Laghi: sentinelle e protagonisti dell’evoluzione del clima. Le ricerche Bicocca sbarcano negli USA - Bnews Laghi: sentinelle e protagonisti dell’evoluzione del clima. Le ricerche Bicocca sbarcano negli USA

Laghi: sentinelle e protagonisti dell’evoluzione del clima. Le ricerche Bicocca sbarcano negli USA

Laghi: sentinelle e protagonisti dell’evoluzione del clima. Le ricerche Bicocca sbarcano negli USA
2_Team di ricerca. Da sin, prof.ssa Leoni e dott.ssa Nava

«I laghi sono spesso descritti come vere e proprie sentinelle del cambiamento climatico, perché reagiscono rapidamente alle variazioni ambientali e riflettono, nei loro processi interni, ciò che avviene nei bacini che li circondano. Per questo studiarli ci offre una prospettiva privilegiata su come il clima stia evolvendo. Ma i laghi non si limitano a testimoniare il cambiamento: ne sono anche protagonisti.» Così Barbara Leoni e Veronica Nava - rispettivamente professoressa e assegnista di ricerca del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra – spiegano il perché della ricerca sui laghi alla scoperta del loro ruolo nel bilancio climatico globale, che ora diventa internazionale.

Nel 2024 è nato infatti il progetto FIRE (Freshwater Innovation for Research and Education) che ha interessato prima laghi italiani, come i grandi laghi prealpini, e ora il lago Tahoe (USA). La ricerca è stata finanziata anche da Regione Lombardia e ILTER (International Long Term Ecological Research) e svolta in collaborazione con CNR-IRSA IRSA Istituto di Ricerca Sulle Acque di Pallanza.

Anzitutto, cos’è il progetto FIRE e quali obiettivi si pone?

Il progetto FIRE - attivo da oltre un anno - nasce dalla collaborazione tra il gruppo di Ecologia e Gestione delle Acque Interne dell’Università di Milano-Bicocca e il Tahoe Institute for Global Sustainability dell’Università del Nevada, Reno (USA). L’obiettivo principale è creare un ponte scientifico stabile tra Italia e Stati Uniti per condividere conoscenze, metodi e strumenti utili ad affrontare le sfide che oggi riguardano gli ecosistemi d’acqua dolce, come il cambiamento climatico e l’aumento delle pressioni antropiche.

FIRE si pone tre grandi obiettivi: scambiare dati e competenze tra gruppi di ricerca che lavorano su laghi diversi ma che condividono simili problematiche; sviluppare approcci innovativi per la gestione e la conservazione degli ecosistemi lacustri; favorire scambi culturali e formativi, coinvolgendo anche studenti e giovani ricercatori per formare la prossima generazione di limnologi.

1_Lago Tahoe, Reno (USA)
1_Lago Tahoe, Reno (USA)

Dopo i laghi italiani (Iseo, Maggiore, Alserio) ora la ricerca prosegue al Lago Tahoe (USA).  Perché è stato scelto come sito di ricerca?

Il Lago Tahoe è uno dei laghi più iconici degli Stati Uniti: famoso per la straordinaria trasparenza delle sue acque, rappresenta una risorsa naturale ma anche economica, con un indotto turistico e ambientale molto rilevante. Da decenni beneficia di forti misure di tutela, ad esempio non riceve carichi diretti di nutrienti, e ospita una lunga tradizione di ricerca scientifica. Proprio per questo, il lago Tahoe è considerato un vero laboratorio naturale. Ma anche un lago così monitorato e “protetto” sta mostrando segnali di cambiamento come perdita progressiva di trasparenza, aumento di specie invasive, e nuove pressioni legate al clima che cambia. Queste dinamiche sono molto simili a quelle osservate nei nostri grandi laghi italiani (come Iseo, Garda, Como e Maggiore). Il confronto tra sistemi così diversi ma sottoposti a pressioni analoghe permette di identificare più chiaramente i driver del cambiamento e di sviluppare strategie di gestione più efficaci.

3_La tecnologia FLAMe
3_La tecnologia FLAMe

Per la vostra ricerca usate la tecnologia FLAMe: in quale modo essa contribuisce al monitoraggio degli ecosistemi d’acqua dolce?

La tecnologia FLAMe (Fast Limnological Automated Measurements) permette di effettuare misure ad alta frequenza e ad altissima risoluzione spaziale mentre ci si sposta rapidamente con un’imbarcazione sulla superficie del lago. In un’unica campagna è possibile raccogliere simultaneamente molti parametri fisici, chimici e biologici, ottenendo una mappa dettagliata dell’eterogeneità del lago. Questo approccio è innovativo perché mette in evidenza la variabilità spaziale, spesso ignorata negli studi tradizionali che si concentrano quasi esclusivamente sulle acque aperte (pelagiche), trascurando la zona litorale dove si concentrano molti processi ecologici. Consente inoltre di collegare i diversi parametri tra loro per capire meglio le dinamiche in atto. Tra i parametri misurati ci sono anche gas serra disciolti in acqua come anidride carbonica e metano, e questo ci permette di stimare quanto i laghi emettano o sequestrino questi gas. Grazie a FIRE, abbiamo applicato la tecnologia FLAMe in quattro laghi tra Italia e Stati Uniti, e stiamo iniziando a ottenere un quadro comparativo molto ricco del loro funzionamento.

Che ruolo hanno i laghi nel bilancio climatico globale?

I laghi sono spesso descritti come vere e proprie sentinelle del cambiamento climatico, perché reagiscono rapidamente alle variazioni ambientali e riflettono, nei loro processi interni, ciò che avviene nei bacini che li circondano. Per questo studiarli ci offre una prospettiva privilegiata su come il clima stia evolvendo. Ma i laghi non si limitano a testimoniare il cambiamento: ne sono anche protagonisti. In funzione delle loro caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, possono infatti sia rilasciare gas serra (come metano e anidride carbonica) sia immagazzinarli.

Le stime più recenti mostrano che i laghi contribuiscono da soli a circa il 10% delle emissioni globali di metano. E gli scenari climatici dell’IPCC suggeriscono che, entro la fine del secolo, le emissioni provenienti da laghi e bacini artificiali potrebbero aumentare dal 24% fino al 91%, a seconda dello scenario considerato. Fenomeni come l’eutrofizzazione rischiano inoltre di amplificare queste emissioni, rendendo gli ecosistemi lacustri ancora più sensibili e dinamici. Comprendere come questi processi si manifestano, come variano nello spazio e nel tempo e come differiscono tra laghi diversi è quindi essenziale per valutare il reale peso dei laghi nel bilancio climatico globale. E questo vale non solo per i grandi laghi, spesso più studiati, ma anche per i laghi piccoli: meno estesi, ma numerosissimi, e proprio per questo capaci di contribuire in modo significativo alle emissioni complessive.