclo in modo originale.

L’evento si terrà mercoledì 27 novembre alle ore 17.00 presso l’Aula Magna dell’Università di Milano-Bicocca (ingresso da piazza dell’Ateneo Nuovo 1 o da viale Piero e Alberto Pirelli 22).

L’ingresso è gratuito per tutti, previa registrazione.

Per riscoprire la magia della sostenibilità attraverso la musica potete consultare il programma e la biografia dei musicisti.