L’Università di Milano-Bicocca ha conferito la laurea honoris causa in Scienze della Formazione Primaria a Franco Lorenzoni, maestro, scrittore e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci, un centro internazionale di sperimentazione educativa da lui fondato dal 1980 ad Amelia (Terni). Lorenzoni è stato recentemente nominato tra i componenti del comitato tecnico costituito dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per analizzare le problematiche connesse ai tempi e ai luoghi degli apprendimenti, anche in relazione alla situazione pandemica.
Il riconoscimento è stato assegnato a Lorenzoni su proposta del dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”, per avere, nell’arco della sua carriera di maestro della scuola primaria, «contribuito in modo originale alla crescita dell’innovazione educativa e didattica in Italia, proponendo visioni e strumenti al servizio degli insegnanti e della crescita di bambine e bambini. Visioni e strumenti in grado di superare la mera didattica disciplinare e coinvolgere l'interezza della persona: il corpo, il pensiero, le emozioni, la relazione percettiva con ciò che ci circonda».
Alla cerimonia in Aula Magna, trasmessa in streaming e aperta dalla rettrice Giovannna Iannantuoni, hanno partecipato Maria Grazia Riva, direttore del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione, Elisabetta Nigris, Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria e Ivano Gamelli, professore associato di Pedagogia Generale e Sociale.
«Siamo felici di conferire questo prestigioso riconoscimento a Franco Lorenzoni – ha affermato la rettrice Giovanna Iannantuoni – sperimentatore e innovatore in uno degli ambiti più complessi ma anche più decisivi della società: la formazione. Nella sua esperienza di insegnante, attraverso l’attività della Casa-laboratorio di Cenci, nelle sue pubblicazioni, Lorenzoni è sempre stato in grado di anticipare e approfondire molti temi che oggi appaiono urgenti e imprescindibili per il nostro futuro: l’ecologia, la scienza, l’inclusione, lo scambio tra culture diverse. Realizzando appieno quell’obiettivo fondamentale che ogni educatore, dalla scuola all’università, deve porsi: formare gli adulti di domani e fornire, ai bambini come ai giovani, gli strumenti necessari per intraprendere il proprio cammino nel mondo».
Nella sua lectio, intitolata “Abitare i luoghi educativi. Il ruolo dello spazio nell’innovazione didattica”, Lorenzoni ha lanciato un preciso appello, auspicando che «nel progettare nuove scuole e nel ristrutturare quelle che già ci sono siano chiamate le migliori energie e intelligenze di diverse professioni e siano coinvolti in prima persona bambine e bambini, ragazze e ragazzi perché siano immaginati e realizzati spazi dell’educare ispirati alla bellezza, alla partecipazione e all’arte del convivere, partendo dai territori più isolati e deprivati culturalmente».
«Ogni nuova generazione di educatori e insegnanti ha bisogno, oltre che di un approfondito studio e di validi tirocini, di esempi magistrali a cui ispirarsi – ha aggiunto Ivano Gamelli, durante la lettura della Laudatio –. Franco Lorenzoni è certamente uno di questi».